venerdì 30 aprile 2010

BRESAOLA CON ASPARAGI GRIGLIATI E SPUMA DI FRAGOLE ED ERBA CIPOLLINA

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Finalmente sono tornata in possesso del mio sifone al completo... ebbene sì, era stato uno dei miei regali di natale e, dopo essermici dannata per qualche giorno, mi ero dimenticata l'affare per infilare la capsula di azoto a casa dei miei! Adesso finalmente ho ricongiunto tutti i pezzi e posso continuare in quegli esperimenti lasciati così bruscamente a metà! Come potrete immaginare questo arnese per me è assolutamente il massimo, ti da la possibilità di tirare fuori il sapore da qualsiasi cosa trasformandolo semplicemente il sapore... ecco, secondo me questo è assolutamente geniale... addirittura Adrià (che poi è quello che ha messo a punto il sifone) è arrivato a creare una spuma di fumo... raccogliendo l'essenza dei legni pregiati bruciati per poi trasformarli in spuma... e quindi in sapore... e questa cosa, il riuscire a tirare fuori un sapore da qualcosa che di solito sapore non ne ha, quantomeno non tangibile per noi, per me è una ricerca talmente logica, da risultare, alla fine, geniale. A volerla esagerare poi si potrebbe arrivare anche a pensare di riuscir in qualche modo ad assaggiare se stessi, o meglio, il sapore di se stessi... ma qui magari si diventa un pò macabri... questa cosa mi ricorda un pò "il profumo" in cui grenouille cerca di mettere insieme il profumo perfetto prendendo una parte odorosa di ciascuna donna, con la differenza che qui basterebbe raccogliere l'acqua del bagno (bleah!) senza uccidere nessuno! Lo so, starete pensando: "la Giuliana ci sta uscendo di senno!" ma per capire quanto essenziale sia questa cosa della spuma, vi basti pensare che in tutto questo piatto non c'è condimento alcuno se non la spuma.... niente olio nè sale, nè altro! Tra l'altro anche gli asparagi grigliati sono una cosa che adoro, mantengono una sorta di croccantezza pur non essendo duri!

BRESAOLA CON ASPARAGI GRIGLIATI E SPUMA DI FRAGOLE ED ERBA CIPOLLINA:

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200 gr. di bresaola
un mazzo di asparagi

per la spuma di fragole ed erba cipollina:
1 sifone da 1/2 litro e 1 capsula di azoto

300 gr. di fragole private del picciuolo
50 gr. di zucchero
3 steli di erba cipollina
100 gr. di acqua gassata
2 foglioline da 2 gr. l'una di colla di pesce

E' consigliabile preparare la spuma la sera prima o la mattina per la sera, in modo da darle il tempo di raffreddare quanto necessita.
Per la spuma: Pulire le fragole, tagliarle in quarti e metterle con lo zucchero e l'erba cipollina tagliata a pezzetti in un pentolino a bagnomaria, far cuocere fino ad ottenere un composto liquido (eventualmente alla fine si può anche dare una frullata con un frullatore ad immersione). Passare il composto al colino e metterlo in frigo fino al raffreddamento. Ammollare due fogli di gelatina in acqua fredda, quindi scioglierli in un goccio dell'acqua minerale che avrete riscaldato un attimo. Unire il resto dell'acqua alla gelatina mescolando sempre e quindi aggiungere l'acqua alla purea di fragole. Passare di nuovo il tutto al colino e mettere nel sifone. Inserire una capsula di azoto e sbattere bene a sifone chiuso. Mettere in frigo finchè non si raffredda molto bene.
Per il piatto: Disporre la bresaola su di un piatto. Tagliare la parte dura degli asparagi, lavarli bene e disporli su una griglia senza alcun tipo di grasso. Farli grigliare circa 6 minuti da ogni lato (o finchè non si formano quelle belle righe scure). Disporre gli asparagi sulla bresaola e infine la spuma!

giovedì 29 aprile 2010

TAJINE DI CONIGLIO AL RABARBARO

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La cosa più figa dell'avere un orto (un signor orto per la precisione, e soprattutto già in piena attività) è che finalmente non devo più rimpiangere niente.... voglio il rabarbaro? Ho il rabarbaro! certo, ci vogliono 2 o 3 anni di pazienza, ma poi non dovrai mai più fare senza! Mai voi avete idea di quante volte io abbia cercato il rabarbaro in giro per mercati? Beh, mai trovato... e ora, pensare di potermi sbizzarrire come mi pare mi rende assolutamente felice! La seconda cosa figa del vivere qui, dal punto di vista culinario, è l'avere il pecoraro di fiducia che fornisce ricotta, caciotta e agnelli e la signora di pollame, conigliame e uova che in questo caso ha fornito il coniglio... assolutamente speciale!
Ve l'avevo già detto che il tajine è un'invenzione geniale vero? Ecco, all'interno di questa piramide di coccio tutti i sapori si conservano a meraviglia e si amalgamano tra loro senza che il cuoco in questione debba fare assolutamente niente. Non si deve aggiungere alcun tipo di liquido perchè la forma della pentola è fatta apposta... il vapore sale, si raffredda, diventa più pesante e riscende sotto forma di liquido (non a caso il tajine è la pentola utilizzata dai berberi nel deserto ;)!)... quindi insomma, la conclusione ultima è che non si possa vivere senza tajine e senza rabarbaro... o almeno che si vive meglio quando ci sono!
Per questo tajine ho utilizzato un mix di spezie e sapori che facessero un pò da contrasto all'amaro del rabarbaro: mandorle, uvetta e spezie piuttosto dolci... se non avete tutto quello che propongo io, variate pure secondo quello che avete a disposizione, seguendo lo stesso principio.

