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venerdì 30 luglio 2010

FORMA E SOSTANZA

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Rimando ancora di un altro giorno il mio post sui pomodori e ricettine correlate, perchè continua ad avere un mood moscio, poco incline a post chilometrici e a spiegazioni infinite... all'inizio pensavo fosse il caldo, ma nel frattempo la sera si deve stare attenti ad avere maglioncini e calzini quindi evidentemente sono io ad essere proprio così!
Quindi, a proposito di mood, rimaniamo su una cosa giocosa. Questo stampo è una delle cose che i miei mi hanno regalato per il compleanno ed era un pò che riflettevo ad una ricetta per utilizzarla al meglio... è carina anche come mini tortina dolce ma volevo appunto enfatizzare il lato un pò scherzoso della cosa e alla fine mi è venuta in mente questa cosa qui: un cake bello rustico vestito a festa, per ora ce lo siamo pappati in famiglia e posso solo dirvi che, forma a parte, la sostanza merita davvero... però non vedo l'ora di presentarlo (lui o qualcosa di simile) a una prossima cena (o pranzo o aperitivo) con ospiti per vedere che faccia fanno;)!
N.d.r: la ricetta funziona anche per un normalissimo cake in stampo canonico!

CAKE DI FARINA DI CECI CON ZUCCHINE E PROSCIUTTO:

80 gr. di farina di ceci
100 gr. di farina 0
80 gr. di latte
100 gr. di olio Evo
2 uova (ma erano giganti quindi se ne avete di dimensioni normali io passerei anche a 3)
1 zucchina
100 gr. tra prosciutto stagionato e pecorino tagliati a dadini (io in realtà ho usato un misto casatiello che avevo d'avanzo ma andrà bene anche della pancetta o del prosciutto, e un pecorino sodo)
1 bustina di lievito per torte salate
sale
pepe
peperoncino in polvere un punta

In una ciotola sbattete il latte con le uova, l'olio, il sale, il pepe e il peperoncino (il peperoncino era un pò anche per il colore, potete anche omettere, il pepe con la farina di ceci invece secondo me è la morte sua!). Aggiungete quindi le farine setacciate insieme al lievito e mescolate rapidamente. Grattugiate la zucchina in una grattugia dai buchi larghi e aggiungetela insieme al prosciutto e al formaggio tagliati a dadini. date un'altra mescolata veloce e versate nello stampo che avrete precedentemente imburrato con cura. Infornate a 160°C per 50 minuti.

martedì 15 giugno 2010

POLPETTE DI BULGUR E LENTICCHIE:

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Ieri prima partita dell'Italia e di conseguenza prima cenetta a buffet in poltrona a tifare. tra le altre cose ho fatto queste polpettine che prendono ispirazione dalle mercimek koftesi, di origine turca. Non avendo però le lenticchie rosse (che cromaticamente sarebbero state ben meglio) le ho sostituite con quelle gialle, dalle caratteristiche simili, piccole, morbide e di rapida cottura. Neanche un pomodoro avevo (tantomeno il concentrato) altrimenti avrei messo un pò di quello per spezzare la monocromia in giallo... buone però erano buone, anzi molto buone quindi ecco a voi la ricetta, la mia, che quella originale tanto la trovate nel link!

POLPETTINE DI BULGUR E LENTICCHIE GIALLE:

1 tazza di lenticchie gialle
1 1/2 tazze di bulgur
2 cucchiaini di pasta di curry verde
2 cucchiaini di zatar
1 cucchiaino di dragoncello
1,5 cucchiaini di sale
2 cipollotti
3/4 fili di erba cipollina
un filo di olio Evo

Mettete le lenticchie in acqua fredda e portate ad ebollizione per una decina di minuti (assaggiate quando le lenticchie sono cotte), aggiungete quindi il bulgur e fare cuocere per altri cinque minuti a coperchio chiuso. Spegnete il fuoco e lasciate il tutto riposare per 20 minuti circa in modo che il bulgur abbia il tempo di assorbire l'acqua. Trasferite il tutto in una ciotola e aggiungeteci i cipollotti affettati molto sottilmete e le spezie. Assaggiate e regolate di sale. mettete la vostra ciotola a raffreddare bene in frigo e quando il composto sarà ben freddo potrete formare le polpette con le mani bagnate. Vanno servite su delle foglie di lattuga e accompagnate con delle fette di limone. io ho finito con una spolverata di paprika soprattutto per dare un pò di colore, ma anche perchè sta molto bene sia con le polpettine che col limone.

venerdì 11 giugno 2010

TABOULE' MONDIALE:

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Oggi iniziano i mondiali di calcio, e per quanto io di calcio non ci capisca niente e aborri la televisione tanto da non avercela mai avuta, i mondiali mi piacciono. Mi piace l'atmosfera, il fatto che sia una sorta di rituale nazionale, mi piacciono le serate passate con gli amici a fare il tifo, e mi piace il cibo, lo stuzzicare legato all'evento. Così per quanto non riesca a stare dietro a contest e iniziative della blogsfera, stavolta mi fa proprio piacere proporre la mia ricetta per una cosa rapida e veloce da smangiucchiare tutti insieme per combattere l'afa con una bella birra... ecco neanche la birra mi piace in linea di massima, ma in occasione dei mondiali ci sta bene la birra... non riuscirei a guardarmi la partita col mio solito bicchiere di vino in mano... non so, semplicemente non quadra!
Il taboulè me lo ricordo di quando lavoravo in un bar del centro di Firenze, era uno dei piatti fissi del pranzo ed era il mio preferito in estate quando qualsiasi cosa di eccessivo e di pesante nell'afa di firenze ti avrebbe impedito di proseguire il lavoro! Buono, rinfrescante, che si possa preparare prima (perchè io, per quanto ami cucinare, non ci sto davanti ai fornelli mentre tutti si preparano alla grande visione), ed ha anche i colori giusti ;)!

