lunedì 30 novembre 2009

GHEE



Ieri nei commenti milla mi chiedeva come fare il ghee in casa, e dato che oggi è anche l'ultimo giorno utile per partecipare al contest di Sandra e delle fattorie fiandino, non potevo non dedicargli un post! In realtà avrei voluto farci la pasta sfoglia e partecipare con quella, ma, si sa, il casino di quelli che fanno tutto all'ultimo momento, è che arriva puntualmente qualcosa a rovinare i loro piani... così oggi tra asili, pediatri, varie ed eventuali, sarà alquanto difficile riuscire a trovare il tempo anche per la sfoglia!


Il ghee è burro chiarificato e viene utilizzato prevalentemente nella cucina indiana ( ad esempio per fare il chapati ;)), è più grasso del burro normale (al contrario di quello che si legge spesso in giro sul web) in quanto durante la preparazione dal burro vengono eliminate le proteine ed il lattosio (per cui può essere utilizzato anche da chi è intollerante al lattosio) lasciando solo la parte grassa. Nonostante questo è un tipo di grasso più "sano", perchè molti degli acidi grassi saturi che contiene sono a catena corta e quindi vengono utilizzati immediatamente dal nostro corpo a scopi energetici e non vengono immagazzinati. E' quindi di facile assorbimento e digeribilità , più di qualsiasi altro tipo di grasso utilizzato in cucina.
Essendo più grasso del burro di solito nelle preparazione se ne utilizza la metà rispetto al quantitativo di burro indicato, inoltre si conserva anche fuori dal frigo fino a tre mesi, quindi se avete intensione di farlo, abbondate pure!). E' particolarmente indicato per friggere perchè ha un punto di fumo molto elevato, per cui non brucia facilmente come l'olio o il burro.
Il ghee è tenuto molto in considerazione dalla medicina Ayurvedica che lo utilizza sia nella preparazione di cibi che di medicine. Esistono diversi tipi di preparazioni nel mondo che assomigliano a quella del ghee, ad esempio lo Smen marocchino, burro di capra o pecora aromatizzato e poi fatto bollire per purificarlo, o il beurre noisette francese.

COME FARE IL GHEE:

Ovviamente per una preparazione come questa è indispensabile che il burro di partenza sia di ottima qualità, migliore sarà il burro, migliore il vostro ghee, quindi dato che a quanto pare il burro 1889 delle fattorie fiandino è al top, sarebbe bello provare con quello! (Io non l'ho assaggiato ma ne hanno parlato in così tanti che sono curiosa!)

Prendere il burro (io ne ho usati i 300 gr. che avevo) e metterlo in un pentolino a bagnomaria. Accendere il fuoco bassissimo (l'acqua nella pentola non deve mai bollire). Farlo cuocere per un'ora e mezza circa. In realtà non c'è modo di sapere esattamente quando tutta l'acqua è evaporata, ma tradizionalmente si fa così quindi fidiamoci della tradizione ;)! Quello che accadrà è che l'acqua evaporerà, in superficie comparirà una schiumetta che dovrete eliminare con una schiumarola, e sul fondo si creerà una sorta di crosticina dorata (trattasi della caseina affondata!). Dopo aver fatto cuocere il burro per il tempo necessario, dovrete filtrarlo. Io ho messo una garza in un colino a maglia fine e l'ho filtrato 2 volte per far sì che fosse completamente limpido.
Questo è come appare dopo averlo filtrato una volta, quella posa in basso si elimina con il secondo filtraggio.



A questo punto fatelo rapprendere ed usate a vostro piacimento! Il sapore è diverso da quello del burro, più noccioloso, particolare, decisamente buono!
Eccolo qui:

sabato 28 novembre 2009

CHAPATI... LA MIA SALVEZZA!

Vi capita mai di aver preparato una bella cena, curando tutti i particolari per poi rendervi conto al momento di apparecchiare, quando sicuramente tutti i negozi hanno chiuso, di esservi scordati il pane? Beh a me almeno una volta a settimana!!! Invece di andare nel panico fate come me... un paio di chapati al volo, tanto scelte non ce n'è, i negozi sono chiusi, mettersi a fare il pane è assurdo perchè tanto non avrà mai il tempo di lievitare, quindi non vi resta che questo... velocissimo, niente lievitazione ed è molto più buono di quello che si pensi!
Il chapati è il pane forse più mangiato in India e nel sud dell'Asia. Qui per cuocerlo si usa il ghee (burro chiarificato) che in teoria si può anche fare in casa, ma noi stiamo cercando di semplificarci la vita no? Quindi vada per l'olio (o il burro!)

CHAPATI:

300 gr. farina integrale (se ce l'avete, altrimenti va benissimo quella normale)
acqua tiepida q.b.
2 cucchiaini di sale

Creare un impasto liscio e omogeneo come quello del pane, dividetelo in palline di pari peso e stendete ciascuna molto sottile delle dimensioni della padella che andrete ad utilizzare. Ungete la vostra padella con un filo d'olio o un pò di burro (ripetete per ogni chapati) e cuocete i vostri dischetti di pane per circa un minuto per lato. Volendo potete condirli in superficie con sali aromatizzati o erbette a piacere o mangiarvelo così, caldo e croccantello!

venerdì 27 novembre 2009

PRESENTAZIONE DEL LIBRO "IN TENSIONE, la storia di Leonard Bundu"

Solo qualche fotina al volo della presentazione ufficiale al pubblico del libro di Leonard alla Feltrinelli!


giovedì 26 novembre 2009

QUATRE QUARTS ALLE PERE E FAVE TONKA


Post al volo, giusto per non abbandonarvi per troppo tempo. Ieri c'è stata la presentazione ufficiale del libro di Leonard alla Feltrinelli, è stato un successone, bella atmosfera, interventi interessanti e un sacco di gente, di autografi e di copie firmate... e alla fine la fiaschetteria dove siamo andati a brindare c'ha regalato anche una bottiglia di Brunello... meglio di così non poteva andare ;) Domani si continua, con la seconda presentazione, o piuttosto un aperitivo per conoscere anche l'uomo oltre lo sportivo, per cui siamo super indaffaratissimi, come potete immaginare.
Questo è stato il dolce che ho fatto per la colazione il giorno del compleanno di Leonard la scorsa settimana... Finalmente anch'io posto qualcosa con queste fave tonka... una rivelazione. Da quando mia mamma me le ha portate dall'Austria (grazie mamma!!!) sono subito diventate tra le mie spezie preferite... hanno un odore divino che ogni volta che apro la credenza, mi fan venire voglia di usarle! Per questa scoperta devo davvero ringraziare anche il mondo dei foodblogger, che senza di voi chissà quanto ci avrei messo a scoprirle! Mariù, avevi ragione tu... sono superlative!