TAJINE DI CONIGLIO AL RABARBARO:

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850 gr. di coniglio a pezzi
200 gr. di rabarbaro pulito e tagliato a pezzi di 2 cm circa
1 cipolla
2 manciate di mandorle spezzettate molto grossolanamente
2 manciate di uvetta
olio Evo
1 peperoncino piccante
2 cucchiaini di ras el hanout
2 cucchiaini di berberè
2 cucchiaini di curcuma
3 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di harissa in polvere
2 cucchiaini di amchur (mango)

Pulire il rabarbaro togliendo le parti filacciose un pò come si fa con il sedano e tagliarlo a pezzi di circa 2 c. Mettere la base del tajine sul fuoco con 2 cucchiai di olio evo e la cipolla tagliata a rondelle molto fine. far appassire la cipolla ed aggiungere l'uvetta, il peperoncino a rondelle e le mandorle. rosolando velocemente. In una ciotola mescolare tutte le spezie ed il sale e passare i pezzi di coniglio nel mix di spezie mescolando bene. Disporre il coniglio e il rabarbaro a piramide nel tajine, disporre ciascun quarto di lime confit ad un'estremità della pentola chiudere con il coperchio e lasciar cuocere a fuoco molto basso per circa 50 minuti. Non c'è bisogno di mescolare nè di aggiungere niente. Il rabarbaro si disfarrà completamente. Utilizzare sempre uno spargifiamma altrimenti si rischia di spaccare il coccio. Credetemi, è una vera delizia!

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mercoledì 28 aprile 2010

LE PIZZETTE:

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Avete presente quei giorni in cui assolutamente nessun pensiero logico attraversa la vostra mente? Ecco oggi è uno di quelli! Sarà il dente, sarà la testata in bocca ricevuta da mio figlio, sarà la dieta (che oggi è finita), sarà la giornata passata ai fornelli (dato che la dieta è finita....) ma per una volta non ho la più pallida idea di cosa scrivere come preambolo a questa ricetta. L'unica cosa che mi viene in mente è che queste sono le pizzette fatte (da leonard) per il compleanno della Frida e che per la prima volta mi sono resa conto appieno di cosa voglia dire essere una madre venticinquenne... per organizzare la festa ho dovuto chiedere ai miei genitori di invitare i loro amici con figli perchè qui i miei amici sono più o meno miei coetanei e talmente lontani dall'idea della genitoritudine (forse era meglio che non scrivevo niente..,???) da farmi sentire quasi "abbandonata" ;)! Vabbè ora vi lascio la ricetta con la conclusione che può darsi che sia il vino che dopo una settimana di yoghurt, sia diventato troppo peso per me!

PIZZETTE:

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500 gr. di farina
250 gr. d'acqua tiepida
2 tuorli
50 gr. di burro
1/2 cubetto di lievito di birra (12,5 gr.)
10 gr. di zucchero
15 gr. di sale

Per condire:
pelati
sale
olio evo
origano

Versare la farina in una ciotola, aggiungere i tuorli, il burro sciolto e lo zucchero. Sciogliere il lievito nell'acqua e aggiungere il composto nella ciotola. Impastare sulla spianatoia per una decina di minuti. Lasciar riposare mezz'ora e quindi aggiungere il sale. Impastare di nuovo per una decina di minuti. Formare una palla, infarinare leggermente la ciotola e mettere l'impasto a lievitare nella ciotola coprendo con un panno umido, per un paio d'ore.
Nel frattempo preparare la salsa schiacciando i pelati con una forchetta, aggiungere origano, sale e pepe e mescolare.
Stendere l'impasto a circa 1/2 cm. e ritagliare le pizzette con un bicchierino da grappa (o quello che avete di piccole dimensioni). Disporre i dischi su una placca rivestita di carta forno e lasciar lievitare ancora per circa mezz'ora. Con il dito praticare un avvallamento al centro di ogni pizzetta. Con un cucchiaino prendere un pò di salsa e metterla al centro di ogni pizzetta. Alla fine cospargere le pizzette con un filo di olio Evo e infornare a 200°C per circa 20/25 min.

lunedì 26 aprile 2010

STRANI GIRI:

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Avete presente Alem, una delle foodblogger più simpatiche del web? Beh, ieri l'ho conosciuta! Vi starete immaginando organizzazione e giri tipici da blogger... ma de che! Sull'immensamente lunga spiaggia di lido dei pini, mentre giocavo con i miei bimbi mi sento chiedere: ma tu fai la foodblogger? ;) Il mio biglietto da visita ovviamente è sempre mio marito che è, come dire, caratteristico! ;) Però, non è strana la vita? Io pensavo che lei stesse a Roma, lei che io stessi a Firenze e alla fine ci si incontra per puro caso nel luogo più improbabile del mondo! Ho conosciuto anche la famosa nana e il marito col pigiamino a pois.... invidiosi eh?!!!
Quindi tutto questo accade ieri, giornata ricca e piena... su questa famosa spiaggia infatti, mi è anche venuta la splendida idea di accompagnare la mia dolce metà in una "romantica" corsetta... così oggi sono tutta scassata, anzi, a metà perchè essendo la spiaggia in pendenza, ho sforzato più una gamba dell'altra... tra dente (che ancora non si è ripreso) e gamba, la parte sinistra del mio corpo è decisamente fuori uso... se vedete una giovane pulzella che zoppica reggendosi una guancia... ecco, quella sono io!
Ma dato che io sono ottimista e vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, una cosa positiva c'è: ho perso 3 Kg e mezzo in 5 giorni senza mangiare lo schifosissimo zuppone previsto!

