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sabato 25 settembre 2010

ECCOMI.... UN ANNO DOPO!!!

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Sono stata latitante per un bel pò è vero... ma il giorno del blogcompleanno non potevo farlo andare così senza fare neanche una capatina nel mio spazietto virtuale (che chi mi conosce lo sa che io sono un tipo celebrativo!). Innanzitutto mi scuso con tutti coloro che sono passati di qui, facendomi domande e richieste alle quali non hanno mai ricevuto una risposta... non ho neanche scusanti valide, semplicemente non avevo la voglia...la testa, l'energia o la fantasia, o magari tutte queste cose insieme, per continuare a fare quello che fino a poco fa mi dava tanta soddisfazione... e sì che in cucina sono stata anche parecchio attiva quest'estate :)! Quindi la passione è rimasta la stessa, forse è un pò la voglia di comunicare ad essermi mancata... ora questa sembra stia tornando e, anche se non vi prometto niente, quasi quasi mi sa che possiamo pensare di festeggiare addirittura un secondo blogcompleanno, magari non con la costanza iniziale che la mia vita si fa di giorno in giorno più indaffarata... Ne sono cambiate di cose in questo anno: ho iniziato così un pò per scherzo senza dire niente a nessuno perchè volevo capire se qualche estraneo si sarebbe interessato a questo mio spazio e a ciò che avevo da dire ed è successo che incredibilmente ho scoperto un mondo e una rete di rapporti virtuali, ma poi anche reali, che mi lascia incredula ogni volta che ci penso. Quindi ringrazio tutti voi che siete passati di qui, ma proprio tutti, perchè pensare di avere dei "lettori" è una cosa che davvero mi emoziona ogni volta!
E ora bando alle ciance, un anno dopo il primo post, brindo con voi con quello che è il must delle nostre estati: il Ginger Beer! Una bevanda a base di zenzero leggermente alcolica (ma attenzione... non così leggermente come si potrebbe pensare!), leggermente frizzante, che viene dai ricordi della Sierra Leone della mia dolce metà. Da servire freddisssssssima è insuperabile come aperitivo estivo, almeno secondo me. Certo richiede un pò di pazienza ma nel mio caso se ne occupa Leonard quindi a me non resta che il piacere. Lo so che ormai ci avviamo all'inverno ma non potevo rimandare questa ricetta all'estate prossima, quindi male che vada tenetela a mente per l'anno prossimo, ma non dimenticatevene!!! Il procedimento che vi descrivo parte dal GINGER BEER PLANT: una sorta di esserino vivo dal quale è possibile attingere ogni volta che si vuole produrre la bevanda... un pò come la pasta madre (e lo so già che quanto meno i blogger non vedono l'ora di avere una nuova bestiolina da accudire!).

GINGER BEER:

per fare il Ginger Beer Plant:
si parte mescolando insieme questi ingredienti:
4 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato
4 cucchiaini di zucchero
1/2 cubetto di lievito di birra
Questa cosa andrà poi "rinfrescata" ogni giorno per sette giorni aggiungendo ogni volta 2 cucchiaini di zenzero grattugiato e 2 cucchiaini di zucchero. lasciate crescere la bestiola in un barattolo di vetro coprendo con un cencio in un posto tiepido e buio. Dopo una settimana la vostra plant è pronta e potrete attingervi per tutta l'estate!

A questo punto per fare il Ginger Beer vi occorrerà un bottiglione di vetro da 5 litri, con un tappo colmatore, o qualcosa del genere (più economico, funziona benissimo, basta un pò di iniziativa!) e poco più.
Riscaldate 4 litri d'acqua e scioglieteci 800 gr. di zucchero dentro. Fate intiepidire (bene altrimenti uccidete i lieviti) e aggiungete tutto il liquido che otterrete strizzando la vostra ginger beer plant dopo averlo filtrato. Mettete il tutto nel bottiglione coprendo col tappo che avrete creato e lasciate fermentare per 3 settimane! Dopodichè imbottigliate in bottiglie di vetro scuro. Se volete ottenere una bevanda più frizzante aggiungete un cucchiaino raso di zucchero in ogni bottiglia (in Sierra Leone aggiungono 2 o 3 uvette per ciascuna bottiglia che favoriscono la fermentazione). Chiudete bene con tappi di sughero facendo attenzione che potrebbe capitare che vi saltino come tappi di champagne. Lasciate una giornata a temperatura ambiente e dopodichè, per fermare la fermentazione riporre le bottiglie in frigo!

