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domenica 3 ottobre 2010

SPAGHETTI ALLA CHITARRA CON PESTO AI PROFUMI DI SICILIA, TRIGLIE E UN TOCCO ESOTICO:

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La Sicilia per me è un un pò una patria! Non che abbia alcun tipo di legame di origine con questa terra, ma è il posto nel quale mi sento bene, a casa, sempre! L'arte, il calore della gente, il mare, il sole e più in generale il modo di vivere mi fanno sentire sempre di avere un mio posto nel mondo. Un luogo in cui culture e tradizioni si sono fuse per secoli creando un qualcosa di unico che trova nel cibo la sua quintessenza. Mangiare in sicilia è fantastico, c'è una varietà incredibile e l'arte della semplicità nel combinare gli ingredienti è ciò che ogni volta mi meraviglia.
Da questo amore, spontaneo e viscerale, nasce questo piatto, sicuramente non tradizionale ma in cui si combinano i sapori di questa terra del cuore capace di accogliere e assimilare, di trasformarsi senza perdere la propria essenza.
I capperi, che si inerpicano ostinati tra le rocce aride delle eolie, le arance che colorano gli inverni di questa terra in cui anche quando è freddo, il freddo non si sente, le mandorle, delle cui piante è utilizzato tutto, che fanno la gioia degli occhi quando sono in fiore e del palato a ogni angolo di strada, e le triglie di scoglio, che danno gioia e colore a ogni piatto con le loro carni tenere e la pelle rosata. Infine un tocco speziato e croccante dato dall' aji habanero, un peperoncino del centro america con piccantezza praticamente assente (è un baccatum della specie aji... dell'habanero ha solo la somiglianza della forma da cui il nome), carnoso e dal sapore inizialmente dolce che poi diventa un pò agrumato e che si sposa alla perfezione con l'insieme.
Ho deciso di presentare questo piatto per il consorso indetto da garofalo e leiweb con tema cibo e territorio perchè penso che prima ancora di sapori e tradizioni, quello che ci lega al nostro territorio è la materia prima e il rispetto che dovremmo avere per ciò che ci da nutrimento. E se in tanti altri campi si sta sviluppando una cultura un pò più etica del consumo, per quanto riguarda il pesce, e il mare in generale, mi sembra si presti molta meno attenzione ad un consumo sostenibile, sarà che non è il nostro elemento, che resta un mondo sempre un pò sconosciuto a chi non è del mestiere, ma se penso a come sono cambiati i fondali nella mia brevissima vita, credo che con un pò di informazione non ci vorrebbe poi tanto a cambiare le cose. Le triglie sono pesci del mediterraneo, pescati principalmente in sicilia e in sardegna, pesci autunnali, o meglio pesci che sarebbe opportuno pescare d'autunno, quando le mamme non sono incinte e i piccoli non sono più così piccoli. Io le trovo ottime e versatili, da utilizzare in tantissime preparazioni , dalle più semplici a quelle più raffinate.

SPAGHETTI ALLA CHITARRA CON PESTO AI SAPORI DI SICILIA, TRIGLIE E UN TOCCO ESOTICO:

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spaghetti alla chitarra garofalo
4 triglie di scoglio
2 piccole arance
5 gr. di capperi
100 gr. di mandorle
1 rametto di timo
40 ml. di olio Evo
1 aji habanero
polvere d'arancia per decorare

Pulire le triglie e ricavare da ciascuna due filetti. Preparare un pesto grossolano triturando al blender le mandorle con l'olio, le arance pelate a vivo e tagliate a tocchetti, i capperi e il timo. Togliere i semi con la placenta dell'aji habanero e tritarlo finemente al coltello. Aggiungerlo al pesto pronto incorporandolo con il cucchiaio (lasciatevene da parte un pochino per la decorazione). Cuocere gli spaghetti alla chitarra in abbondante acqua salata bollente. Nel frattempo passare i filetti di triglia in padella con un filo d'olio facendo cuocere circa un minuto per lato. Scolare la pasta, conservando un pò d'acqua di cottura e condire velocemente con il pesto aggiungendo eventualmente un pò di acqua di cottura. Sistemare la pasta nei piatti aiutandovi con un forchettone e un grosso coppapasta e posizionare 2 filetti di triglia su ciascun piatto con la parte della pelle posizionata verso l'alto. Condire con un filo d'olio evo a crudo e decorare con pochissima polvere d'arancia, un pò di trito di aji habanero messo da parte e un rametto di timo.

giovedì 14 gennaio 2010

RAVIOLI.... PINK!