GIRELLE STRACCHINO E NOCI:

per l'impasto (ricetta presa da qui):
400 gr. di farina
20 gr. di lievito di birra
2 cucchiai di olio Evo
1 cucchiaino di sale
acqua tiepida q.b.

per il ripieno:
280 gr. di stracchino (circa)
noci a pezzetti q.b.
2 cucchiai di olio Evo

Sciogliere il lievito in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Setacciare la farina in una ciotola e aggiungervi l'olio e il sale e mescolare bene. Aggiungere quindi l'acqua con il lievito e cominciare ad impastare aggiungendo acqua fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo che non appiccichi alle mani. Continuare ad impastare per una decina di minuti, formare una palla, metterla nella ciotola coprendo con un panno umido e lasciar lievitare per 1 ora.
Dividere l'impasto in due metà uguali e stendere la prima metà in un rettangolo di circa 3 mm. di spessore. Spennellarvi sopra l'olio Evo, spalmare metà dello stracchino e sbriciolarvi sopra metà delle noci. Arrotolare dal lato più lungo e fare lo stesso con l'altra metà degli ingredienti. Dai rotoli, ritagliare delle fette di circa 2 cm. l'una, metterle su una placca da forno rivestita di carta forno e lasciar lievitare per un'altra mezz'ora. Infornare a 180°C per 20 min. circa.




sabato 24 aprile 2010

LA CITTA' RITROVATA MA DA SCOPRIRE:

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Filetti di Baccalà, piazza Santa Barbara 88, Roma. Tel: 06-6864018 (la piazzetta è semplicemente deliziosa!)

Roma è stata la mia città per tanto tempo, diciamo che ci sono cresciuta, che ci ho passato gli anni della ragione e della passione, che mi sono fatta coinvolgere e l'ho vissuta sotto tanti aspetti (anche se i miei non apprezzarono i concerti notturni nei quartieracci acci ;)!), poi me ne sono andata e sono cresciuta ancora... e sono cambiata tanto e ora che ci torno è una sensazione strana di familiarità ma vissuta dall'esterno... non so bene come spiegarlo, mi fanno sorridere le facce, i modi, i toni, le parole perchè le ricordo mie ma c'è una sorta di distacco in tutto questo, come se tutto questo che fa un pò parte di me non mi possa riconoscere... e infatti non mi riconosce!
Comunque sabato scorso sono stata in giro per fare il regalo di compleanno a mia figlia, per andare alla manifestazione per emergency e anche perchè io mai ero stata dal filettaro prima... eh già, a volte per arrivare dietro l'angolo si fanno i percorsi più impervi e arzigogolati e così io, dopo 10 anni vissuti a roma e dintorni, er filettaro l'ho sentito nominare per la prima volta a Firenze. Comunque come si dice.... meglio tardi che mai, e ora che ci sono stata posso anche consigliarlo. Il posto è un buco con gli arredi un pò anni '50, il personale scaciatissimo e esattamente 2 portate che non siano un contorno: pane, burro e alici e filetti di baccalà. Ecco, però sono signori filetti di baccalà e pane con un signor burro e signore alici, il vino si beve bene e alla fine te ne vai avendo sborsato 10 euro a testa... e questa onestà di un posto che dalle 17.30 che apre fino alla sera quando chiude non ha mai un tavolo libero, non posso che apprezzarla. Insomma se capitate a Roma e vi trovate in zona Campo dè Fiori fateci 'na "capatina" che non vi deluderà.
Così da ora in poi mi ripropongo di scoprire tutto ciò che non conosco di questa Roma, quello che mi sono persa e quello che c'è di nuovo... ovviamente anche e con entusiasmo dal punto di vista culinario... Stay tuned! ;)
Dato che mi trovo vi lascio anche qualche foto della manifestazione che è stata bella e sentita piena di energia positiva, una volta tanto!

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venerdì 23 aprile 2010

DANISH BRAID:


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Che sofferenza stornare a dieta e postare giorno dopo giorno bontà piene di grassi fatte nei giorni passati!!! Comunque vi voglio aggiornare un pò sulle mie saggissime decisioni... come vi avevo detto volevo fare sta dieta del minestrone che è drastica ma almeno dura solo una settimana, peccato che l'abbia iniziata il giorno prima di andare dal dentista che finalmente è riuscito ad operarmi questo dente... ovviamente non posso mangiare cose calde quindi la mia è diventata una dieta del minestrone senza minestrone... brava eh???!
Vabbè, comunque qualche giorno fa, dopo il gran successo che avevano riscosso i kanelbullar (ci siamo fatti fuori qualcosa come 30 di questi dolcini in una serata... in 2), ho deciso di cimentarmi anche in questa trecciona che mi era piaciuta subito tantissimo. Per l'esecuzione ho seguito le indicazioni di comida, utilizzando lo stesso impasto dei kanelbullar e variando solo nel ripieno che io ho reso tipo strudel, con mele pinoli e uvetta, la prossima volta proverò con l'altro tipo di impasto per il braid... per ora continuo a preferire la version one: kanelbullar ma anche questo non è affatto male, perfetto per la colazione e dai toni decisamente nordici.

DANISH BRAID:

per il braid:
250 ml. di latte tiepido
1 cubetto di lievito di birra
100 gr. di zucchero
1 uovo
120 gr. di burro
1/2 cucchiaino di sale
650 gr. di farina

per il ripieno:
4 mele tagliate a dadini
2 manciate di pinoli
2 manciate di uvetta
una noce di burro
2 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di zucchero
cannella

Preparare l'impasto: Sciogliere il lievito nel latte tiepido, aggiungervi lo zucchero, mescolare bene e lasciar riposare. In una ciotola sbattere cn le fruste il burro fuso fino ad ottenere un composto cremoso, aggiungere quindi l'uovo e il sale ed incorporare bene. Versare il composto a base di latte e lievito nella ciotola e mescolare benissimo. Infine aggiungere la farina setacciandola poco alla volta. Finire di impastare sulla spianatoia con le mani e lavorare per 10 min. ca. o fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Formare una palla, metterla in una ciotola e lasciar lievitare coperta da un panno umido per 2 ore.
Preparare il ripieno: In una padella far rosolare le mele con il burro e lo zucchero, quindi aggiungere gli altri ingredienti ed infine il pangrattato. mescolare velocemente, togliere dal fuoco e tenere da parte.
Dividere l'impasto in 2 parti uguali e stenderle in un rettangolo, mettere al centro il ripieno e chiudere quindi la superficie a treccia. per le foto e la spiegazione passo passo vi rimando direttamente alla ricetta di comida... impossibile fallire!