TABOULE':

bulgur
pomodori pachino
menta fresca
limone
sale
olio Evo
pepe
zatar
peperoncino fresco (facoltativo)
bietoline (facoltative)

Fate lessare il bulgur in acqua bollente per 9 minuti e scolatelo. Raffreddatelo con dell'acqua fredda e conditelo a piacere. La ricetta base è pomodori, succo di limone e menta fresca ma potrete sbizzarrirvi come meglio credete. In questo caso io ho utilizzato le ultime bietoline fresche dell'orto ma secondo me è un ottima scelta anche con delle melanzane alla griglia o con qualsiasi cosa vi troviate sotto mano.
Quindi buon mondiale a tutti e con questo partecipo alla carinissima raccolta, il panino con la coppa indetta dalla cucina di QB... in extremis come al mio solito!

giovedì 10 giugno 2010

CHIPS DI CAVOLO NERO E LA PUBBLICITA' CHE MI PIACE:

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Si è parlato tanto di blog e pubblicità e io la mia opinione pian piano me la sono andata creando. Quando trovo un blog con il quale mi sento in sintonia, del quale ammiro il contenuto e un pò anche la persona che ci sta dietro, in linea di massima mi fido anche delle sue indicazioni. Ed è per questo che penso che anche per le aziende i blog siano una buona fonte di pubblicità, slo che quando poi la pubblicità diventa una parte essenziale della questione, è quasi matematico che non si pubblicizi più solo ciò che ci piace... non so, almeno io personalmente sono per un blog senza inserti a pagamento, in cui mi senta libera di dare la mia opinione su qualsiasi cosa mi capiti sottomano, anche se poi non è sempre così. Comunque oggi sono qui per parlarvi di un'esperienza che mi ha estremamente soddisfatto e per lasciarvi una ricetta (finalmente!). Questi che vedete qui sotto sono palm leaf plates, piatti di foglie di palma... li avevo visti un bel pò di tempo fa su una rivista di moda e già allora avevo pensato che si trattasse di una cosa meravigliosa oltre che di un usa e getta assolutamente sostenibile, poi circa un mese fa mi sono imbattuta in un blog che proponeva questo prodotto come test per chi fosse interessato.... senza alcuna condizione, niente obblighi, neanche la richiesta di parlarne e questo secondo me è quello che fa un produttore che è convinto del suo prodotto, perchè sa che chiunque, o quasi, se lo troverà tra le mani avrà voglia di divulgare la sua conoscenza.... ed è quello che è capitato a me! Nessuno mi ha chiesto un commento positivo, nè di metterlo in risalto ogni tot, nè di parlarne in assoluto ma io ho voglia di farlo perchè questi piatti mi piacciono un sacco e mi sembrano un'alternativa chic ed elegante ai soliti usa e getta, ma soprattutto si tratta di un prodotto completamente biodegradabile... non fosse per il prezzo che è insomma abbastanza elevato, ci pasteggerei anche tutti i giorni. Insomma se io dovessi pubblicizzare un prodotto di cui sono fiera farei così ed è molto bello rendersi conto che ogni tanto le proprie idee combacino con le idee di qualcun'altro. Se volete dare un'occhiata alle varie tipologie di piatti disponibili, le trovate QUI!
piatti e cavoloPer quanto riguarda la ricetta, anche quest'idea l'avevo notata un sacco di tempo fa su un qualche blog inglese o americano e ora che sono tornata alla base, rendendomi conto che il cavolo nero del nostro orto non si è ancora arreso nonostante dovrebbe essere estate inoltrata, non mi sono fatta sfuggire l'occasione e mi ci sono cimentata. Il risultato è fantastico e anche abbastanza rapido, certo dipende dalle quantità che si hanno in mente....

CHIPS DI CAVOLO NERO:

cavolo nero
olio Evo
sale

Lavare le foglie di cavolo nero e rimuovere le coste centrali. Tagliate le foglie in pezzi abbastanza regolari e asciugatele molto molto bene. Mettete il tutto in una ciotola e condite con olio e sale. Mescolate con le mani e poi disponete su una teglie ricoperta di carta forno. E' importante che nessuna foglia sia sovrapposta ad un'altra. Infornate a 160°C per circa 15 minuti. Dopo circa la metà del tempo dovrete girare le foglie in modo che non brucino. Otterrete delle chips croccanti e molto originali, ideali per un aperitivo ma anche come contorno o decorazione di piatti più elaborati.

venerdì 30 aprile 2010

BRESAOLA CON ASPARAGI GRIGLIATI E SPUMA DI FRAGOLE ED ERBA CIPOLLINA

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Finalmente sono tornata in possesso del mio sifone al completo... ebbene sì, era stato uno dei miei regali di natale e, dopo essermici dannata per qualche giorno, mi ero dimenticata l'affare per infilare la capsula di azoto a casa dei miei! Adesso finalmente ho ricongiunto tutti i pezzi e posso continuare in quegli esperimenti lasciati così bruscamente a metà! Come potrete immaginare questo arnese per me è assolutamente il massimo, ti da la possibilità di tirare fuori il sapore da qualsiasi cosa trasformandolo semplicemente il sapore... ecco, secondo me questo è assolutamente geniale... addirittura Adrià (che poi è quello che ha messo a punto il sifone) è arrivato a creare una spuma di fumo... raccogliendo l'essenza dei legni pregiati bruciati per poi trasformarli in spuma... e quindi in sapore... e questa cosa, il riuscire a tirare fuori un sapore da qualcosa che di solito sapore non ne ha, quantomeno non tangibile per noi, per me è una ricerca talmente logica, da risultare, alla fine, geniale. A volerla esagerare poi si potrebbe arrivare anche a pensare di riuscir in qualche modo ad assaggiare se stessi, o meglio, il sapore di se stessi... ma qui magari si diventa un pò macabri... questa cosa mi ricorda un pò "il profumo" in cui grenouille cerca di mettere insieme il profumo perfetto prendendo una parte odorosa di ciascuna donna, con la differenza che qui basterebbe raccogliere l'acqua del bagno (bleah!) senza uccidere nessuno! Lo so, starete pensando: "la Giuliana ci sta uscendo di senno!" ma per capire quanto essenziale sia questa cosa della spuma, vi basti pensare che in tutto questo piatto non c'è condimento alcuno se non la spuma.... niente olio nè sale, nè altro! Tra l'altro anche gli asparagi grigliati sono una cosa che adoro, mantengono una sorta di croccantezza pur non essendo duri!

BRESAOLA CON ASPARAGI GRIGLIATI E SPUMA DI FRAGOLE ED ERBA CIPOLLINA:

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200 gr. di bresaola
un mazzo di asparagi

per la spuma di fragole ed erba cipollina:
1 sifone da 1/2 litro e 1 capsula di azoto

300 gr. di fragole private del picciuolo
50 gr. di zucchero
3 steli di erba cipollina
100 gr. di acqua gassata
2 foglioline da 2 gr. l'una di colla di pesce