QUATRE QUARTS ALLE PERE E FAVE TONKA:

Pesare 3 uova col guscio
lo stesso peso in zucchero
lo stesso peso in farina
lo stesso peso in burro
1 fava tonka
1 cucchiaino di lievito per dolci
2 pere

Sbattere i tuorli con lo zucchero. Aggiungere la farina mescolata al lievito ed infine il burro fuso. Incorporare delicatamente i tre albumi montati a neve. Grattuggiare finemente la fava tonka nell'impasto e mescolare. Versare l'impasto in uno stampo foderato con carta da forno (bagnata e strizzata) e disporvi sopra le fettine di pera. Cuocere in forno preriscaldato a 150° per 45 min. ca.

martedì 24 novembre 2009

N° 8: CASSAVA O MANIOCA

Eccoci con un'altro degli ingredienti del giochino ( a proposito, l'ho aggiornato!) In africa è chiamata cassava, in sud america manioca. E' una pianta che ha un radice a tubero commestibile, si può utilizzare sia bollita, che sotto forma di farina, che come fecola (chiamata tapioca). La cassava è una delle principali colture per la sicurezza alimentare mondiale. Ricchissima di carboidrati, è incredibilmente adattabile, tollera lunghi periodi di siccità ed ha un potenziale produttivo tra i più alti, inferiore solo alla canna da zucchero. Purtroppo rimane una delle principali colture orfane (che ricevono scarsa attenzione dal mondo scientifico), nonostante possa dare un contributo fondamentale alla riduzione della fame e della povertà nel mondo.
Dato che in questo blog si parla di cibo, ogni tanto è anche giusto ricordarsi del suo valore primario, ossia quello di sfamare no?
tra i tanti vantaggi la farina di manioca può essere utilizzata dai celiaci.
Io personalmente ho un rapporto abbastanza ravvicinato con questo tubero, un pò per l'origine africana di mio marito ( loro le mangiano principalmente bollite con burro e sale, o sotto forma di farina in una preparazione chiamata fufu... prima o poi vi posterò la ricetta!) Un pò per il mio grande amore per i libri di Jorge Amado che mi hanno accompagnato, e insegnato qualcosa della splendida e affascinante cucina di Bahia e dei suoi manicaretti, tantissimi dei quali a base di manioca. A proposito, sua figlia ha scritto anche un libro di ricette con la sua collaborazione, pieno di racconti, davvero intrigante che ovviamente al momento non trovo (chissà a chi l'avrò prestato?!), però ve lo consiglio vivamente!

CONSIGLI PER L'USO:
La cassava (o manioca) assomiglia molto alle patate anche se ha un gusto più dolce e particolare e un odore meraviglioso e inconfondibile, quindi si può mangiare bollita, o al forno, o farci le chips. In sudamerica le vendono anche industriali e sono decisamente buone!

RICETTE:
Ieri abbiamo fatto indigestione di cassava (da ora in poi la chiamo così ok? Tanto avrete capito che è la stessa cosa ;)!)... già che c'ero ho deciso che bisognava consumarla tutta quindi pranzo, merenda e pure nel pane :)

GNOCCHI DI CASSAVA:


500 gr. di cassava bollita e schiacciata
1 tuorlo
100 gr. di farina ca. (sinceramente non l'ho misurata, sono andata a occhio, ma non ne ho utilizzata tanta.)

Pelare la cassava con un pelapatate o incidendo la buccia con un coltello anche a mano. Sciacquarla, tagliarla a pezzi e bollirla (a proposito, non vi fate venire in mente di assaggiarla cruda che contiene delle sostanze tossiche!).
Schiacciarla con una forchetta mentre è ancora calda ed eliminare la parte dura contenuta al centro del tubero. Quindi incorporare l'uovo ed aggiungere farina finchè l'impasto non sia simile a quello degli gnocchi di patate, morbido ma non colloso. Fare dei salsicciotti di circa tre cm e tagliare gli gnocchi. farli rotolare sul retro di una forchetta per ottenere la classica decorazione degli gnocchi. Quindi bollirli finchè non tornano in superficie e condire a piacere. Sono buonissimi, per me meglio di quelli di patate!

PANE CON PASTA MADRE ALLA CASSAVA:
L'ha fatto Leonard s'intende, quindi questa è la sua ricetta:



200 gr. di cassava bollita e schiacciata
200 gr. di pasta madre
400 gr. circa di farina0
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio di olio EVO
acqua tiepida q.b.

Versare la farina sulla spianatoia con lo zucchero, il sale e l'olio, quindi incorporare la pasta madre (rinfrescata) e la cassava, aggiungendo acqua tiepida fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Formare una palla, metterla in una ciotola coperta con un cencio umido e lasciar lievitare per 3 ore. Rimpastare e fare la forma desiderata. Lasciar lievitare per altre 3 ore. Quindi infornare a 200°C per circa 50 minuti. Viene un pane buonissimo, sofficissimo, insomma da provare!

TORTINI CASSAVA E COCCO:

Questi sono la mia personalissima gloria, ne sono talmente fiera che non potete immaginare... insomma li ho inventati io e sono deliziosi, sofficissimi, una goduria!