giovedì 22 aprile 2010

LA MIA TORTA:

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Questa è la mia torta, quella che mi hanno sempre preparato per il compleanno, quella che ho sempre preparato per i compleanni altrui (almeno quelli estivi) perchè è semplicemente la perfezione... un perfetto equilibrio tra la base lievitata e appena appena dolce, il dolce acidulo della frutta (che poi nell'originale sono albicocche ma è un pò troppo presto) e il golosissimo crumble on top!
La ricetta era stata trovata tanto tempo fa dalla mia mamma su un qualche giornale francese... talmente tanto tempo fa che io non ero neanche ancora in grado di aiutare, e ora mi trovo a preparare la stessa torta che mi preparava la mia mamma, per la mia bambina che neanche è ancora in grado di aiutarmi e questo cerchio della vita, o come vogliamo chiamarlo, a tratti mi inquieta un pò e di certo mi stupisce perchè in fondo, nonostante tutto, io mi sento ancora una bambina.

STREUSELKUCHEN:

per la base:
250 gr. di farina 00
60 gr. di burro
60 gr. di olio Evo
1/3 di bicchiere di latte tiepido
5 gr. di lievito di birra
1 uovo
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di zucchero

albicocche o fragole divise a metà a riempire la base (nella ricetta 750 gr. di albicocche)

per il crumble:
200 gr. di zucchero
100 gr. di burro morbido a pezzetti
100 gr. di farina
75 gr. di mandorle macinate

Preparare la base: Sciogliere il lievito nel latte tiepido. Versare la farina su una spianatoia con lo zucchero e il sale, fare un buco al centro e versarci l'olio, il burro morbido a pezzetti, l'uovo e il latte con il lievito. Impastare a lungo e se l'impasto dovesse risultare appiccicoso aggiungere un pò di farina, ma deve rimanere comunque molto morbido (è che la dose 1/3 di bicchiere varia di volta in volta ;)!). Formare una palla, mettere in una ciotola coprendo con un panno umido e lasciar lievitare per un'ora.
Preparare il crumble: Unire tutti gli ingredienti in una ciotola e sbriciolare bene con la punta delle dita.
Montare il dolce: In una tortiera a cerniera stendere la base con le mani (l'impasto è morbidissimo). Dividere le fragole o albicocche e metterle con la parte tagliata verso il basso a riempire bene tutta la base. Sbriciolare il crumble sopra la frutta fino ad esaurimento.
Cuocere a 180°C per 50 min. ca.

mercoledì 21 aprile 2010

IL MUFFIN DELL'AMICIZIA:

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Dovete sapere che in tutto questo casino di vita noi abbiamo anche un gatto, Zora. Quindi insieme a noi, ai bambini, ai pacchi, ai furgoni, ovviamente abbiamo traslocato anche Zora. Qui dove siamo ora ci sono 2 cani e 3 gatti che vanno tutti molto d'accordo tra loro, quindi ero inizialmente un pò preoccupata per l'integrazione della nuova arrivata all'interno della banda. i primi giorni se n'è rimasta più o meno chiusa in camera partendo raramente per qualche giro di ricognizione nel resto della casa e poi un bel giorno sparì... così io preoccupatissima l'ho cercata ovunque prevedendo terribili destini ecc... ecc... e invece quello era l'inizio della sua liberazione sancita da un piano malefico ordito in compagnia del gatto più distaccato, quello con cui pensavo non avrebbe mai fatto amicizia.... Insieme, si sono mangiati un muffin...intero! E da quel momento Zora scorazza libera per il parco e si diverte da matti, conservando anche il vantaggio di un posticino comodo ai piedi del nostro letto nelle notti in cui non ha voglia di una vita selvaggia (e io non mi scordo più le cibarie sul tavolo della cucina)!

DOUBLE CHOCOLATE MUFFINS:

140 gr. di farina
120 gr. di zucchero
40 gr. di cacao amaro
45 gr. di burro fuso
45 gr. di yoghurt bianco
100 gr. di latte
2 uova
1/2 bustina di lievito per dolci
1/4 di cucchiaino di bicarbonato
90 gr. di gocce di cioccolata.

In una ciotola unire tutti gli ingredienti secchi (farina, lievito, cacao, bicarbonato e zucchero) setacciandoli. In un'altra ciotola versare gli ingredienti liquidi (lo yoghurt, il latte, le uova e il burro) mescolando bene in modo da non lasciare grumi. A questo punto versare gli ingredienti liquidi in quelli secchi e mescolare velocemente con un cucchiaio. Non dovrete ottenere un composto omogeneo, andrà benissimo se resterà un pò grumoso. Incorporare quindi le gocce di cioccolato girando altre 2 o 3 volte con il cucchiaio e versare il composto in stampi da muffin nei quali avrete messo dei pirottini, riempiendoli per 2/3. Infornare a 180°C per 20 min. (fare la prova dello stecchino per vedere se son cotti).

martedì 20 aprile 2010

UN TIRAMISU' UN PO' PICCANTE...

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...PER EMERGENCY! Continuo sulla stessa linea aderendo a questa iniziativa che avevo adocchiato già da un pò... più che altro pubblicizzata su facebook: Qui! contenta per la liberazione dei tre operatori sequestrati negli ultimi giorni ma comunque amareggiata dal fatto che si sia potuti arrivare a tanto! Comunque la mia opinione la conoscete già quindi mi limito a lasciarvi la ricetta di questo tiramisù home made dall'inizio alla fine, savoiardi compresi, dal sapore leggermente piccantino e particolare.
P.s. Ringrazio tutti per gli auguri fatti alla mia piccolina... ieri è stata davvero una bella giornata, dopo la quale abbiamo deciso di buttarci in una settimana di dieta del minestrone (bleah!)... meno male che ho tutto il menù di ieri... almeno voi non dovrete seguirmi nella terribile scelta!