E' consigliabile preparare la spuma la sera prima o la mattina per la sera, in modo da darle il tempo di raffreddare quanto necessita.
Per la spuma: Pulire le fragole, tagliarle in quarti e metterle con lo zucchero e l'erba cipollina tagliata a pezzetti in un pentolino a bagnomaria, far cuocere fino ad ottenere un composto liquido (eventualmente alla fine si può anche dare una frullata con un frullatore ad immersione). Passare il composto al colino e metterlo in frigo fino al raffreddamento. Ammollare due fogli di gelatina in acqua fredda, quindi scioglierli in un goccio dell'acqua minerale che avrete riscaldato un attimo. Unire il resto dell'acqua alla gelatina mescolando sempre e quindi aggiungere l'acqua alla purea di fragole. Passare di nuovo il tutto al colino e mettere nel sifone. Inserire una capsula di azoto e sbattere bene a sifone chiuso. Mettere in frigo finchè non si raffredda molto bene.
Per il piatto: Disporre la bresaola su di un piatto. Tagliare la parte dura degli asparagi, lavarli bene e disporli su una griglia senza alcun tipo di grasso. Farli grigliare circa 6 minuti da ogni lato (o finchè non si formano quelle belle righe scure). Disporre gli asparagi sulla bresaola e infine la spuma!

mercoledì 28 aprile 2010

LE PIZZETTE:

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Avete presente quei giorni in cui assolutamente nessun pensiero logico attraversa la vostra mente? Ecco oggi è uno di quelli! Sarà il dente, sarà la testata in bocca ricevuta da mio figlio, sarà la dieta (che oggi è finita), sarà la giornata passata ai fornelli (dato che la dieta è finita....) ma per una volta non ho la più pallida idea di cosa scrivere come preambolo a questa ricetta. L'unica cosa che mi viene in mente è che queste sono le pizzette fatte (da leonard) per il compleanno della Frida e che per la prima volta mi sono resa conto appieno di cosa voglia dire essere una madre venticinquenne... per organizzare la festa ho dovuto chiedere ai miei genitori di invitare i loro amici con figli perchè qui i miei amici sono più o meno miei coetanei e talmente lontani dall'idea della genitoritudine (forse era meglio che non scrivevo niente..,???) da farmi sentire quasi "abbandonata" ;)! Vabbè ora vi lascio la ricetta con la conclusione che può darsi che sia il vino che dopo una settimana di yoghurt, sia diventato troppo peso per me!

PIZZETTE:

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500 gr. di farina
250 gr. d'acqua tiepida
2 tuorli
50 gr. di burro
1/2 cubetto di lievito di birra (12,5 gr.)
10 gr. di zucchero
15 gr. di sale

Per condire:
pelati
sale
olio evo
origano

Versare la farina in una ciotola, aggiungere i tuorli, il burro sciolto e lo zucchero. Sciogliere il lievito nell'acqua e aggiungere il composto nella ciotola. Impastare sulla spianatoia per una decina di minuti. Lasciar riposare mezz'ora e quindi aggiungere il sale. Impastare di nuovo per una decina di minuti. Formare una palla, infarinare leggermente la ciotola e mettere l'impasto a lievitare nella ciotola coprendo con un panno umido, per un paio d'ore.
Nel frattempo preparare la salsa schiacciando i pelati con una forchetta, aggiungere origano, sale e pepe e mescolare.
Stendere l'impasto a circa 1/2 cm. e ritagliare le pizzette con un bicchierino da grappa (o quello che avete di piccole dimensioni). Disporre i dischi su una placca rivestita di carta forno e lasciar lievitare ancora per circa mezz'ora. Con il dito praticare un avvallamento al centro di ogni pizzetta. Con un cucchiaino prendere un pò di salsa e metterla al centro di ogni pizzetta. Alla fine cospargere le pizzette con un filo di olio Evo e infornare a 200°C per circa 20/25 min.

lunedì 26 aprile 2010

STRANI GIRI:

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Avete presente Alem, una delle foodblogger più simpatiche del web? Beh, ieri l'ho conosciuta! Vi starete immaginando organizzazione e giri tipici da blogger... ma de che! Sull'immensamente lunga spiaggia di lido dei pini, mentre giocavo con i miei bimbi mi sento chiedere: ma tu fai la foodblogger? ;) Il mio biglietto da visita ovviamente è sempre mio marito che è, come dire, caratteristico! ;) Però, non è strana la vita? Io pensavo che lei stesse a Roma, lei che io stessi a Firenze e alla fine ci si incontra per puro caso nel luogo più improbabile del mondo! Ho conosciuto anche la famosa nana e il marito col pigiamino a pois.... invidiosi eh?!!!
Quindi tutto questo accade ieri, giornata ricca e piena... su questa famosa spiaggia infatti, mi è anche venuta la splendida idea di accompagnare la mia dolce metà in una "romantica" corsetta... così oggi sono tutta scassata, anzi, a metà perchè essendo la spiaggia in pendenza, ho sforzato più una gamba dell'altra... tra dente (che ancora non si è ripreso) e gamba, la parte sinistra del mio corpo è decisamente fuori uso... se vedete una giovane pulzella che zoppica reggendosi una guancia... ecco, quella sono io!
Ma dato che io sono ottimista e vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, una cosa positiva c'è: ho perso 3 Kg e mezzo in 5 giorni senza mangiare lo schifosissimo zuppone previsto!

GIRELLE STRACCHINO E NOCI:

per l'impasto (ricetta presa da qui):
400 gr. di farina
20 gr. di lievito di birra
2 cucchiai di olio Evo
1 cucchiaino di sale
acqua tiepida q.b.

per il ripieno:
280 gr. di stracchino (circa)
noci a pezzetti q.b.
2 cucchiai di olio Evo

Sciogliere il lievito in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Setacciare la farina in una ciotola e aggiungervi l'olio e il sale e mescolare bene. Aggiungere quindi l'acqua con il lievito e cominciare ad impastare aggiungendo acqua fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo che non appiccichi alle mani. Continuare ad impastare per una decina di minuti, formare una palla, metterla nella ciotola coprendo con un panno umido e lasciar lievitare per 1 ora.
Dividere l'impasto in due metà uguali e stendere la prima metà in un rettangolo di circa 3 mm. di spessore. Spennellarvi sopra l'olio Evo, spalmare metà dello stracchino e sbriciolarvi sopra metà delle noci. Arrotolare dal lato più lungo e fare lo stesso con l'altra metà degli ingredienti. Dai rotoli, ritagliare delle fette di circa 2 cm. l'una, metterle su una placca da forno rivestita di carta forno e lasciar lievitare per un'altra mezz'ora. Infornare a 180°C per 20 min. circa.




mercoledì 31 marzo 2010

IL PRANZO DEL TRASLOCATORE.... MA CHIC!