Anche questa volta all'ultimo secondo, ma ce l'ho fatta! Era un bel pò che ci pensavo a fare una pasta in rosa, e di partecipare alla raccolta di meringhe alla panna "Pink", un'iniziativa lodevole, dato che il pdf che ne deriverà verrà inviato alla Lega Italiana per la lotta contro i tumori.
Ovviamente una volta fatta la pasta rosa, potete usarla come meglio credete, potete farci le tagliatelle, i tortelli o qualsiasi tipologia vi piaccia di più. Per quanto riguarda i ravioli, mi piaceva l'idea di un'eleganza e una delicatezza estetica da mettere in contrapposizione con un ripieno dal gusto deciso e "rustico". E quindi eccoli qua:

RAVIOLI ROSA CON CIME DI RAPA E FETA (AL BURRO, TIMO E SEMI DI SESAMO):


PER LA PASTA:
200/250 gr. di semola di grano duro
2 uova
il succo del pacchetto delle barbabietole precotte ;)

PER IL RIPIENO:
cime di rapa
feta
olio Evo
aglio
peperoncino
sale
pepe

PER IL CONDIMENTO:
burro
pecorino
semi di sesamo
timo

Mettere 200 gr. di semola sulla spianatoia a fontana e versarci il succo delle barbabietole e le uova al centro. Impastare ed eventualmente aggiungere un pò di semola per ottenere una palla tonda e liscia. Coprire con una pellicola e mettere a riposare in frigo per un'ora.
Nel frattempo bollire le cime di rapa pulite e lavate (per le quantità dipende un pò da quanti ravioli volete fare, io ho usato metà della pasta per il pranzo di 3 persone), lasciarle scolare bene e ripassarle in padella con aglio, olio e peperoncino. Aggiustare di sale e pepe e frullare le cime di rapa insieme alla feta con un frullatore ad immersione (è stato un pò problematico perchè la verdura è un pò sfilacciosa, ma alla fine funziona!).
Tirare fuori la pasta dal frigo, sfogliarla e passarla alla macchinetta fino al penultimo buco, o in alternativa stenderla a mano con il mattarello abbastanza fine. Con un cucchiaino mettere dei mucchietti di ripieno sulla pasta distanziandoli di un paio di cm., ripiegare la pasta su se stessa e formare i ravioli.
Tuffare i ravioli in acqua salata bollente e tirarli fuori non appena tornano a galla (un paio di minuti). Condire con una salsa preparata facendo sciogliere un pò di burro in una padella con del timo secco e un pò di semi di sesamo che danno qual leggero contrasto un pò croccante. Spolverare con un pò di pecorino e mangiare!

domenica 3 gennaio 2010

L'AMATRICIANA RIVISITATA


Questa è una preparazione a quattro mani con il contributo di papà, con la quale vorrei partecipare al concorso "posta la pasta" di tzatziki a colazione con la collaborazione di pasta garofalo. Spero vada bene anche se la pasta è fatta in casa e la ricetta è parecchio rivisitata, anche perchè i premi sono davvero allettanti!



TAGLIATELLE ALLA SIMIL AMATRICIANA:

PER LA PASTA:
400 gr. di semola di grano duro
4 uova
acqua tiepida q.b. (giusto un filo in caso dovesse servire)

Versare la semola sulla spianatoia a fontana. Aprire al centro le uova ed impastare bene e a lungo fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Nel caso dovesse servire aggiungere un filo d'acqua tiepida. Formare una palla e lasciar riposare in frigo coperta da una pellicola per un'oretta.