TIRAMISU' CIOCCO-CHILI:

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per i savoiardi (ricetta di edda):

3 uova grandi (separate)
80 gr. di zucchero
80 gr. di farina
zucchero semolato

Montare gli albumi a neve ferma e incorporare a poco a poco lo zucchero (gli 80 gr.) versando l'ultimo quarto tutto in una volta in modo da rendere gli albumi lucidi. quando gli albumi risulteranno sodi e brillanti aggiungere i tuorli uno per volta fino ad ottenere un composto cremoso. Versare la farina setacciata e incorporare delicatamente con un cucchiaio girando dal basso verso l'alto. Versare il tutto in un sac a poche con punta liscia e media (edda dice 14) e formare dei bastoncini su una placca rivestita di carta forno. Cospargere con zucchero semolato, aspettare 5 minuti e ripetere l'operazione. Infornare a 180°C per circa 15 minuti stando attenti che i savoiardi non scuriscano troppo.

Per il tiramisù

i savoiardi di cui sopra
200 gr. di mascarpone
2 uova (separate)
2 cucchiai di zucchero
cioccolata calda al peperoncino (io ho aggiunto della polvere di chili a del cacao)
fili di chili (qui)

Montare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso. Aggiungere il mascarpone e lavorare ancora e alla fine incorporare gli albumi montati a neve con un cucchiaio dal basso verso l'alto. Far imbevere brevissimamente i savoiardi nella cioccolata (io l'ho fatta con un pò di latte, del cacao e della polvere di peperoncino) e sistemarli ai bordi dei vostri bicchierini (piccoli altrimenti la crema sarà troppa). Riempire i bicchierini con la crema al mascarpone e decorare con i fili di chili on top!

lunedì 19 aprile 2010

AUGURI CICCIA FRIDA

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Oggi la nostra bambina compie un anno.... Tanti auguri tesoro!

giovedì 15 aprile 2010

UN INCONTRO E UN RISOTTO:

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Prima di andare via, per la precisione il giorno prima del trasloco definitivo, sono riuscita ad incontrare un'amica foodblogger in vacanza a firenze per qualche giorno per la laurea del suo (simpaticissimo) fidanzato: Malù... o meglio: Rita, per quanto io ancora faccia fatica a mettermi in testa che è questo il su vero nome... Malù le calza a pennello e, un consiglio... se cercate spunto per una torta andate da lei... è una vera virtuosa del genere :)! Perchè ve ne parlo solo ora? perchè la cara malù mi aveva portato un pensierino, una piccola opera d'arte fatta con le sue manine che avrei voluto fotografare per farvela vedere... così sabato l'ho messa in un posto in cui nonostante il gran casino (pardon) che imperversa in ogni nostro habitat, l'avrei trovato di sicuro subito dopo il trasloco! Ecco, sono 4 giorni che lo cerco disperatamente e non riesco a trovarlo... che rabbia... se l'avessi messo in un posto a casaccio di sicuro sarebbe sbucato fuori subito. Insomma quando lo trovo ve lo mostrerò... mannaggia a me! Per ora vi dico che è sempre un pò emozionante affrontare questo tipo di incontri ma che poi mi sono trovata benissimo, abbiamo parlato di tante cose e con pochissimo imbarazzo... sarà che in fondo, seppur virtualmente, ci si conosce già un pò? Ci siamo lasciate a fine serata con il buon proposito di organizzare un cucinamento insieme prima o poi e spero proprio che potremo riuscirci! Quindi Grazie Rita (e povero Matteo) che nella vostra vacanzetta romantica avete avuto voglia di incontrarmi e passare un pò di tempo insieme!
Ed eccoli qua Rita e Matteo!

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Questo risotto nasce come elimina-cimeli da trasloco... essendo poco organizzati ovviamente avevamo ancora il frigo mezzo pieno al momento di andarcene quindi abbiamo traslocato un bel pò di cibo fresco tra cui questi due esemplari di radicchio che andavano assolutamente eliminati!

RISOTTO PANCETTA E RADICCHIO:
per 4
100 gr. di pancetta
1 piccola cipolla bianca
2 radicchi tondi piccoli
brodo vegetale
olio Evo, sale e pepe
riso preferito per risotti
pecorino grattugiato

In una grande padella far rosolare la cipolla e la pancetta in un filo di olio Evo. Nel frattempo tagliare i radicchi abbastanza finemente e aggiungerli nella padella. Far appassire un pò e quindi aggiungere anche il riso e farlo tostare qualche minuto. Tenere il brodo di verdure sul fuoco in un pentolino in modo che sia sempre bollente e aggiungerlo al riso fino a coprirlo. Girare spesso il risotto, a metà cottura salare e pepare ed eventualmente aggiungere di tanto in tanto una mestolata di brodo. Una volta pronto servire con un'abbondante spolverata di pecorino bello saporito!

Edit: Finalmente è sbucato fuori!!!
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IO STO CON EMERGENCY:

In un paese in cui le mamme si ribellano al fatto che i bambini più poveri dei loro possano avere accesso alla mensa scolastica, in cui una bambina di 13 mesi debba morire perchè straniera e sprovvista di tessera sanitaria, in cui non vedo alcuna speranza che il mondo dei miei figli possa essere migliore del mio, in cui fatico giorno per giorno a trovare un pò di umanità, io sto con chi cura gli esseri umani di qualsiasi razza e religione, di qualsiasi credenza e professione, con chi mette in gioco la propria vita per un mondo un pò migliore, con chi c'è sempre e comunque quando e dove non resta nessun altro perchè non resta alcun tornaconto da perseguire... io sto con Emergency, perchè è una delle pochissime realtà italiane dalle quali mi sento rappresentata. per questo ho firmato qui.