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Finalmente sembra che pranzi, cene e aperitivi di festeggiamento o d'addio, si stiano un pò diradando per lasciar spazio anche a un minimo di organizzazione di questo trasloco... non che ci sia ancora veramente chiaro quando metteremo la parola fine a quest'avventura ma vabbè! Voi pensavate che il sottotitolo del mio blog fosse una cosa un pò così, per ridere.... ma de che! E' peggio di così;) E calcolate che in famiglia io sono senza dubbio la più meglio organizzata! ;)
Insomma, si sa, quando si fatica in senso letterale, la pausa pranzo rappresenta un pò un momento che non si può sottovalutare e così questa è la versione chic del panino con la mortazza, buono, da azzannare, nutriente e che ti da la carica giusta per continuare (seeeee.... e chi si alzerebbe più dal tavolo dopo qualche panino e qualche bicchiere di vino!!!) I panini sono morbidissimi e se li fate piccolini e a forma di croissant potrete poi farcirli come vi pare e fare un figurone peer qualsiasi aperitivo o antipasto.

PANINI CON FARINA DI SOIA E YOGHURT AL SALMONE E BURRO AL WASABI:

per i panini:
400 gr. di farina 0
100 gr. di farina di soia tostata
125 ml. di yoghurt bianco intero
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino raso di zucchero
1/2 cubetto di lievito di birra
acqua tiepida q.b.
semi di papavero per decorare

per farcire:
burro
wasabi
sale
salmone affumicato

Preparare i panini: In una ciotola unire le due farine, lo zucchero, il sale, lo yoghurt e mescolare. Sciogliere il lievito in un pò di acqua tiepida e versarlo nella ciotola cominciando a impastare, aggiungere acqua quanto basta, dovrete ottenere un impasto abbastanza morbido ma che non appiccichi alle dita. Impastare almeno 10 min. fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Formare una palla e lasciarla lievitare coprendo con uno straccio umido fino al raddoppio (circa un'ora e mezza). Riprendere l'impasto, se volete formare dei croissant come questi stendere l'impasto in un rettangolo stretto e lungo dello spessore di circa 3 mm., ritagliare dei triangoli, incidere la base per circa 1 cm e arrotolare i triangoli partendo dalla base e tirando leggermente le estremità (se volete foto QUI), altrimenti potrete anche formare dei semplici panini tondi. Spennellarli con del latte a temperatura ambiente, cospargerli di semi di papavero e far lievitare ancora 30/40 minuti. Infornare a 20°C per circa 20 min.
Fare il burro : per aromatizzare il burro, lavoratelo con una spatola finchè non diventa un composto cremoso, quindi aggiungetevi il wasabi (secondo i gusti) e il sale e lavorate ancora finchè non sarà incorporato, mettere il burro aromatizzato in una ciotolina (o se volete in forma in un coppapasta) e rimettete in frigo a raffreddare.
Farcire i panini: Spalmate un pò di burro sul panino aperto a metà e farcitelo con del salmone affumicato... una goduria

martedì 30 marzo 2010

EVVIVA!!!!

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Che gioia, che emozione! Vi ricordate quando vi parlavo del concorso "Ricette delle nuove famiglie d'Italia?" Beh ecco, la mia ricetta accompagnata dalla storia della mia famiglia è stata selezionata ed entrerà a far parte del ricettario di prossima pubblicazione per Edizioni Pedragon. Volevo condividere questa gioia con voi, intanto perchè il progetto m'era piaciuto tanto fin dall'inizio... quindi gioia doppia, e poi perchè mi sembra che abbiano organizzato tutto egregiamente... uno staff ha cucinato tutte le centinaia di ricette pervenute proponendole ad una giuria di fortunatissimi assaggiatori (questo sì che è un bel lavoro! ;)), che poi hanno scelto quelle adatte per il libro, beh ecco, pensare che la ricetta sia piaciuta veramente anche al palato e non solo per la presentazione o l'idea che ne avevo dato io è una soddisfazione immensa!!! Quindi ringrazio tantissimo chi mi ha scelta e ancor di più la cara Bea che mi ha fatto conoscere il concorso e mi ha invogliata a partecipare... smak!
E dato che oggi son felice e già soddisfatta così, vi lascio una ricetta che di mio non ha niente... copiata di sana pianta da qui.

QUICHE LORAINE (con pate a quiche di Felder):

per la pate a quiche:
200 gr. di farina
5 gr. di sale
90 gr. di burro
1 uovo
20 gr. d'acqua

Mettere la farina e il sale in una ciotola ed aggiungere il burro a pezzetti lavorando con la punta delle dita finchè il burro non risulti completamente assorbito. Quindi aggiungere l'uovo e l'acqua ed impastare velocemente. Formare una palla, avvolgere in pellicola e lasciar riposare 2 ore in frigo. La potete anche congelare e utilizzare quando vi serve.

Per il ripieno:
400 ml. di panna fresca
2 uova
1 tuorlo
100 gr. di pancetta affumicata (io 50 di guanciale e 50 di pancetta arrotolata)
100 gr. di groviera
sale e pepe
noce moscata
semi di cumino per decorare

Stendere la pasta a 3 mm. circa e rivestire uno stampo da crostata (o da quiche). Distribuirci la pancetta tagliata a dadini e la groviera grattugiata. In una ciotola sbattere la panna con le uova e il tuorlo, salare pepare, aggiungere un pizzico di noce moscata e versare sulla quiche. Distribuire i semi di cumino uniformemente sulla quiche e infornare a 180°C per 30/35 min. facendo attenzione che non bruci in superficie.

giovedì 25 marzo 2010

PLANTAIN

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Nonostante la fase più stressante di questo periodo sia passata, continuo a trovare poco tempo per stare dietro al blog, pazienza ragazzi!... oggi finalmente sono riuscita a dare un minimo di organizzazione a questo benedetto trasloco e così è migliorato anche l'umore! Intanto ho avuto l'illuminazione grazie alla quale mi son messa l'anima in pace. Dato che a noi fare traslochi ci piace un sacco ;), e dato che abbiamo una media di un trasloco ogni anno e mezzo, abbiamo ben pensato di tenerci tutte le centinaia di scatole già utilizzate. Così oggi mentre scrivevo il contenuto dello scatolone appena riempito, mi è caduto l'occhio sull'etichettatura precedente che aveva fatto Leonard che così narrava:
couscoussiera
scatole spezie
nabaztag (che sarebbe quel coniglietto infernale che dovrebbe dirti un pò di tutto ma che un pacco pazzesco)
cd photoshop
caffè
cintura nera
php4
insomma... quest'anno le scatole le faccio io, e anche contenta perchè ho fatto in tempo a rendermi conto cosa accadrebbe se delegassi!
A parte il trasloco qui non si fa altro che mangiare, per lo più fuori così anche questo non è che mi aiuti tanto per l'aggiornamento del mio blog, ma stavolta ho fatto una furbata... la foto l'ho fatta al ristorante e la ricetta ve la scrivo io, tanto è talmente semplice che difficilmente può venire diversa. Il posto in questione è un ristorantino africano vicino ponte alla vittoria, very original... non vi aspettate ambienti esotici, palme e atmosfere tropicali... tutt'altro: 2 locali abbastanza spartani dove io non ho mai visto un bianco a parte me stessa (ma dicono che ogni tanto ci capiti anche!), dove si mangia quel che mangerebbe un nigeriano che si trova a vivere in italia... l'unica occidentalizzazione (a parte gli ingredienti che spesso non si trovano) è la piccantezza delle pietanze che è umana... poi ti portano il ciotolino di peperoncino mortale accanto;)!
Eccovi allora la ricetta, se così si può definire, dei platani fritti (in sierra leone Plantain) che in realtà si mangiano davvero un pò in tutto il mondo e che piacciono sempre a tutti ;)!
P.s. quella cosa che sembra un budino che vedete lì accanto è il Mahi mahi... prossimamente dai! Mi dispiaceva troppo aver un pò abbandonato la mia rubrica ma vedrete che sarò brava da ora in poi!