Quindi riprendere l'impasto, tagliarlo a pezzi e fare la sfoglia. I miei hanno la macchinetta che è una gran comodità, ma si può fare anche al mattarello. Passare la pasta nel buco più largo della macchinetta e fare le pieghe, per poi ripassarla nella macchinetta. Ripetere l'operazione per almeno 4 o 5 volte. Quindi procedere stringendo sempre più l'apertura della macchinetta fino ad ottenere il risultato desiderato.

Noi ci siamo fermati alla penultima larghezza per avere delle tagliatelle non troppo fini. Ricordarsi di infarinare bene la sfoglia ad ogni passaggio. Quindi tagliare le tagliatelle, noi abbiamo fatto anche questo con la stessa macchinetta ma in realtà basta fare un rotolo e tagliarle al coltello è abbastanza semplice.



PER IL SUGO:

4 coppiette di maiale
2 salsiccette di maiale
2 spicchi d'aglio
un goccio di vino bianco
olio EVO q.b.
1 peperoncino (qui potete anche aumentare, noi l'abbiamo fatta anche per bimbi e vecchi! ;))
25 pomodorini tipo pachino
pecorino grattugiato in abbondanza

In una padella versare un pò di olio EVO e farvi rosolare l'aglio e il peperoncino. Quindi aggiungere le coppiette e le salsiccette tagliate a dadini. Sfumare con un goccio di vino bianco. Aggiungere i pomodorini tagliati in 4 e far cuocere una mezz'oretta fino ad ottenere un sughetto della giusta consistenza.
Quindi cuocere la pasta, mescolarla al sugo ed aggiungere pecorino in abbondanza! Si sono leccati i baffi tutti, di ogni generazione, dal bimbo di 2 anni alla bisnonna di 90!

martedì 24 novembre 2009

N° 8: CASSAVA O MANIOCA

Eccoci con un'altro degli ingredienti del giochino ( a proposito, l'ho aggiornato!) In africa è chiamata cassava, in sud america manioca. E' una pianta che ha un radice a tubero commestibile, si può utilizzare sia bollita, che sotto forma di farina, che come fecola (chiamata tapioca). La cassava è una delle principali colture per la sicurezza alimentare mondiale. Ricchissima di carboidrati, è incredibilmente adattabile, tollera lunghi periodi di siccità ed ha un potenziale produttivo tra i più alti, inferiore solo alla canna da zucchero. Purtroppo rimane una delle principali colture orfane (che ricevono scarsa attenzione dal mondo scientifico), nonostante possa dare un contributo fondamentale alla riduzione della fame e della povertà nel mondo.
Dato che in questo blog si parla di cibo, ogni tanto è anche giusto ricordarsi del suo valore primario, ossia quello di sfamare no?
tra i tanti vantaggi la farina di manioca può essere utilizzata dai celiaci.
Io personalmente ho un rapporto abbastanza ravvicinato con questo tubero, un pò per l'origine africana di mio marito ( loro le mangiano principalmente bollite con burro e sale, o sotto forma di farina in una preparazione chiamata fufu... prima o poi vi posterò la ricetta!) Un pò per il mio grande amore per i libri di Jorge Amado che mi hanno accompagnato, e insegnato qualcosa della splendida e affascinante cucina di Bahia e dei suoi manicaretti, tantissimi dei quali a base di manioca. A proposito, sua figlia ha scritto anche un libro di ricette con la sua collaborazione, pieno di racconti, davvero intrigante che ovviamente al momento non trovo (chissà a chi l'avrò prestato?!), però ve lo consiglio vivamente!

CONSIGLI PER L'USO:
La cassava (o manioca) assomiglia molto alle patate anche se ha un gusto più dolce e particolare e un odore meraviglioso e inconfondibile, quindi si può mangiare bollita, o al forno, o farci le chips. In sudamerica le vendono anche industriali e sono decisamente buone!

RICETTE:
Ieri abbiamo fatto indigestione di cassava (da ora in poi la chiamo così ok? Tanto avrete capito che è la stessa cosa ;)!)... già che c'ero ho deciso che bisognava consumarla tutta quindi pranzo, merenda e pure nel pane :)

GNOCCHI DI CASSAVA:


500 gr. di cassava bollita e schiacciata
1 tuorlo
100 gr. di farina ca. (sinceramente non l'ho misurata, sono andata a occhio, ma non ne ho utilizzata tanta.)