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martedì 13 aprile 2010

LA MIA NUOVA PRIMAVERA...

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Nonostante continuiamo a non essere affatto organizzati in alcun modo, posso dire che alcune avvisaglie di una stabilizzazione ci sono: Frida dopo aver detto la sua prima parola (Gorilla) ha già imparato i nomi di tutti gli animali che vivono qui e li chiama a gran voce dalla mattina alla sera, Leonard ha dietro di se il suo primo giorno di palestra in cui è stato sì accolto da star, ma gli hanno fatto anche fare un culo come una capanna, Andrè ha stabilito a chiare lettere che "Io abito a Roma" e io? considerando che ieri ho lavato tre volte i piatti e che prima non ho praticamente mai tenuto una spugnetta in mano, mi sa che sono ancora alla ricerca della quadratura... spero proprio che non sia questo l'inizio di una nuova era da massaia!
Per cui, nonostante non trovi ancora davvero il tempo per raccontarvi per filo e per segno le nostre vicende, vi lascerò un pò di immagini della nostra nuova primavera In senso letterale e lato, (datemi tempo e vi faccio vedere anche la casa... per ora partiamo dall'esterno!) e la ricetta di un pane facile e veloce ma assolutamente buonissimo!

fotine

Risultati della ricerca per fotin

PANE DI SEGALE CON SEMI DI ZUCCA:

300 gr. di farina di segale
1, 100 Kg. di farina 0
100 gr. di semi di zucca
800 gr. d'acqua tiepida
1 cubetto di lievito di birra
2 cucchiaini di zucchero
4/5 cucchiaini di sale
2 cucchiai di olio Evo

In una ciotola mescolare le farine e i semi, aggiungere lo zucchero e l'olio ed infine l'acqua tiepida nella quale avrete sciolto il cubetto di lievito. Impastate finchè non otterrete un impasto liscio e mettete a riposare mezz'ora coprendo con un panno umido. a questo punto aggiungete il sale e impastate per altri 10 min. Facendo così permetterete alla farina di assorbire completamente l'acqua senza l'azione respingente del sale. Formate una palla,
mettetela nella ciotola e lasciate
lievitare per 1 ora circa coprendo con un panno umido. Dopodichè riprendete l'impasto e dividetelo in due, fate le pieghe e dopo mezz'ora di riposo formate i vostri filoni.
Per ottenere una crosta fina e scrocchiarella dovrete creare del vapore nel vostro forno. Io ho fatto così. Ho acceso il forno a 200°C posizionando una teglia vuota sul fondo del forno. Ho messo il pane dentro una volta raggiunta la temperatura e un bollitore con l'acqua sul fuoco. Dopo circa 20 min. ho buttato un pò d'acqua bollente nella teglia vuota ripetendo l'operazione per 3/4 volte durante la cottura. Cuocere i pani per 50 min.
Ah il pane l'ha fatto Leonard, io l'ho solo cotto: siamo un team noi!

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lunedì 12 aprile 2010

COSTOLETTE D'AGNELLO ALLO ZIBIBBO SU TORTINO DI PATATE E ZUCCA ALLA FAVA TONKA:

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Eccomi tornata e traslocata! Anche se siamo solo davvero all'inizio... disorganizzati come sempre, con mobili sparsi in qui e in là, scatoloni mezzi svuotati, insomma incasinati ma contenti! Nell'ultimo week end abbiamo fatto una quantità di cose esagerata che non riesco neanche a capire come facciano a starci tutte in due giorni, per cui sono stanca morta, connetto poco e per oggi vi lascio senza tante parole (a parte la considerazione che la connessione qui è lentisssssssima!) e con una ricettuzza... ma vedrete che nei prossimi giorni vi racconterò tutto nei dettagli. Questo è stato il nostro pranzetto di pasqua, (da quando mi sono trasferita non ho ancora messo mano in cucina se non per una pasta al volo ai bimbi) e tadan!!! Eccola di nuovo la mia amata fava tonka! Per le quantità sinceramente non ci ho fatto proprio caso, noi eravamo in due, quindi vedete un pò voi ma tanto è semplice semplice!

COSTOLETTE D'AGNELLO ALLO ZIBIBBO SU TORTINO DI PATATE E ZUCCA ALLA FAVA TONKA:

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per i tortini:
4 patate
1 pezzo di zucca
1/2 cipolla
1/2 fava tonka
olio evo
sale
pepe

Bollire le patate, pelarle tagliarle a cubetti, salarle e metterle in una ciotola. Nel frattempo far ammorbidire la zucca tagliata a dadini in una padella in cui avrete fatto rosolare un pò di cipolla, semmai aggiungere un goccio d'acqua e aspettare che la zucca sia cotta. Aggiungerla alle patate, aggiustare di sale e pepe, condire con un filo d'olio e grattugiarci 1/2 fava tonka. Mescolare bene. Mettere il composto in un coppapasta in modo da dare la forma, sformare i tortini e passarli in forno per 5 minuti.

per costolette d'agnello:

costolette d'agnello
zibibbo
olio evo
sale e pepe

Schiacciare lo spicchio d'aglio, mettere le costolette in una teglia e condirle con olio evo, sale, pepe e l'aglio schiacciato, far cuocere in forno a 200°C per circa 30/40 min. irrorandole di tanto in tanto con un goccio di zibibbo.
servire il tortino di patate e zucca al centro del piatto ed adagiarvi due costolette on top!



venerdì 9 aprile 2010

BAUMKUCHENSPITZEN:

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Mi spiace, ma non avrei proprio idea di come chiamare questo dolce in italiano così ve lo lascio con nome originale ok?
Qualche tempo fa parlando con la mia amichetta del cuore qui a Firenze di blog e cucinamenti, lei mi suggerì di provare a fare questo dolce che lei trovava fantastico (sìsì, è tedesca lei)... quando è partita per le vacanze di pasqua così ho deciso di salutarla con questa sorpresina dato che non ci rivedremo prima del mio trasloco :(! Mentre lo preparavo l'ho maledetta in turco perchè insomma non si tratta proprio della preparazione più semplice del mondo, e mi son ripromessa di non farlo mai più ma.... al primo morso mi son dovuta ricredere in pieno... una vera delizia, il massimo dell'armonia, la gioia della papilla gustativa... insomma, un dolce davvero speciale per un'amicizia davvero speciale che ci ha accompagnate in questi 7 anni di vita fiorentina e ci ha visto crescere e cambiare insieme... ora ci allontaniamo, si può dire che si chiude un pò un'era (per noi, s'intende;)!) e quindi faccio un grande in bocca al lupo ad entrambe per la nostra vita "adulta" sapendo che ci saremo sempre vicine e consapevole della fortuna dell'avere una cosa così speciale!
Baumkuchen letteralmente si traduce "dolce ad albero" perchè nella versione originale da pasticceria ha la forma di un albero (come vedete nella foto) ma non avendo in casa l'armamentario adatto mi sono buttata sulla versione spitzen (triangoli) che mi ha molto soddisfatta... comunque la prossima volta che capito in germania è mia ferma intenzione andare a visitare una produzione di baumkuchen! ;)
Per quanto riguarda la mia versione "casareccia" praticamente si tratta di cuocere ognuno degli strati (tantiiii!) del dolce, in una normale tortiera, quindi farlo raffreddare e infine tagliare dei piccoli triangolini e intingere ciascuno in cioccolato fondente (aridaje! Ci sono ricascata nella storia del cioccolato, e anche la casa ne ha risentito come di consueto!)
Per quanto riguarda la ricetta ho cercato un pò in giro su internet e alla fine sono approdata "Qui e ho preso spunto dalla sua ricetta. Il blog è davvero carino, pien di spunti interessanti, quindi per chi capisce qualcosa di tedesco consiglio vivamente di farvi un giro e sono sicura che non vi deluderà!


Se Genny e Albertone me lo permetteranno, data la forma non proprio canonica di una torta, vorrei proporre questa cosa al contest "la torta della bontà" grazie alla quale verranno raccolti fondi per l'associazione "La vita è un dono" per la ricerca contro l'acidemia propionica. L'iniziativa è bella, la causa buona e poi insomma chi è che non vorrebbe ricevere un bel pacco Loison? Per convincervi sulla bontà di questo dolce vi dico solo che mi ha alleggerito il peso della torta nuziale (sìsì, non sono sposata, ma appena trovo il tempo 'na festa s'adda fà!), dato che io odio le tortone di pan di spagna tutte piene di creme e panne... insomma, al mio matrimonio un baumkuchen gigante (ma non fatto da me ovviamente ;)!)

BAUMKUCHENSPITZEN:

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250 gr. di burro
250 gr. di zucchero
1 stecca di vaniglia (madavanilla... buonissima)
7 uova (separate)
150 gr. di farina 00
100 gr. di maizena
1 cucchiaino di cacao colmo
300 gr. di cioccolato fondente di copertura

Con le fruste sbattere lo zucchero con il burro fino ad ottenere un composto cremoso. Aggiungere i tuorli uno per volta facendo attenzione che il primo sia ben incorporato prima di aggiungere quello successivo. Incidere la stecca di vaniglia, estrarne i semi e unirli al composto. A parte unire la farina e la maizena e setacciarle nella ciotola con l'impasto. Mescolare con un cucchiaio finchè non siano completamente incorporate. Dividere quindi l'impasto a metà in due ciotole distinte. In una aggiungere il cacao in polvere e mescolare bene. Montare gli albumi a neve, dividerla a metà e aggiungerla con cautela mescolando con un cucchiaio dal basso verso l'alto ai due impasti.
A questo punto potete iniziare la cottura del vostro dolce. Accendete il forno al max con il grill. Foderate uno stampo a cerniera con della carta forno bagnata e strizzata in modo che aderisca perfettamente alla base e versate due cucchiai di impasto chiaro nella tortiera. Spalmate l'impasto con il retro del cucchiaio e mettete a cuocere nella parte alta del forno sotto il grill per 2 (mi raccomando 2) minuti, potete anche controllare dopo un minuto, dev'essere cotto ma mi raccomando fate attenzione che nessuno strato bruci altrimenti avete rovinato tutto il dolce. Una volta cotto il primo strato versate due cucchiai di impasto al cacao sullo strato precedentemente cotto, spalmatelo e mettete di nuovo a cuocere come il precedente. Continuate così fino ad esaurimento ingredienti alternando uno strato chiaro ad uno scuro.
A questo punto fate raffreddare il dolce, toglietelo dalla tortiera e fate raffreddare completamente. Una volta freddo potrete ritagliare i vostri triangoli. Io ho tagliato la torta in 8 spicchi e poi ciascuno spicchio in 4 triangoli (uno la punta e gli altri tre a incastro... è più facile a farsi che a dirsi). sciogliete il cioccolato a bagnomaria... se vorrete una copertura lucida dovrete fare attenzione che non superi i 38°C. Io consiglio di bollire l'acqua, travasarla in un'altra pentola e mettere il pentolino con il cioccolato a fondere. Se avete un termometro controllate e magari tenete a portata di mano un'altra pentola con acqua fredda in modo da avere un rimedio se la temperatura dovesse salire.
Intingere i vostri triangoli di baumkuchen nella cioccolata e batterli da tutti i lati su di una forchetta per fare in modo che la copertura rimanga finissima. Potete anche aiutarvi con un'altra forchetta per togliere gli eccessi di cioccolato. Mettere a scolare su una gratella e decorare con fiori commestibili o con quello che vi pare. Quando saranno fredde passarle qualche ora in frigo ma servire a temperatura ambiente possibilmente il giorno dopo quando il tutto si sarà amalgamato alla perfezione!