PLATANI FRITTI:

Comprare dei platani (che sono quelle cose che assomigliano alle banane ma più grandi, spigolose e verdastre) che siano maturi ma non troppissimo. In realtà io di troppo maturi qui non ne ho mai visti, quindi non fatevi spaventare e non esagerate nell'altro senso... troppo verdi sono orribili... magari fatevi consigliare dal venditore!
Tagliare i platani a rondelle ma un pò trasversalmente in modo che vengano un pò allungati. Friggere in abbondante olio di semi di arachidi (o a scelta). Appena fritti far asciugare su carta assorbente e salare. Et les jeux sont fait!


mercoledì 24 febbraio 2010

LA FOCACCIONA ALLA SOIA DI ANDRE'

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Oggi oltre alle solite incombenze da mamma, da moglie, da donna e soprattutto da donna disorganizzata, ho anche da scarrozzare amici francesi per la città, quindi sarò brevissima, tanto già ieri v'ho fatto 'na capa tant' o no? ;)
Un piccolissimo preambolo lo devo fare però: questa farina di soia mi soddisfa ogni giorno di più, mi sembra che renda tutto più soffice ed ha un sapore davvero unico che, letteralmente, adoro... e poi questa focaccia l'ha fatta praticamente il mio bimbo Andrè che da quando ha il suo cappello da gran chef sembra destreggiarsi sempre meglio in cucina (o meglio in salotto, che in cucina non ci entra;)!) Tutti quei buchini che vedete sono opera delle sue piccole dita laboriose!

LA FOCACCIA MORBIDA MORBIDA ALLA SOIA:

350 gr. di farina0
150 gr. di farina di soia
1/2 cubetto di lievito di birra
acqua tiepida q.b.
1 cucchiaino raso di zucchero
1 cucchiaino di sale
un filo d'olio EVO

per la salamoia:
3 cucchiai di olio EVO
3 cucchiai d'acqua
1/2 cucchiaino di sale

Versare le farine con lo zucchero e un filo d'olio sulla spianatoia. Sciogliere il lievito in un poco d'acqua tiepida e impastare aggiungendo acqua fino ad ottenere un impasto morbido ma che non appiccichi alle mani. Aggiungere quindi il sale e impastare per una decina di minuti. Lasciar lievitare coprendo con un panno umido per 45 min. ca. Riprendere l'impasto e metterlo in una teglia (sul piccolo se volete una focaccia bella alta e morbida) allargandolo con le dita in modo che riempa la teglia. Coprire e lasciar lievitare un'altra mezz'ora. Dopodichè fare dei buchini con le dita sulla superficie (se avete un figlio piccolo se la caverà a meraviglia;)!) e fare la salamoia unendo tutti gli ingredienti in un bicchiere e mescolandoli energicamente con una forchetta (verrà un liquido molto verde). Cospargere la superficie della vostra schiacciata con metà della salamoia, coprire e lasciar riposare per un'altra mezzora. A questo punto versare la salamoia restante e infornare a 200°C per 20 min. circa.


mercoledì 17 febbraio 2010

TORRETTE BUFALA, ARANCIA E TONNO AFFUMICATO

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Della serie: questo è quello che esce fuori quando decido di non mangiare a pranzo!;) Mio figlio Andrè non ha gradito affatto, s'è fatto togliere tonno e arancia e s'è pappato la mozzarella: "Non capisce niente!!!" Io adoro questo genere di cose, facili, velocissime e che con il loro sapore e i loro colori ti rallegrano la giornata e nonostante la pioggia ti fanno sentire quasi un pò in estate! Vuoi mettere poi prepararle per un aperitivo? 2 minuti di lavoro ricambiati da un godimento infinito. Insomma oggi faccio l'ode alla semplicità e lo so che neanche la mozzarella è dietetica però c'è da dire che il giorno di carnevale, mentre tutti vi strafogavate di magnifici fritti io mi sono "accontentata" di questo, quindi un pò di merito mi va dato no?

TORRETTE MOZZARELLA DI BUFALA, ARANCIA E TONNO AFFUMICATO CON OLIO AL TIMO E LIMONE:
per 4 torrette:

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1 mozzarella di bufala
1 arancia
4 fettine di tonno affumicato
olio EVO
1 rametto di timo (o 1/2 cucchiaino di timo secco)
un goccio di limone

Tagliare la mozzarella a rondelle. Sbucciare l'arancia a vivo e tagliare anche lei a fette abbastanza spesse. Adagiare una fetta d'arancia su ogni fetta di mozzarella e finire con una fettina di tonno affumicato. In un bicchiere emulsionare l'olio con un goccio di limone ed il timo e condire ciascuna torretta con un cucchiaino d'olio. Più facile e veloce di così....

lunedì 15 febbraio 2010

CUCINA AFRICANA: OLELEH

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Non penserete mica che mi sia scordata che ho una rubrica di cucina africana da portare avanti? Vedete, la costanza non è il mio forte ma alla fine le cose le faccio no? ;)
Oggi sono proprio contenta di parlarvi di questa cosa, che è più o meno una sorta di polpetta di fagioli, un pò perchè trattasi di una tipica ricetta sierra leonese, un pò perchè penso che sarà molto difficile che qualcuno di voi possa trovarla in giro... nel web in italiano non c'è niente eppure è una cosa semplicissima con tutti ingredienti facilmente reperibili in Italia.
In Sierra Leone è un tipico street food, nel senso che difficilmente uno se lo cucina a casa ma è onnipresente in qualsiasi baracchino o mercato, i bambini se ne comprano uno nell'ora di intervallo a scuola e le donne mentre fanno la spesa. Nella versione originale si cuociono arrotolandoli in foglie di banano, per lo più al vapore o bolliti . Le foglie possono essere sostituite con i meno romantici (ma più facilmente reperibili) fogli di alluminio e secondo me si prestano bene come antipasto o stuzzichino... occhio solo a non avere gli occhi più grandi dello stomaco, non sono proprio leggeri ;) La pasta di fagioli che si ottiene (prima della cottura) viene usata per parecchie altre ricette... quindi non ve la scordate ok?