Pelare la cassava con un pelapatate o incidendo la buccia con un coltello anche a mano. Sciacquarla, tagliarla a pezzi e bollirla (a proposito, non vi fate venire in mente di assaggiarla cruda che contiene delle sostanze tossiche!).
Schiacciarla con una forchetta mentre è ancora calda ed eliminare la parte dura contenuta al centro del tubero. Quindi incorporare l'uovo ed aggiungere farina finchè l'impasto non sia simile a quello degli gnocchi di patate, morbido ma non colloso. Fare dei salsicciotti di circa tre cm e tagliare gli gnocchi. farli rotolare sul retro di una forchetta per ottenere la classica decorazione degli gnocchi. Quindi bollirli finchè non tornano in superficie e condire a piacere. Sono buonissimi, per me meglio di quelli di patate!

PANE CON PASTA MADRE ALLA CASSAVA:
L'ha fatto Leonard s'intende, quindi questa è la sua ricetta:



200 gr. di cassava bollita e schiacciata
200 gr. di pasta madre
400 gr. circa di farina0
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio di olio EVO
acqua tiepida q.b.

Versare la farina sulla spianatoia con lo zucchero, il sale e l'olio, quindi incorporare la pasta madre (rinfrescata) e la cassava, aggiungendo acqua tiepida fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Formare una palla, metterla in una ciotola coperta con un cencio umido e lasciar lievitare per 3 ore. Rimpastare e fare la forma desiderata. Lasciar lievitare per altre 3 ore. Quindi infornare a 200°C per circa 50 minuti. Viene un pane buonissimo, sofficissimo, insomma da provare!

TORTINI CASSAVA E COCCO:

Questi sono la mia personalissima gloria, ne sono talmente fiera che non potete immaginare... insomma li ho inventati io e sono deliziosi, sofficissimi, una goduria!


21o gr. di cassava bollita e ridotta in purea (era quella rimasta dopo le altre preparazioni)
150 gr. di farina
100 gr. di farina di cocco
100 gr. di zucchero
2 cucchiaini di lievito per dolci
2 uova
125 gr. di burro
220 gr. di latte di cocco

Sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il burro fuso e continuare a lavorare, quindi incorporare il latte di cocco. Aggiungere la purea di cassava e sbattere con delle fruste finchè non sarà perfettamente incorporata. In una ciotola unire la farina, con la farina di cocco ed il lievito ed incorporare lentamente al composto a base di cassava. Versare in degli stampi da muffin (io ho quelli profondissimi a cilindro dell'ikea) a 2/3 e far cuocere per 25 min. ca. a 160°C.



mercoledì 14 ottobre 2009

PESTO DI ZUCCA


Oggi siamo veloci veloci... ci viene a trovare il nonno da Roma, vi lascio un ricettuzza ideale per i bimbi. O meglio, a me è venuta in mente il week end scorso quando è venuta a dormire da noi la cuginetta di Andrè e Frida. La domenica a pranzo il frigo era praticamente vuoto e c'era rimasto giusto un pezzetto di zucca. Ora di certo il mio bambino la zucca a pezzi non la mangerà neanche se fosse sul punto di morire di fame, e la cuginetta ancor meno, così ho pensato di eliminare il problema verdura a pezzettini e creare un piatto in cui tutto è ben amalgamato, per cui, se vuoi mangiare, ti tocca prendere tutto insieme!

PESTO DI ZUCCA:

Un pezzetto di zucca
qualche rametto di timo
Un pezzetto di cipolla
una manciata di pinoli
qualche seme di zucca
olio Evo
sale
pepe

Tagliare la cipolla a dadini piccini e farla appassire in una padella. Tagliare la zucca a fettine e metterle sulla griglia condite con il timo finchè non diventano morbide morbide. Quindi prendere tutti gli ingredienti, metterli in una ciotola e con il frullatore ad immersione dargli una frullata non troppo minuziosa, abbastanza grossolana! Pesto pronto e i bimbi hanno leccato il piatto ;)