21o gr. di cassava bollita e ridotta in purea (era quella rimasta dopo le altre preparazioni)
150 gr. di farina
100 gr. di farina di cocco
100 gr. di zucchero
2 cucchiaini di lievito per dolci
2 uova
125 gr. di burro
220 gr. di latte di cocco

Sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il burro fuso e continuare a lavorare, quindi incorporare il latte di cocco. Aggiungere la purea di cassava e sbattere con delle fruste finchè non sarà perfettamente incorporata. In una ciotola unire la farina, con la farina di cocco ed il lievito ed incorporare lentamente al composto a base di cassava. Versare in degli stampi da muffin (io ho quelli profondissimi a cilindro dell'ikea) a 2/3 e far cuocere per 25 min. ca. a 160°C.



lunedì 23 novembre 2009

SIDRO DI MELE


Fare il sidro in casa è stata un'idea di Leonard e così, circa un paio di mesi fa ci siamo messi all'opera. Abbiamo consultato qualche centinaio di siti internet, rendendoci conto che proponevano altrettanti metodi diversi per la sua preparazione. Perciò ci siamo un pò buttati, cercando un metodo abbastanza semplice e aggiungendo qua e là qualche trucchetto che ci sembrava intelligente! Il risultato è buono, peccato che ne abbiamo fatta una sola bottiglia... mi sa che dovremo rifarlo, magari cambiando qualcosina e sperimentando un pò... Ah, avevo fatto un sacco di foto per il procedimento passo passo, ma non le trovo più, mannaggia! Comunque è abbastanza semplice, quindi ecco come procedere:

SIDRO DI MELE FATTO IN CASA:
Cosa vi serve: (con queste dosi ci è venuta 1 bottiglia da 75, magari già che ci siete raddoppiate!)

2 Kg di mele
13 gr. di lievito di birra ( 1/2 cubetto)
1 punta di coltello di acido ascorbico (serve a non far annerire la frutta, si trova in erboristeria o a volte in farmacia, in teoria potete anche sostituire con il succo di un limone, ma ne sentirete il sapore! Se decidete di farlo, potete chiamarvi e potrei rifornire tutto il web dato che ne ho comprato un etto ;)!)
250 ml di acqua
300 gr. di zucchero di canna
un bottiglione
un tappo colmatore, o qualcosa che permetta di far uscire l'anidride carbonica senza far entrare l'aria... Questo è ciò che è riuscito a creare l'ingegno di Leonard, ma dicono che anche un imbuto capovolto possa andar bene... Lo so, la foto fa schifo, ma almeno si capisce cosa intendo!


1. Frullare le mele tagliate a pezzetti e senza picciuolo con lo zucchero di canna e l'acqua. (Il nostro sidro è venuto piuttosto torbido, per ottenerlo più limpido c'è chi suggerisce di partire direttamente dal succo di mela purificato che si trova in commercio, la cosa non mi convince troppo ma la prossima volta proveremo con la centrifuga!)

2. Aggiungere alla purea l'acido ascorbico e mescolare bene prima che si scurisca. (Se usate il limone potete frullare subito il tutto insieme!)

3. Far sciogliere il lievito in poca acqua tiepida ed aggiungerlo alle mele. Mescolare molto molto molto bene.

4. Con un imbuto versare il composto in un bottiglione e tappare con il tappo colmatore o con quello che le vostre menti geniali riusciranno a partorire.

5. Tenere la fiasca in un luogo calduccino, intorno ai 20°C. e agitarla una volta al giorno per rimescolare il tutto.

6. Lasciarlo così per 2 settimane, noi abbiamo visto che il giorno prima della scadenza prevista il sidro non fermentava più, quindi vedete un pò voi.

7. A questo punto Filtrate ed imbottigliate. L'abbiamo assaggiato ed era amarissimo e per nulla frizzante. Se lo desiderate frizzantino fate come noi, aggiungete 2 cucchiaini di zucchero al sidro prima di imbottigliare.

8. Noi l'abbiamo aperto dopo tre settimane dall'imbottigliamento, state attenti è frizzantissimo!!!
Però è buono, non me l'aspettavo che venisse così bene, quindi lo rifaremo. La nostra bottiglia ha una posa piuttosto consistente quindi la prossima volta mi sa che proverò a filtrarlo 2 o 3 volte prima di imbottigliarlo!

Vi consiglio davvero di farlo, sono di quelle cose che danno una soddisfazione infinita, almeno a me! ;)

Edit: con questa ricetta vorrei partecipare alla raccolta di noci moscate, ricette in compagnia... grazie ai vostri commenti, mi ci avete fatto pensare voi che era una ricetta a 4 mani e che c'era una raccolta in corso! ;)

domenica 22 novembre 2009

10 COSE DI ME... CULINARIE

Dato che questo "malefico" giochino è tornato indietro per la seconda volta e da diversi mittenti, ho deciso di rifarlo, ma in versione solo culinaria... non vorrete mica sapere proprio tutto tutto di me?! ;) Ringrazio Asa_Ashel e Sara (da cui ho preso l'idea di parlare solo di cucina stavolta) per aver pensato a me!!!

1. NON ho aperto questo blog per raccogliere le ricette sparse... insomma sarà per la giovane età, sarà che non mi sono mai segnata più di tante ricette, sarà che non sono un tipo ordinato ma mi ha stupito un sacco leggere che la maggior parte dei blogger parlasse di questa come motivazione nel proprio profilo!

2. Ho aperto questo blog un pò per avere una cosa tutta mia, un pò perchè è una sfida quotidiana ad impegnarsi in una cosa che mi piace e che ogni tanto rischia di diventare routine!

3. Non sono tradizionalista anche se amo e riconosco l'importanza della tradizione. Amo sperimentare, amo le varie cucine del mondo e per quanto mi piaccia la cucina italiana non vivrei di lasagne e ragù!

4. Non mi intimorisce (quasi) niente, dai pipistrelli venduti a mazzetti nei mercati birmani, al topo scuoiato davanti ai miei occhi in un villaggio del laos, dai vermi essiccati alla carne di cane. Penso che il cibo sia un fatto di cultura e non rispettare le scelte gastronomiche equivalga a non rispettare la cultura che c'è dietro!