Ciò che rimane della vostra plant la riponete in frigo fino al prossimo utilizzo. quando avrete finito i primi 5 litri e avrete scoperto di non poter fare a meno del vostro autoprodotto ginger beer, tirate fuori la plant, e mettetela in 1/2 ,litro d'acqua. Ridatele da mangiare quotidianamente per 7 giorni 2 cucchiaini di zenzero grattugiato e 2 cucchiaini di zucchero, e ricominciate l'intero procedimento da capo!

mercoledì 14 luglio 2010

IL MIO CAFFE' D'ESTATE:

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Non pensavo che il caldo potesse diventare così insopportabile anche qui... ho sempre odiato Firenze per il suo clima gelido d'inverno e torrido d'estate e a quanto pare mi illudevo che l'aria di campagna avrebbe fatto la differenza... e invece anche qui è giunto il momento di mettere al bando il caffè mattutino che ti fa scorrere quelle prime gocce di sudore che contribuiscono a far partire al peggio la giornata. Così, ecco la mia soluzione... perchè senza un paio di caffè chi si sveglia!!!... escogitata a Firenze quando facevo la barista e mi chiedevo come fosse possibile reggersi ancora in piedi con i 50°C e il 100% d'umidità del locale. 'na stupidata in realtà però questa è la versione del caffè freddo che preferisco, molto più buono, immediato e rinfrescante del caffè shakerato, oltre che più facile e a portata di zombie appena sceso dal letto ;)
Fate un caffè ( o meglio usate quello già fatto dalla vostra dolce metà così non dovrete neanche accendere il fornello), zuccheratelo, riempite (RIEMPITE) un bicchierone da cocktail di ghiaccio e versateci il caffè, finite con del latte e inizierete al meglio la giornata!

venerdì 25 giugno 2010

SUCCO DI... ALBICOCCHE


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EDIT del 27 giugno: Vi metto anche la versione scientifica, con dosi e tutto, va! Dato che qualcuno me l'ha chiesto e che io l'ho rifatto...
Dato che siamo in periodo di albicocche, e che come vi dicevo ieri qui sono veramente tante, questo è uno dei metodi più rapidi per smaltirne in grandi quantità. Il risultato è ottimo, e a quanto pare si può anche conservare per periodi di tempo un pò più lunghi anche se con due bambini succomani non è che ce ne sia gran bisogno. Comunque sul fronte pastorizzazione, devo dire di non poter garantire che funzioni, perchè l'ho appena fatto. Se riuscirò tenterò di conservarne una bottiglia per sperimentare e potervi poi dire in futuro qual'è il risultato. devo dire comunque che in partenza non ero neanche un granchè convinta che dopo la bollitura il succo rimanesse buono, invece mi sbagliavo, perchè ho aperto una bottiglia "pastorizzata" e il sapore resta più o meno invariato... bisognerà solo vedere come si comporta in quanto a conservazione. La ricetta ve la do approssimata perchè dipenderà in primo luogo da quanta materia prima avrete a disposizione e poi anche dolcezza e fluidità sono fattori che variano a seconda dei gusti. L'unico elemento indispensabile, almeno per questa versione è la centrifuga.

SUCCO DI ALBICOCCHE:

Centrifugare le albicocche lavate e private del nocciolo. Aggiungere subito qualche goccia di succo di limone per far in modo che la frutta non annerisca. Fare uno sciroppo con pari quantità di zucchero e acqua (ad es. 50 gr. di zucchero e 50 gr. d'acqua) e portarlo a bollore. Far bollire un paio di minuti e aggiungerlo al centrifugato di albicocche. Assaggiare per testare il livello di dolcezza desiderato. Aggiungere acqua fredda fino a raggiungere la densità desiderata. Filtrare il succo per eliminare la parte polposa (ma se vi piace lasciatela pure) e imbottigliare in bottiglie sterilizzate (lavare bene e mettere in forno a 100°C per 10 min.) e chiudere il tappo. Se volete conservare il succo mettete una grande pentola piena d'acqua a bollire e mettere ciascuna bottiglia in acqua bollente per 15 minuti. Lasciar raffreddare e conservare in luogo fresco e buio (e incrociate le dita che funzioni;)!).