OLELEH:

300 gr. di fagioli all'occhio
5 cucchiai colmi di olio di palma (vedete come vi piace ma ce ne dev'essere un bel pò)
3 cucchiai d'acqua
2 cucchiai di pesce secco a scaglie (potete usare anche la bottarga secondo gusto, o ometterlo del tutto, saranno ottimi comunque)
1 cipolla bianca grande
2 peperoncini grandi molto piccanti
sale
pepe
foglie di banano o fogli di alluminio

Mettere i fagioli in ammollo in acqua fredda per una notte. La mattina dopo strofinarli tra le mani in modo da rimuovere tutte le pelli dei fagioli, se qualcuna opporrà maggior resistenza, fate schizzare fuori il fagiolo strizzandolo tra indice e pollice. Rimettete tutto in acqua per un pò finchè non vedrete che le pelli comincino a salire un pò in superficie. Dividere i fagioli dalle pelli. In un frullatore mettete i fagioli con l'acqua in modo da sminuzzarli bene. Io a questo punto ho trasferito in una ciotola e continuato con un frullatore ad immersione. Unire tutti gli ingredienti e frullare fino ad ottenere un composto omogeneo e cremoso. Il colore dovrà essere sull'arancione, abbastanza intenso.
A questo punto mettete l'impasto a cucchiaiate nei fogli di alluminio (o se le trovate nelle foglie di banana) chiudete bene e mettete in forno a 180°C per una ventina di minuti o finchè non risulteranno abbastanza duri e cotti. Se volete proporli come antipasto magari fateli più piccoli, anche se in origine sono abbastanza grandi. Per quanto riguarda la cottura, come ho già detto potete farli anche bollire in acqua o cuocere al vapore.

giovedì 11 febbraio 2010

MI ILLUMINO DI MENO E FACCIO LE OLIVE

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Ecco, ci interrogavamo qualche tempo fa su come sia possibile che qualcuno sia riuscito a capire il gran potenziale delle olive... cioè, così al naturale, sull'albero fanno veramente schifo... ma di uno schifo inaudito e poi invece una volta trattate per benino o spremute come si deve... una delizia. Conclusione: l'essere umano può veramente essere geniale (ma sottolineo il può eh!).
Per oggi, 12 Febbraio è stata lanciata l'iniziativa "Mi illumino di meno" che propone una giornata per ridurre i propri consumi e riflettere sulle proprie abitudini di vita. Ognuno può fare il suo, in diversi ambiti e nelle passate edizioni si è riscontrato davvero un notevole calo dei consumi, ma soprattutto penso che sia importante essere coscienti che qualcosa per costruire un mondo più pulito lo può fare ognuno di noi... La cucina poi è un ambito in cui si può davvero fare tanto, da piccole cose come mettere un coperchio sulla pentola d'acqua bollente, al cominciare a diventare consapevoli sulla provenienza dei prodotti che utilizziamo. Sia chiaro, non sarò proprio a dirvi di non comprare un mango una volta ogni tanto, però se cerchiamo la zucchina magari dovremmo preferire sempre quella del contadino della campagna della nostra città, sarà di sicuro più buona, più economica e avrà un impatto praticamente pari a zero sull'ambiente.
Altra buona idea per chi ha la possibilità sono camini d'inverno e barbecue d'estate, ne guadagneremo in "romanticismo" (e quindi secondo me in qualità della vita) e daremo una mano all'ambiente... volendo poi c'è anche la cucina solare, che ho scoperto da poco Qui, se vi va andate a dare un'occhiata, a me sembra davvero una cosa interessante.
Sempre grazie a Lo, ho anche introdotto nelle mie abitudini, il detersivo per i piatti biologico, che non inquina e vi garantisco che funziona anche meglio delle porcherie alle quali siamo abituati e come dice Lo, basta saperlo...
Basta saperlo....
basta sapere che sono piccoli e semplici i gesti che ci aiutano a migliorare, ad esprimere l'amore verso la terra, che lasciano un segno sano e positivo,
basta sapere che sono azioni che possiamo fare tutti...basta pensarlo, basta organizzarsi, basta andare al di là di sé stessi, della propria pigrizia...allenare il pensiero a vedere oltre, a pensare positivo, a desiderare ancora
...basta assecondare l'istinto naturale dell'uomo per cercare l'immortale...che altro non è il segno di noi nei prossimi decenni.
Basta saperlo...
non fare finta di niente, non inventarsi scuse, ma fare sforzi,
basta fare un minimo di fatica, non pensare che questa sia sacrificio, ma gioia,
basta saperlo che si può cambiare le abitudini...perché quello che si è sempre fatto, non è sempre giusto,
basta saperlo che vivamo in un'economia a cui non interessa nulla..non interessa di noi, della salute, dei bimbi, degli altri popoli e degli alberi.
Basta saperlo che sulla terra l'uomo è uno fra tanti e non uno su tutti
...basta saperlo, poi farlo e infine dirlo.

Per quanto mi riguarda invece oggi voglio proporvi una non ricetta, il procedimento per rendere le olive commestibili e penso sia una cosa adatta a questa giornata perchè trattasi dell olive colte dal mio alberello che 2 anni fa quando mi sono trasferita in questa casa, era solo un piccolo fuscello che stava in un vaso senza più aria... poi lo abbiamo piantato in terra nel nostro piccolo giardinetto e lui è esploso, cresciuto tantissimo e quest'anno ha fatto addirittura le olive, abbastanza, belle, grandi e succose. Così ho deciso di coglierle e di fare in modo che si potessero mangiare.