5. Amo la cucina semplice, che sa di casa, ma non per questo non resto affascinata da altri approcci... insomma farei un salto da El Bulli seduta stante e se ne fossi capace ogni tanto mi sparerei anche un'"aria di cozze!" ;)

6. Il tema scottante tra i blog: Non mangerei un piatto di pasta fredda, o peggio, non cucinerei, per fare una foto, ma non trovo assurdo che qualcuno lo faccia... penso siano due piani diversi e ognuno ha le sua priorità, certo è che una bella foto ti cattura, una schifezza di foto un pò respinge indipendentemente dal succo della questione!

7. Non seguo quasi mai una ricetta alla lettera, tranne che ogni tanto per i dolci... mi affascinano tante ricette ma alla fine faccio quasi sempre di testa mia, è più forte di me!

8. Se non avessi fatto la restauratrice, mi sarebbe piaciuto fare la cuoca (a 25 anni posso ancora puntare a fare entrambi ;)!)

9. Quando cucino faccio un casino senza paragoni. La mia dolce metà dopo aver amato i miei piatti, puntualmente mi detesta per lo stato della cucina!

10. Ho aggiornato il post sugli ingredienti segreti, date un'occhiata e se vi va aiutatemi con ciò che mi manca! (Lo so non è proprio una mia peculiarità, ma non mi veniva in mente più niente ;)!)

Dato che questo giochino ha fatto il giro dei blog e ritorno non so proprio a chi rifilarlo, quindi se a qualcuno di voi va di rifarlo, sarà un piacere per me leggere! ;)

venerdì 20 novembre 2009

CRACKERS ALLE ERBE DI PROVENZA CON OLIO EVO AL MATCHA


Ora che ce l'ho sto matcha, fatemi sperimentare no? Dato che ho capito che nelle preparazioni dolci alla mia famiglia non entusiasma (comunque poi vi proporrò qualche altra ricetta...), mi son buttata sul salato. Il matcha ha un sapore talmente delicato e lieve che bisognava pensare a qualcosa che non lo ammazzasse... pensando pensando siamo arrivati, grazie a mio padre, all'olio al matcha con il quale condire cibi delicati come ad esempio un filetto di pesce o un pò di buona mozzarella di bufala. Devo dire che è decisamente buono, dà un tocco diverso dal solito ed è ovviamente anche scenografico con il suo colore verde bello intenso. In questi giorni poi sto preparando la cena di compleanno di Leonard e da qui è nata l'idea dei crackers al matcha... Buoni, erbosetti, e naturalmente verdi!!!
L'olio che ho preso è quello prodotto dai miei genitori nelle campagne dei castelli romani, quello per la produzione del quale dovrei sempre dare una mano ma per un motivo o per l'altro alla fine non ce la faccio mai... me lo godo e basta ;) Si tratta di olio extravergine d'oliva per il quale le olive vengono colte a mano, che ha un sapore delicato e profumato e che si sposa molto bene con ogni tipo di cibo. In particolare con il sapore del matcha, si fonde alla perfezione senza che l'uno copra il sapore dell'altro.
Con questo partecipo al contest di mariluna e dada "L'oro nel piatto"


CRACKERS ALLE ERBE DI PROVENZA CON OLIO EVO AL MATCHA:



300 gr. di farina
1 cucchiaino di sale
1/4 di cucchiaino di lievito per torte salate
100 ml di olio EVO
1 cucchiaino di matcha
acqua tiepida q.b.
1,5 cucchiaini di erbe di provenza
1 cucchiaino di fleur de sel

Per preparare l'olio al matcha, mettere il matcha in un bicchiere ed aggiungere l'olio molto lentamente e mescolando molto bene per evitare che si formino dei grumi.
Mettere la farina su una spianatoia insieme al sale, mescolare ed aggiungere una puntina di lievito. Al centro aggiungere l'olio al matcha ed impastare. Aggiungere l'acqua tiepida a filo fino ad ottenere un impasto liscio, morbido ed elastico. Formare una palla e far riposare per un'oretta. Quindi riprendere l'impasto e fare le pieghe: Creare un rettangolo, quindi ripiegare i lembi più corti verso il centro e il tutto di nuovo su se stesso in modo da creare un pacchetto (comunque sul web trovate istruzioni in abbondanza per fare le pieghe).Ripetere l'operazione 4 o 5 volte, in questo modo otterrete un impasto un pò sfogliato.
Prendete quindi il coraggio a due mani e stendete l'impasto il più sottile che potete... vi avverto, ci vorranno tutte le vostre forze e un gran pazienza, ma ce la potete fare... Quando vi sembra che vada bene, spennellate la superficie con un pò di olio al matcha e cospargetela con erbe di provenza e fleur de sel. date l'ultima botta di mattarello per incorporare le spezie e ritagliare i vostri crackers come preferite (Io ho usato un tagliapasta). Infornate a 180°C per 20 minuti ca.

mercoledì 18 novembre 2009

BISCOTTINI AL MATCHA... TRES CHIC!!!