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martedì 6 aprile 2010

LE COLOMBE SPICCANO IL VOLO:

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Oggi è il giorno in cui le tantissime colombe che si sono radunate per sostenere il progetto di "99 colombe", finalmente spiccano il volo.
Nonostante abbia avuto non pochi problemi a gestire questa cosa, nonostante sia in pieno trasloco, nonostante non abbia fatto in tempo ad organizzare la spedizione dei prodotti "Sorelle Nurzia" nella mia tra pochissimo vecchia casa, non potevo non partecipare a questa giornata, ci tenevo troppo e così ho trovato un'escamotage... la cara Gaia mi è venuta incontro "cedendomi" uno dei suoi preziosi pacchi di ferratelle e oggi posso essere qui, insieme a tanti altri... nell'attesa di sistemarmi finalmente e poter così aprire il mio personale pacco!
Prima di lasciarvi la ricetta voglio fare un grosso in bocca al lupo a "sorelle Nurzia", che il volo di queste colombe possa davvero essere servito a qualcosa ma soprattutto che da ora in poi le cose possano cominciare ad andare meglio e che questo entusiasmo che ha contaminato così tante persone non sia una cosa passeggera ma possa continuare a dilagare... per un futuro più dolce!

TIRAMISU' YAGHURT E MATCHA CON LE FERRATELLE (senza uova)
per 2 bicchierini

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ferratelle sorelle nurzia (5 per ogni bicchierino)
250 gr. di mascarpone
200 gr. di yoghurt bianco intero
3 cucchiai di zucchero
2 cucchiaini di matcha
cioccolato fondente grattugiato ( q.b.)
acqua calda q.b.

Preparare un the con 1 cucchiaino di matcha e un pò di acqua bollente per intingere le ferratelle.
In una ciotola lavorare il mascarpone con lo zucchero, quindi aggiungere lo yoghurt e dividere in due ciotole. Ad una metà della crema aggiungere 1 cucchiaino di matcha in polvere e mescolare bene finchè non sia completamente incorporato. Preparare i bicchierini alternando una ferratella intinta brevissimamente nel the ad uno strato di crema bianca, volendo cospargere con un pò di cioccolato grattugiato, quindi di nuovo una ferratella ed uno strato di crema al matcha, stavolta senza cioccolato e così via fino ad esaurimento ingredienti.
Ringrazio infine Lydia ed Artemisia e tutti coloro che si sono dati da fare per diffondere questo progetto.


domenica 4 aprile 2010

LA NOSTRA PASQUA...

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La pasqua che conosco io... quella che mi ricorda l'infanzia e i miei giochi di bambina è quella austriaca. Si dipingono le uova sode con colori ricavati da prodotti naturali (curcuma, vino, cavoli e simili) nei giorni precedenti e il giorno di pasqua poi gli adulti le nascondono sparse per il giardino e flotte di bambini si mettono alla ricerca.... ovviamente vince chi ne trova di più e ognuno si mangia il proprio bottino! Il mio primo uovo di cioccolata l'ho ricevuto a 23 anni e così dato che per me questo giorno senza giochi in giardino non sarebbe stato lo stesso, cerco di continuare la tradizione anche coi miei figli!
Auguro una buona Pasqua a tutti voi e magari avrò dato uno spunto a qualcuno per rendere questo giorno ancora più speciale!!!

giovedì 1 aprile 2010

L'ARROSTO E IL GORILLA:

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NO! Non preoccupatevi... non ci siamo mangiati niente di strano! Mia figlia, 11 mesi, dice "gorilla"... e lo dice con cognizione di causa... solo quando vede un gorilla! Non è stupefacente? Suvvia, fatemi gongolare un pò, cuore di mamma! ;)
Un pò di aggiornamenti sparsi dalla famiglia più disorganizzata del mondo:
1. Ho una pulpite (infiammazione del dente), mannaggia come soffro... giustamente ci voleva qualcosa a dare un pò di pepe a un semplice trasloco!
2. Causa pulpite (e medicine) ho dovuto smettere di allattare mia figlia... quindi si dorme poco...tanto mica si voleva essere pure riposati!
3. Definitivamente (credo!) ci trasferiamo il week end dopo pasqua!
4. Per chi commentava il post precedente: i traslocatori siamo noi: per questo ci trattiamo bene!
Che c'entra l'arrosto? Niente, ma visto che qui di carne ce n'è poca, bisognava ovviare! Avete presente gli stereotipi sui neri che mangiano solo carne (forse sono più diffusi in america)... beh, sono assolutamente veri! ;) Per cui in realtà noi ne mangiamo di carne, ma non so perchè io continuo a non sentirmi particolarmente ferrata in materia, quindi partiamo dalle basi... un semplice arrosto di maiale che però è stato una soddisfazione!

ARROSTO DI MAIALE:

un pezzo di arrosto (questo è di 2,200 Kg. circa ma ci abbiamo mangiato in dieci anche se dopo diverse altre portate)
1 cipolla
2 spicchi d'aglio
rosmarino e timo freschi
1 bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di senape
sale e pepe
olio Evo

Legare l'arrosto con uno spago bianco (o comprarlo già legato) e infilare gli aromi tra la carne e lo spago. mettere l'arrosto su una teglia rivestita di carta forno e cospargere con aglio e cipolla. Salare e pepare leggermente la carne da ogni lato e poi cospargerla con la salsa ottenuta sbattendo la senape con il vino con una forchetta. Irrorare con un filo di olio Evo e infornare a 180/200°C nella parte bassa del forno a seconda del peso dell'arrosto (io 1 h e 10 min. ).