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LE OLIVE:

Cogliere le olive a mano dal proprio alberello. Ricoprirle con del sale fino e lasciarle per un mese circa in modo che perdano tutta l'acidità. L'ideale sarebbe un cesto di vimini adagiato su di una ciotola nella quale sia possibile raccogliere il liquido che rilasciano le olive ma se non lo avete andrà bene anche un cencio messo in uno scolapasta a sua volta messo su di una ciotola. Controllate le olive di tanto in tanto e quanto saranno buone, saprete che sono pronte. A questo punto potete metterle o in salamoia o fare come me e condirle.
Io le ho sciacquate un pò per eliminare l'eccesso di sale, poi le ho condite con:
olio evo
peperoncino
aglio
origano
timo
Semplicemente ho tritato tutte le spezie, le ho mescolate ad abbondante olio Evo e poi ho condito le olive. Così si conserveranno per un pò e potrete mangiarle sia così che utilizzarle per cucinare ed insaporire i vostri piatti!
Ah, quasi dimenticavo di partecipare alla bella raccolta di InFusione, In cucina a Luci basse.

mercoledì 10 febbraio 2010

UN PRANZETTO AL VOLO... TORRETTE DI BARBABIETOLE E CAPRINO

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La mia dolce metà è a dieta che tra un mese e mezzo ha il suo prossimo incontro, così io cerco di stargli dietro, solo che puntualmente ad un certo punto del primo pomeriggio mi viene una fame da lupi... che fare che non fare, in qualche modo ci si deve pur ingegnare: piatto di pasta no che fa ingrassare, allora buttiamoci sul caprino che quello sì che è leggero;)! A parte gli scherzi, ormai dovreste saperlo che se c'è cosa alla quale non posso resistere è proprio questa! E poi stavolta trattasi di caprino fresco, quindi meno grasso, insomma, io ci sto provando ;)!
Come dicevo quindi io ste torrette le ho fatte al volo per il mio pranzetto, però mi sembrano abbastanza scenografiche quindi le vedrei bene anche come antipasto o stuzzichino tra amici! Certo a farne tante sarà un pò laborioso ma ne vale la pena no?

TORRETTE DI BARBABIETOLA E CAPRINO:
PER 1 PERSONA:

1 barbabietola grande cotta e privata delle parti dure
100 gr. circa di caprino fresco
olio Evo
sale
pepe
aceto balsamico

Con una mandolina affettare la barbabietola a rondelle. Condire le rondelle con olio Evo, sale, pepe e aceto balsamico e mescolare stando attenti a non romperle. spalmare un pò di caprino (secondo me ci sta bene anche un pò di erba cipollina ma non l'avevo) tra una fettina e l'altra di barbabietola creando così una torretta... mangiare ed eventualmente sentirsi in colpa sulla propria totale incapacità di stare a dieta ;)!

sabato 6 febbraio 2010

BISCOTTINI PECORINO E POMODORI SECCHI

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Continuiamo con cosette per aperitivi e stuzzichini... Sarà che ho proprio voglia di sole, di estate, di quelle serate in cui alle otto di sera c'è ancora una bella luce e la voglia di fare tante cose... che la tazza di the sul divano ascoltando la pioggia che picchietta sul tetto ha perso ormai tutto il suo romanticismo per lasciare il posto a freddo, scarpe infangate, un pò di malinconia e tanta voglia di luce (anche perchè tipo oggi non c'è stato verso di fare una foto, che per tutta la giornata sembravano sempre le 6 di sera).
Questi biscottini li ho fatti per il compleanno della mami circa un mese fa e il simpatico arnese con il quale potete stampare qualsiasi cosa (o quasi) sui vostri biscotti è questo qua, comprato da Peroni a Roma nel mio ultimo pellegrinaggio. Carino no?
Avevo trovato una ricetta da qualche parte per dei biscottini al parmigiano che poi riadattata un pò ha portato a questi qui.

BISCOTTI PECORINO E POMODORI SECCHI:

200 gr. di farina
90 gr. di burro
1 tuorlo
70 gr. di pecorino grattugiato (io ho usato un pecorino romano)
una ventina di pomodori secchi sott'olio (i miei erano quelli fatti dai miei.... mmmmh!)
sale q.b. (regolatevi in base al formaggio che usate, io ne ho messo 1/2 cucchiaino... magari assaggiate l'impasto e poi decidete)
un pizzico di pepe
eventualmente un goccio d'acqua fredda

Tagliate i pomodori molto finemente. Sulla spianatoia versate la farina, il pecorino, il sale e i pomodori secchi, aggiungete il burro morbido tagliato a tocchetti e il tuorlo e impastate velocemente. In caso ci fosse bisogno aggiungete un pò d'acqua fredda, formate una palla, avvolgetela in un fglio di pellicola e lasciate riposare in frigo per un'oretta. Stendete l'impasto a circa 1/2 cm. di spessore e con uno stampino tondo (o come vi pare) ritagliate i biscotti. Metteteli su una teglia ricoperta di carta da forno e stampateci sopra quello che volete. Infornate a 180°C per 12 min. ca o finchè non vi sembrano pronti.

venerdì 5 febbraio 2010

NODINI ALL'AGLIO

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Da quel che ho capito nei commenti alla patata bella, molti di voi non amano particolarmente l'aglio, ma io sì quindi anche oggi vi tocca una ricetta scacciavampiri. Però a me l'idea di questi nodini sembra molto carina, particolarmente adatta per un'aperitivo, e poi al posto dell'aglio potete usare un pò quello che vi pare, rosmarino, paprika, o magari in versione da colazione con uvetta nell'impasto e una spennellata di burro e cannella... insomma questo è quello che mi viene in mente ora, ma poi ognuno può variare a seconda dei gusti!
L'aglio comunque qui non è affatto prepotente, anzi... serve solo a dare un pò di gusto. per il resto sono croccantissimi fuori e morbidi morbidi all'interno, ideali da smangiucchiare accompagnando un pò di bollicine.
P.S. La macchia sul cestino del pane non l'avevo notata e quando sono andata a guardare la foto ormai era troppo tardi, i nodini erano spariti già da un pò quindi mi son detta., chissenefrega! In fondo sono la povera mamma giovane e disorganizzata di due bambini... mi perdonerete vero?

NODINI ALL'AGLIO:

400 gr. di farina 0
1/2 cubetto di lievito di birra
acqua tiepida q.b. (200/250 ml.)
1,5 cucchiaini di sale
1/2 cucchiaino di zucchero
1 spicchi d'aglio
olio Evo q.b. (1/2 tazzina ca.)

Sciogliere il lievito in un pò d'acqua tiepida. Sulla spianatoia versare la farina e lo zucchero e il sale e mescolare bene. Aggiungere il lievito e quindi l'acqua fino ad ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso. Lavorare per una decina di minuti, formare una palla e mettere a lievitare in una ciotola coperta con un panno umido. Lasciar lievitare un'ora e mezza. Nel frattempo schiacciare lo spicchio d'aglio e metterlo nell'olio in modo da farlo insaporire.
Riprendere l'impasto e stenderlo a un pò più di mezzo cm. di spessore. Spennellare la superficie con l'olio all'aglio o con ciò che preferite e ritagliare delle striscioline di circa 2,5 cm, di spessore e 12 cm di lunghezza. Fare un nodo con le striscioline senza stringere e senza tirare, altrimenti le code si bruciano. Mettere a lievitare su una teglia per un'ora. Quindi infornare a 180°C per 20 min. finchè non siano dorati.



martedì 2 febbraio 2010

LA PATATA PIU' BELLA

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Questa è una di quelle cose che una volta provate non si lasciano più. Le patate sono buone in tutti i modi, è vero, ma come questa... forse solo quelle al cartoccio cotte nella cenere. Insomma sono bellissime da vedere, ma soprattutto è un vero piacere mangiarle, sia a tavola che come stuzzichino, spiluccando rondella dopo rondella, con quella crosticina croccante, l'interno morbido il sapore un pò aglioso, insomma la fine del mondo! Provare per credere!