E' proprio vero che noi foodbloggers siamo mezzi matti... ho chiesto a mia mamma di portarmi una serie di ingredienti che qui non riuscivo a trovare, da Vienna, quando ci è stata l'ultima volta... uno di questi non poteva che essere il matcha, questo thè che da un certo punto in poi sembra aver ossessionato gran parte dei foodblogger del mondo. Non potevo mancare neanch'io all'appello e così mi sono data ad un gran numero di sperimentazioni, che vi illustrerò in questi giorni... non potevo però non partire dai mitici biscottini che hanno fatto il giro del mondo: QUESTI!Oltre al fatto che trovo siano tra i biscottini più chic del mondo, devo dire che a me sto matcha piace, col suo odore di hennè, il suo gusto lieve e un pò erboso (o algoso, non saprei bene come definirlo!) ma non ha riscosso gran successo in nessun membro della mia famiglia: tutti trovano che non faccia la differenza, che se ne possa tranquillamente fare a meno però... a me me piace, e quindi vi riporto la ricetta in dosi più comprensibili. (Per inciso i biscotti sono durati mezza giornata giusto perchè non erano niente di che! ;))

BISCOTTINI AL MATCHA:


100 gr. di zucchero a velo
1,5 cucchiaini di matcha
180 gr. di burro
220 gr. di farina
3 tuorli
zucchero semolato per i bordi

Unire lo zucchero a velo al matcha e mescolare bene, affinchè non ci siano più grumi di thè. Aggiungere il burro morbido a tocchetti finchè non si ottiene un bella crema liscia. Aggiungere la farina finchè non si incorpora perfettamente ed infine aggiungere i tuorli ed incorporarli. fare una palla, schiacciarla un pò, avvolgerla in pellicola e lasciarla una mezz'ora in frigo. Stendere quindi l'impasto a circa 1/2 cm. di spessore e ritagliare i propri biscotti. Intingerne i bordi (o anche l'intero biscotto, ma secondo me con i soli bordi zuccherati sono ancora più chic!) nello zucchero semolato e far cuocere su una teglia con carta da forno a 180°C per 20 min. ca. State attenti a non cuocerli troppo, devono essere appena appena dorati!

martedì 17 novembre 2009

DI ME, DEI LIBRI DI CUCINA E DEL LIBRO DEL CAVOLO

Ieri sera sono stata alla presentazione del libro di Sigrid a Firenze e finalmente anche io ce l'ho in carne ed ossa!!!
L'aperitivo è stato molto carino, buoni gli stuzzichini, carina l'atmosfera, magari il posto un pò risicato per tutti gli avventori, ma ci siamo allargati bene bene tutt'intorno al locale, quindi è andata a meraviglia! Finalmente ho avuto l'opportunità di dare un volto ai tanti blogger di cui seguo le gesta culinarie ed i pensieri giorno per giorno. E' stato bello e un pò strano trovarsi di fronte a persone totalmente sconosciute che in fondo non c'entravano niente con l'idea che ti eri fatto di loro, e ritrovarsi a parlare di cose della propria vita culinaria e non , come se ci si conoscesse! Anche un pò imbarazzante, sì, ognuno lì a scrutare il prossimo chiedendosi sarà lui (o lei?)... ho letto da qualche parte che qualcuno suggeriva di mettersi un cartellino di riconoscimento... in effetti avrebbe reso il tutto più semplice ;)
Comunque ho conosciuto: la carinissima Gaia, che è stata quella con cui ho parlato di più e mi ha fatto un'ottima impressione ;), poi sono riuscita a dare un volto a Corrado, al famoso Livio, ho fatto quattro chiacchiere con Cecilia, ho scoperto che c'era qualcuno del forum di gennarino.org, e ho conosciuto altri che non saprei invece abbinare al mondo internettiano tipo una Chiara bionda! Insomma una bella esperienza, che se si ripetesse mi farebbe proprio piacere.
Ma veniamo al libro... Io adoro i libri di cucina, nel senso che adoro sfogliarli, quando arrivo in libreria è la prima sezione che guardo, sono affascinata da foto e preparazioni ma questo è il PRIMO LIBRO DI CUCINA CHE ABBIA MAI COMPRATO!!! (Quindi cara Sigrid, sentiti onorata ;)!) In realtà mi piacciono, mi piacciono, ma non li compro mai, penso che sia perchè mi piace fare di testa mia, quindi alla fine i libri di ricette mi sembrano sempre un pò sprecati!
Perchè ho comprato questo? Beh intanto certo non si poteva andare al raduno del cavolo e andarsene senza neanche un libro, poi di certo la mia nuova veste da foodblogger ha cambiato un pò le cose e magari da ora in poi mi riempirò la casa di simili oggetti... ma oltre a tutto questo la cosa che subito mi ha fatto piacere il libro del cavolo è che c'è un pò di tutto, sia in quanto a preparazioni, che riguardo all'origine, insomma è multiculti, un pò come mi sento io! ;)
Ora che ce l'ho tra le mani, devo dire che è veramente bello, curato in ogni minimo dettaglio, mi piace tanto il tocco personale ed intimo che ha, le foto sono meravigliose e le ricette intriganti... insomma sono davvero fiera e contenta del mio primo libro di cucina...Quindi complimenti a Sigrid e allo staff di Cibele per aver fatto un lavoro così bello! L'unica cosa che non mi entusiasma sono gli emoticons (si chiamano così le faccine vero?), ma insomma, è un dettaglio e del resto non si può essere perfetti per tutti!!!

lunedì 16 novembre 2009

MONTREAL BAGELS


Oggi niente ingredienti esotici, però se continuate a indovinare gli ingredienti sconosciuti qui, io ne sarò molto contenta.
Stasera si va alla presentazione di firenze del libro del cavolo, spero di incontrarvi in tanti, sarà bello dare un volto a tutte queste conoscenze virtuali ;)!
Dunque questi sono i bagels di Montreal, considerati i migliori da molti... non so se è così ma sono parecchio buoni! ;) La loro caratteristica rispetto agli altri è che contengono miele (sono profumati e particolari ma non dolci), e, dopo essere stati bolliti, vengono cotti nel forno a legna (io non l'ho fatto, anche se i miei ce l'avrebbero, solo che è in giardino e al momento diluviava... insomma vengono buonissimi anche in un forno normale, ma se qualcuno di voi vorrà provare la versione originale... fatemi sapere come è venuto!) Si possono farcire a piacere, sono belli, semplici, e si mantengono per qualche giorno: ottimi per un picnic o un pranzo fuori casa!
Per la ricetta ho studiato un pò di siti 'mmericani (o canadesi?) e ho fatto poi un pò di testa mia!