versione scientifica: Per 1 litro di centrifugato di albicocche fate uno sciroppo con 200 gr. di zucchero e 200 gr. d'acqua e aggiungete poi 200 gr. d'acqua per rendere il succo più fluido. Per il resto seguite la ricetta sopra.

sabato 9 gennaio 2010

POLVERE E SPRUZZA D'ARANCIA



A volte ci si rende conto di quanta ricchezza stia nei frutti della terra, di quanto siamo fortunati a poterne godere, a vederli crescere, a sapere come la vita e il tempo scorrano su questa terra e quali risultati portano. L'altro giorno è venuta a trovarci un'amica russa che era assolutamente meravigliata di come le arance crescessero sugli alberi, non avendole lei mai viste se non in cassette al supermercato! Così spellare una marea di arance stando attenti a non lasciarvi le parti bianche, seccarle poi per ore per ottenere un microbarattolo di polverina aromatica può essere sinonimo di fortuna e ricchezza e io sono contenta di avere la possibilità e la voglia di farlo.
La ricetta originale che poi ha fatto un pò il giro dei blog penso sia di Alex e gli utilizzi di questa polvere sono davvero i più svariati, come condimento per pesce e carne, per l'insalata, in un tajine, ma anche per i dolci, insomma, il lavoro c'è ma ne sarete ben ricompensati! Tutte queste arance spellate sono andate poi a costituire quella che mio figlio Andrè chiama Spruzza d'arancia e che altro non è che una normalissima spremuta d'arancia, ma buona e sana!


POLVERE E SPRUZZA D'ARANCIA:

Prendere un bel pò di arance (noi dagli alberi ma comunque mi raccomando, assolutamente controllate nell'origine bio e senza spruzzamenti!) lavarle e spellarle stando attenti a non lasciare nessuna pellicina bianca sulle bucce. Asciugare in un panno e mettere le scorze ottenute su una placca da forno a seccare completamente (a 80°C per il tempo necessario, circa 3 o 4 ore). In alternativa mettetele sui termosifoni, ci vorrà un pò di più ma avrete il vantaggio di profumare la vostra casa con un aroma unico. Una volta seccate, mettete le scorze in un frullatore o robot o quello che avete per ottenere una polvere il più fine possibile!
Spremere le arance spellate e bersi una sana spruzza d'arancia!

lunedì 23 novembre 2009

SIDRO DI MELE


Fare il sidro in casa è stata un'idea di Leonard e così, circa un paio di mesi fa ci siamo messi all'opera. Abbiamo consultato qualche centinaio di siti internet, rendendoci conto che proponevano altrettanti metodi diversi per la sua preparazione. Perciò ci siamo un pò buttati, cercando un metodo abbastanza semplice e aggiungendo qua e là qualche trucchetto che ci sembrava intelligente! Il risultato è buono, peccato che ne abbiamo fatta una sola bottiglia... mi sa che dovremo rifarlo, magari cambiando qualcosina e sperimentando un pò... Ah, avevo fatto un sacco di foto per il procedimento passo passo, ma non le trovo più, mannaggia! Comunque è abbastanza semplice, quindi ecco come procedere:

SIDRO DI MELE FATTO IN CASA:
Cosa vi serve: (con queste dosi ci è venuta 1 bottiglia da 75, magari già che ci siete raddoppiate!)

2 Kg di mele
13 gr. di lievito di birra ( 1/2 cubetto)
1 punta di coltello di acido ascorbico (serve a non far annerire la frutta, si trova in erboristeria o a volte in farmacia, in teoria potete anche sostituire con il succo di un limone, ma ne sentirete il sapore! Se decidete di farlo, potete chiamarvi e potrei rifornire tutto il web dato che ne ho comprato un etto ;)!)
250 ml di acqua
300 gr. di zucchero di canna
un bottiglione
un tappo colmatore, o qualcosa che permetta di far uscire l'anidride carbonica senza far entrare l'aria... Questo è ciò che è riuscito a creare l'ingegno di Leonard, ma dicono che anche un imbuto capovolto possa andar bene... Lo so, la foto fa schifo, ma almeno si capisce cosa intendo!