PATATE SFOGLIATE (non mi viene in mente un nome migliore):

4 patate (o quante volete)
4 spicchi d'aglio
olio EVo q.b.
sale q.b.
pepe nero q.b.

Lavate e tagliate le patate a fettine fin quasi alla fine (lasciate la buccia eh!), facendo però attenzione a non dividerle del tutto. Tritare l'aglio e metterlo tra una fettina e l'altra delle patate. Mettere le patate in una teglia da forno, cospargerle leggermente di olio Evo, salare e pepare e cuocere a 180° per circa 40 minuti. Volendo potete anche speziarle come preferite. Mangiare appena sfornate!

venerdì 22 gennaio 2010

TEMAKI SUSHI


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Giusto per spaziare un pò in quanto a tradizioni culinarie, ma anche per rientrare pian piano in un regime alimentare decente, ieri a pranzo ci siamo fatti questi rotolini giapponeseggianti.
Ora io metto subito le mani avanti, io di sushi non è che sia proprio una cultrice, quindi se avete voglia di preparare uno stuzzichino carino e che di certo non deluderà nessuno, siete nel posto giusto, se invece state preparando un esame in "sushologia" e cultura giapponese andate pure oltre!
Temaki, tradotto più o meno letteralmente significa arrotolato a mano, quindi questo è l'ideale per quei pochi di voi che,come me, non sono ancora in possesso della famosa stuoietta e aggeggi vari, ma che comunque non si vogliono privare di queste preparazioni che hanno secondo me il loro principale pregio nella raffinata eleganza della presentazione, una vera gioia per gli occhi nel suo essere essenziale come del resto anche i suoi sapori. Questa del tonno col mango mi è venuta in mente dopo aver assaggiato una deliziosa tartare (che di sicuro dovrò provare a fare). La versione più gettonata prevede salmone e avocado.

TEMAKI SUSHI:

alga noori
riso per sushi ( io non l'avevo e si vede!)
mango
filetto di tonno
wasabi
semi di sesamo
salsa di soya
aceto di riso
sale
zucchero

Cuocere il riso e lasciarlo riposare nella sua acqua per 10 min. Quindi preparare una salsina con 2 cucchiai di aceto di riso, un pò di sale e 1/2 cucchiaino di zucchero. Passare brevemente sul fuoco e poi unirla al riso. Preparare i fogli di alga noori in rettangoli della grandezza desiderata. Mettere al centro una striscia di wasabi, quindi ricoprire i 3/4 dal lato lungo di riso. Tagliare il filetto di tonno ed il mango a striscioline e adagiarle al centro sopra il riso. Bagnare con un pennello la parte di alga noori rimasta libera e arrotolare il vostro temaki sushi come un cartoccio. Passare i semi di sesamo un secondo in padella senza grassi e decorare le vostre creazioni con un pò di semini! Mangiateli eventualmente accompagnandoli con un pò di salsa di soya.

martedì 19 gennaio 2010

SPICY PEANUTS E NOVITA'

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La prima novità la vedete da soli ed è che finalmente sono riuscita ad ingrandire queste benedette immagini. E per questo devo ringraziare la carissima Genny che mi ha aiutata spiegandomi tutto per filo e per segno! Merci ;).
Poi colgo l'occasione per scusarmi con tutti coloro che negli ultimi mesi mi hanno passato premi e meme, non ce la faccio proprio a starci dietro, mi spiace tanto, ma comunque vi ringrazio per tutte le volte che avete pensato a me. ;)

Infine Leonard per Natale mi ha regalato un fantastico libro di cucina africana, per altro scritto da una Sierra Leonese (che può fare da compendio ai suoi ricordi), ed è bellissimo ritrovare in queste pagine racconti e profumi che giorno dopo giorno cominciano a diventare sempre più miei... Insomma mi manca ancora la cosa fondamentale, cioè andarci, però si tratta delle radici di mio marito, del sangue dei miei figli e quindi è inevitabile che mi senta un pò parte di tutto questo. Comunque, quando si parla di cucina africana, di solito si intende quella del nord Africa di cui tutti abbiamo un pò un'infarinatura... dell'Africa "Nera" invece niente di niente, si trova pochissimo anche in rete, insomma non è una cucina raffinata ma penso che meriti un pò più di attenzione, è buona, sana, interessante ed entrare in contatto con il mondo sensoriale dei profumi e dei sapori è sicuramente uno dei modi più semplici e istintivi di conoscere una cultura diversa dalla nostra. Così ho pensato di aprire una sorta di rubrica nella quale, io che ho la fortuna di avere a che fare con chi questi profumi e sapori li conosce bene, vi parlerò un pò di un mondo nuovo, almeno penso. Ora non chiedetemi di stabilire un giorno della settimana prefissato perchè andrei in crisi, però mi ci applicherò, promesso! Che ne dite? Diciamo che la intitolerò semplicemente la cucina africana, per lasciarmi uno spazio un pò più aperto ma che si parlerà essenzialmente di cucina del west africa.
Iniziamo con una cosa facile facile, queste noccioline speziate si usano per accompagnare curry e stufati (vedrete), ma sono anche un'ottima idea per uno stuzzichino ad un aperitivo. A me le arachidi non sono mai piaciute un granchè ma giuro che quando ho fatto queste sarei stata tentata di finirle tutte subito. Leonard mi raccontava che a Freetown, la sua città, le arachidi si vendevano fatte saltare in padella e salate, per strada, e che quando è arrivato in Italia non credeva possibile che le nostre noccioline che non sapevano di niente fossero le stesse di quelle che tanto amava. Ci metterete 1 minuto a farle e giuro che vale la pena provare. Le arachidi sono usate tantissimo nella cucina africana, ci si fa l'olio, il burro, si mangiano con la carne, con il riso o semplicemente così!

ARACHIDI SPEZIATE:

Arachidi tostate a piacere
zenzero fresco grattuggiato
peperoncino in polvere
peperoncino fresco tritato finemente
sale
pepe
zucchero
olio Evo (in africa usano in questo caso olio d'arachidi!) giusto un filo.

Unire tutti gli ingredienti tranne lo zucchero, comprese le arachidi in un wok o una padella antiaderente e far rosolare per 4/5 minuti. Quindi aggiungere un pò di zucchero e cuocere per un'altro minuto. Fatto!