MONTREAL BAGELS:
per 9 bagels

600 gr. di farina 0
2 cucchiai di miele di fiori
1 cucchiaino pieno di sale
1/2 cubetto di lievito di birra (13 gr. ca.)
1 cucchiaio d'olio
1 uovo
acqua tiepida q.b. (ca. 250 ml.)

Sciogliere il lievito di birra in mezzo bicchiere di acqua tiepida ed unire il miele. Lasciar riposare una decina di minuti, dopo i quali vedrete un pò di schiumetta sulla superficie.
Mettere quindi 300 gr. di farina in una ciotola o sulla spianatoia e mescolare con il sale, aggiungere quindi il la pappetta di lievito e miele e mescolare bene, incorporare il resto della farina poco alla volta ed unire l'acqua tiepida fino ad ottenere un impasto tipo pane ma bello sodo. Formare una palla e rotolarla nell'olio. Lasciar riposare per un'ora, un'ora e mezza. Dopodichè formare 9 palline di peso uguale , fare un buco al centro di ognuna con il manico di un mestolo o con le dita, e lasciar lievitare di nuovo per una mezz'ora. A questo punto, se il buco si sarà un pò chiuso, riapritelo di un pò più grande delle dimensioni che desiderate abbia alla fine. Prendete i bagels e tuffateli ad uno ad uno in un pentolone d'acqua bollente leggermente salate (io ho messo 1 cucchiaino). Lasciateli bollire per circa 1 minuto (io li ho anche girati, non so se è necessario... ma son venuti bene!). fateli scolare bene e spennellate la superficie di ciascun bagel con un uovo sbattuto con un pò di latte. Spolverate quindi i bagels con i semi che più vi aggradano e mettete in forno a legna (o anche no!;)) per circa 30 min. Io il forno elettrico l'ho messo a 180°. A questo punto farciteli come vi pare, e vi assicuro che sarà uno dei vostri panini preferiti in assoluto!

domenica 15 novembre 2009

N° 9 CANNA DA ZUCCHERO


Ok, dai, comincio a svelarvi qualcosa! in realtà pensavo che questo fosse troppo facile, ma nessuno l'ha indovinata... quindi meglio così, almeno la sfida è un pò più interessante! A proposito continuate a scervellarvi sul giochino... anche perchè alcune cose non le conosco neanche io! ;)
La canna da zucchero cresce in ambiente tropicale, originaria dell'asia, oggi si coltiva in america del sud, africa e addirittura in europa (solo in spagna). Dalla canna da zucchero si ricava appunto lo zucchero ma anche molte altre cose: Il rum, il succo di canna, la carta dalla parte legnosa ed è utilizzata anche come combustibile (qui si potrebbe aprire una lunga parentesi ma tralascio!).
Durante il mio viaggio in Nepal, ricordo che ovunque si trovavano banchetti ambulanti, che offrivano succo di canna. Era davvero molto pittoresco, il carrellino con questi strani arnesi giganti per la spremitura della durissima pianta. Lo adoravo e non sapete che gioia poterlo riprodurre in casa... è ottimo anche unito ad altri succhi, ad esempio con gli agrumi... da loro quel tocco in più e dolcifica, ma in maniera particolare, così poco aggressiva... insomma, peccato che ne ho preso solo un pezzo... non vedo l'ora di ritrovarla!
Ecco a voi come si fa il succo di canna, e visto che ci siamo vi lascio anche il metodo africano (così almeno lo facevano in Sierra Leone quando Leonard era piccolo) per fare il succo d'ananas zero sprechi!

SUCCO DI CANNA DA ZUCCHERO:


E' semplicissimo, ma sono indispensabili 2 arnesi: 1- una centrifuga (o in alternativa uno di quegli arnesi giganti del Nepal ;)!), 2- Un coltello per bene (ebbene sì... ecco la new entry della mia cucina: Un fantastico coltello tagliante... grazie papà!)
Sbucciate la canna da zucchero eliminando tutte le parti nodose, tagliate a pezzetti abbastanza piccoli e centrifugate... un pezzetto alla volta, mi raccomando che altrimenti si inceppa tutto l'ambaradan!

SUCCO D'ANANAS THE SIERRA LEONEAN WAY:


Semplice come il primo ma in più non dovete neanche faticare....
Allora, mangiatevi l'ananas ma invece di buttare le bucce mettetele a bollire in un litro d'acqua per un bel pò (più o meno l'acqua si riduce della metà), spegnete il fuoco e lasciate in infusione per un'oretta, quindi filtrate ed eccovi il succo d'ananas zero sprechi... è sorprendente, come quello comprato, un pò chiaro... solo un pò poco dolce... a questo punto basta unire il succo d'ananas a quello di canna da zucchero in proporzione 2:1 ed il gioco è fatto! (certo, potete anche aggiungere un cucchiaino di zucchero eh!)

sabato 14 novembre 2009

CHE ROBA E'?

Uno di questi giorni in cui ero a trovare i miei, sono andata col mio papà al mercato di piazza vittorio a Roma... fantastico, bellissimo, pieno di odori, colori e forme strane, un vero paradiso... non ho fatto manco una foto perchè ho preferito stare lì a chiacchierare con i vari venditori, ascoltare le loro storie e godermi il luogo! Insomma, fortunato chi vive a Roma ;)!
Io ed il mio papà, che siamo molto simili ed in queste cose ci troviamo benissimo, abbiamo fatto incetta di tutte le cose più strane che riuscivamo a trovare, così ora mi rimane più di un dubbio su che roba mi sia portata a casa (in particolare i numeri 6 7 e 12 non ho idea di che roba sia!)... mi date una mano? Vi va di fare un giochino? Sono sicura che con il vostro aiuto in pochissimo tempo avrò sciolto tutti i miei dubbi... così poi magari vi parlerò di ognuno di questi ingredienti un pò più approfonditamente e con il vostro contributo sono sicura che ognuno di noi scoprirà qualcosa di nuovo! Che ne dite?
Ovviamente ci sono anche un gran numero di spezie e polveri, ma in foto son poco riconoscibili, quindi vi risparmio!
Il giochino è aperto, non si vince niente vi avverto!!! ;) Divertitevi!

AGGIORNAMENTO 22 NOVEMBRE 2009: Allora, eccovi i nomi o le indicazioni per le cose che so, per le altre mi continuo ad affidare a voi. Insomma dai, ne vorremo venire a capo o no? Poi sul blog continuerò di tanto in tanto a parlarvi di questo o quell'ingrediente:
1. RAPA CINESE (nome vero wanted!)
2. PACK CHOI (bietola cinese)
3. PATATA PERUVIANA
4. FIORE DI BANANO (si mangia, sì!)
5. PATATE DOLCI
6. FAGIOLO ALATO
7. BOH
8. CASSAVA PER GLI AFRICANI, MANIOCA PER I BRASILIANI (questo pensavo lo sapeste tutti!)
9. CANNA DA ZUCCHERO
10. YAM
11. PATATE CINESI (idem come sopra per il nome vero!)
12. BOH



giovedì 12 novembre 2009

ROMA... DAI NONNI

Arieccomi!!! Dai, dai, perdonatemi, in fondo è stata solo una settimana che vi ho trascurati! Come vi avevo anticipato, siamo stati a trovare i nonni, a Roma, o meglio ai castelli romani (così chi mi chiedeva dove si raccolgono le olive a Roma, ora lo sa ;)!)
Le olive non le abbiamo raccolte, un pò per il tempo un pò piovoso, un pò perchè quando si poteva, abbiamo preferito fare altre cose....
Eccovi un pò di foto di questo posto meraviglioso dove ognuno di noi si sente sempre bene ed in pace col mondo!!!
Comunque non preoccupatevi, per farmi perdonare ho un bel giochino per voi... quindi rimanete sintonizzati che ci si diverte!


Il cibo: che quello coltivato in casa è sempre migliore e rende ogni piatto più buono e soddisfacente:


Lo sport: mai tenersi fuori allenamento, soprattutto quando per lo più non si fa che magnà!!!
La famiglia felice: così gli altri hanno sempre chiamato le famiglie di cui ho fatto parte! ;) Non so se è vero ma mi piace!

venerdì 6 novembre 2009

PANCAKES E A PRESTO


Eccomi qua... volevo avvertirvi che tra un pò me ne vò qualche giorno a Roma, a trovare i miei, a raccogliere le olive e cosine così, quindi ci sentiamo tra un pò... non temete, vedrete che alla fine non riuscirò a staccarmi da questo blog neanche laggiù!
Poi per tutti coloro che me lo avevano chiesto, il servizio su Leonard con noi, va in onda domani Sabato alle 12.25 su Rai3 TGR. Per i non toscani (e non italiani!) potete trovarlo sul sito della RAI fino all'ora in cui va in onda i TG successivo. Quindi divertitevi e non mi prendete in giro grrrrrr.... a presto!!!
Questi sono i miei pancakes, raggiunti dopo tantissimi tentativi per accontentare i miei gusti difficili (ma no, non è vero, però con questi c'ho tribolato davvero!)

PANCAKES:

100 gr. farina
100 gr. di ricotta
1 uovo
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di miele
100 ml. ca di latte

Lavorate la ricotta con il tuorlo, lo zucchero e il miele (a me non piacciono i pancakes troppo poco dolci!), quindi aggiungere la farina, l'albume montato a neve e il latte fino a raggiungere la giusta consistenza. In una padella antiaderente far sciogliere un pò di burro e versare l'impasto a cucchiaiate a formare dei pancakes, cuocere 1 min. ca per ogni lato. servire a torretta, io di solito ci metto marmellata o miele, ma son buoni anche con frutta fresca... Il classico sciroppo d'acero per me è un pò troppo dolce ma se vi piace....

mercoledì 4 novembre 2009

IL MIO BABKA


Trovo che sia sempre una gran soddisfazione quando ti metti lì, aggeggi un pò a caso in cucina, con qualcosa di ben preciso in mente che comunque sei convinto non ti riuscirà mai, e invece alla fine esce fuori esattamente quello che avevi in mente. Insomma questa è la mia ricetta per il babka, ottenuta un pò a caso ma estremamente soddisfacente. trattasi di un dolce dell'est, polonia, ucraina ecc... ma a me, coi suoi sapori, mi riporta tanto all'austria, boh!

BABKA ALLO YOGHURT CON CANNELLA E SEMI DI PAPAVERO:

Per il babka:
350 gr. di farina circa (sono andata un pò a caso aggiungendo mano a mano, ero partita da 250 ma ne ho aggiunta davvero tanta!)
70 gr. di zucchero
2 cucchiai colmi di yoghurt naturale intero
1 uovo grande
1/2 cubetto di lievito di birra (15 gr. ca.)
50 ml acqua
60 gr. di burro
1/2 cucchiaino di sale

per la farcitura:
50 gr. di burro
1 cucchiaino colmo di cannella
50 gr. di semi di papavero.
1 uovo e un goccio di latte per spennellare

Versare la farina con lo zucchero e il sale su una spianatoia. Sciogliere il lievito in 50 ml di acqua tiepida. Quindi iniziare ad impastare la farina con il lievito, aggiungere lo yoghurt e continuare ad impastare, quindi aggiungere un uovo ed infine il burro bello morbido. Aggiustare l'impasto per renderlo morbido e liscio e non colloso. far riposare in luogo asciutto per circa 2 ore.
Quindi riprendere l'impasto e stenderlo abbastanza sottile (3-4 millimetri) in un rettangolo molto più lungo che largo. Far sciogliere il burro, aggiungervi la cannella e i semi di papavero e spennellare il tutto sull'impasto. Arrotolare il tutto sulla parte più lunga e poi attorcigliare a doppio otto. Ora io di certo non sono esperta di attorcigliamenti di lievitati, ma ci sono babka supercomplicati e con bellissimi disegni interni... insomma se riuscite ad elaborare qualcosa di più fantasioso, fate pure! Mettere in uno stampo da plumcake e lasciar lievitare per un'altra oretta. Spennellare con un uovo sbattuto con un pò di latte la superficie, Quindi metterlo in forno preriscaldato a 180°C e far cuocere per circa 50 minuti.
Ovviamente si può farcire come si vuole, di solito è fatto con uvetta e frutta secca o cioccolato, o potete aumentare di tanto la dose di semi di papavero così da aver un gusto più intenso. A me è piaciuto un sacco così, molto delicato, poco dolce, ricorda vagamente un croissant.

martedì 3 novembre 2009

UNA COSINA PER VOI E PREMI!

Salve, dato che in tanti mi avete chiesto di quel servizio che non so quando andrà in onda, specialmente ora che è tutto saltato, voglio farvi vedere una cosina, secondo me è fatto davvero bene, indipendentemente dal fatto che l'autrice è una cara amica e il soggetto la mia dolce metà. Comunque giudicate voi. La fotografa e autrice di questo video è Michela Comisso ed eccovi il link




Poi qualche premio e qualche meme, anche se sono rimasta un pò indietro, pardon! Per questo ringrazio tanto Gennaro ed Irene di Magico Forno, e lo giro a Barbara e a Edi , il cercatore e Pinar

Per quest'altro premio invece ringrazio Edi e Laura, Bisogna anche rispondere ad una serie di domande e girarlo a 14 persone: sono assolutamente troppe, non ce la posso fà! Comunque lo giro a barbara, Irene e Gennaro, il cercatore, Pinar (ma dove sei finita?) e tutti quelli che vogliono ritirarlo.

1.In quale animale ti incarneresti? In essere umano!

2.Di chi o che cosa non potresti fare a meno? della mia famiglia

3.Cosa apprezzo di più di una persona? Apprezzo le persone vere

4.Di che colore preferisco vestirmi? nero

5.Definisciti con tre parole: Intelligente, sincera, ottimista

6.Un viaggio che vorrei fare o un paese che vorrei visitare: La Sierra Leone, il paese della mia dolce metà, ma anche Cuba prima che diventi uno dei tanti posti al mondo!

7. Citazione preferita: Ce ne sono troppe, diciamo una bella che mi viene in mente ora:"Potrei stare rinchiuso in un guscio di noce e sentirmi il signore dello spazio infinito, se non facessi cattivi sogni!" Amleto

8.Cosa ti piacerebbe fare: Un sacco di cose!!!

9.Se non ti dedicassi a quello che fai cos'altro ti piacerebbe fare: idem come sopra!

10.Qual è la tua maggior stravaganza? Ah boh... comunque sono strana forte!!!

lunedì 2 novembre 2009

CROSTATA ALLA ZUCCA VERSIONE 2

Intanto volevo ringraziarvi tutti per le parole di conforto... in effetti, a dispetto di quello che avevate previsto, può sempre andare anche peggio... non sto qui ad annoiarvi con paturnie varie... c'è di buono però che una volta che sei entrato nella mentalità di periodo nero, riesci ad accettare tutto più facilmente! Quindi non preoccupatevi, sto benone... un pò inc....., ma piena di energie per la ribalta! ;)
Come promesso, ecco il secondo tentativo di questa buonissima crostata... come vi avevo detto ho aggiunto qualche uovo e il risultato è una cosa piuttosto diversa... è senza dubbio più bella, ma in quanto al gusto, sono appunto due cose diverse: la versione 1 più rustica, questa un pò più raffinata e cremosa... a me piacciono entrambe. Lo sciroppo di zenzero purtroppo l'avevo finito quindi non l'ho potuto mettere, ma dà decisamente un tocco in più, quindi se l'avete non esitate a metterlo. Gli ingredienti sono molto simili, ma vi riporto tutta la ricetta, così non dovete guardare avanti e indietro per capire le variazioni apportate: ho aumentato la panna, aggiunto 2 uova, e fatto cuocere la pasta frolla un pò da sola così non si impregna della crema che è molto liquida... se poi volete un'altra versione (da cui ho preso spunto per la crema con le uova!) vi rimando al bellissimo blog di Fanny (ok, lei fa la pasticciera di professione, il che riesce ad alleviare un pò la mia invidia ;)!)

CROSTATA ALLA ZUCCA VERSIONE 2

per la pasta frolla:
250 gr. di farina 0
50 gr. di mandorle tritate (le ultime dell'albero del giardino dei miei!)
150 gr. di burro
150 gr. di zucchero
3 tuorli (di uova piccole, o 2 di uova grandi!)
1 pizzico di sale

per la crema:
500 gr. di polpa di zucca
40 gr. di burro
60 gr. di zucchero di canna
200 ml di panna
2 uova

Fare la pasta frolla uneno tutti gli ingredienti su una spianatoia fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Avvolgerla in una pellicola e riporre in frigo. Per quanto riguarda la polpa di zucca questa volta ho provato a cuocerla sulla griglia ed in effetti è venuta meno acquosa. Fate attenzione a tenere il calore molto basso altrimenti si griglia troppo, e deve pur sempre servire per un dolce. Il procedimento richiede un pò di tempo ma in fondo una volta piazzata lì, basta aspettare che diventi morbida. A questo punto metterla in una ciotola e frullare con un frullatore ad immersione e i 40 gr. di burro. Aspettare che il composto raffreddi. Intanto in un'altra ciotola sbattere le uova con lo zucchero ed aggiungere la panna liquida sempre continuando a sbattere con un mixer. Unire i due composti e la crema è pronta. Foderare una teglia da crostata imburrata ed infarinata con la pasta frolla, coprire con un foglio di carta da forno e riempire di legumi secchi o, come ho fatto io, di riso. Cuocere la base per circa 20 min. a 180 °. Tirare fuori la base, togliere il riso e la carta ovviamente, e riempire con la crema. Rimettere il tutto in forno per circa 40 min. All'inizio vi sembrerà molto liquido, ma ad un certo punto il tutto comincerà ad addensarsi bene bene (molto meglio della versione 1). Far raffreddare completamente prima di servire!