1. Frullare le mele tagliate a pezzetti e senza picciuolo con lo zucchero di canna e l'acqua. (Il nostro sidro è venuto piuttosto torbido, per ottenerlo più limpido c'è chi suggerisce di partire direttamente dal succo di mela purificato che si trova in commercio, la cosa non mi convince troppo ma la prossima volta proveremo con la centrifuga!)

2. Aggiungere alla purea l'acido ascorbico e mescolare bene prima che si scurisca. (Se usate il limone potete frullare subito il tutto insieme!)

3. Far sciogliere il lievito in poca acqua tiepida ed aggiungerlo alle mele. Mescolare molto molto molto bene.

4. Con un imbuto versare il composto in un bottiglione e tappare con il tappo colmatore o con quello che le vostre menti geniali riusciranno a partorire.

5. Tenere la fiasca in un luogo calduccino, intorno ai 20°C. e agitarla una volta al giorno per rimescolare il tutto.

6. Lasciarlo così per 2 settimane, noi abbiamo visto che il giorno prima della scadenza prevista il sidro non fermentava più, quindi vedete un pò voi.

7. A questo punto Filtrate ed imbottigliate. L'abbiamo assaggiato ed era amarissimo e per nulla frizzante. Se lo desiderate frizzantino fate come noi, aggiungete 2 cucchiaini di zucchero al sidro prima di imbottigliare.

8. Noi l'abbiamo aperto dopo tre settimane dall'imbottigliamento, state attenti è frizzantissimo!!!
Però è buono, non me l'aspettavo che venisse così bene, quindi lo rifaremo. La nostra bottiglia ha una posa piuttosto consistente quindi la prossima volta mi sa che proverò a filtrarlo 2 o 3 volte prima di imbottigliarlo!

Vi consiglio davvero di farlo, sono di quelle cose che danno una soddisfazione infinita, almeno a me! ;)

Edit: con questa ricetta vorrei partecipare alla raccolta di noci moscate, ricette in compagnia... grazie ai vostri commenti, mi ci avete fatto pensare voi che era una ricetta a 4 mani e che c'era una raccolta in corso! ;)

domenica 15 novembre 2009

N° 9 CANNA DA ZUCCHERO


Ok, dai, comincio a svelarvi qualcosa! in realtà pensavo che questo fosse troppo facile, ma nessuno l'ha indovinata... quindi meglio così, almeno la sfida è un pò più interessante! A proposito continuate a scervellarvi sul giochino... anche perchè alcune cose non le conosco neanche io! ;)
La canna da zucchero cresce in ambiente tropicale, originaria dell'asia, oggi si coltiva in america del sud, africa e addirittura in europa (solo in spagna). Dalla canna da zucchero si ricava appunto lo zucchero ma anche molte altre cose: Il rum, il succo di canna, la carta dalla parte legnosa ed è utilizzata anche come combustibile (qui si potrebbe aprire una lunga parentesi ma tralascio!).
Durante il mio viaggio in Nepal, ricordo che ovunque si trovavano banchetti ambulanti, che offrivano succo di canna. Era davvero molto pittoresco, il carrellino con questi strani arnesi giganti per la spremitura della durissima pianta. Lo adoravo e non sapete che gioia poterlo riprodurre in casa... è ottimo anche unito ad altri succhi, ad esempio con gli agrumi... da loro quel tocco in più e dolcifica, ma in maniera particolare, così poco aggressiva... insomma, peccato che ne ho preso solo un pezzo... non vedo l'ora di ritrovarla!
Ecco a voi come si fa il succo di canna, e visto che ci siamo vi lascio anche il metodo africano (così almeno lo facevano in Sierra Leone quando Leonard era piccolo) per fare il succo d'ananas zero sprechi!

SUCCO DI CANNA DA ZUCCHERO:


E' semplicissimo, ma sono indispensabili 2 arnesi: 1- una centrifuga (o in alternativa uno di quegli arnesi giganti del Nepal ;)!), 2- Un coltello per bene (ebbene sì... ecco la new entry della mia cucina: Un fantastico coltello tagliante... grazie papà!)
Sbucciate la canna da zucchero eliminando tutte le parti nodose, tagliate a pezzetti abbastanza piccoli e centrifugate... un pezzetto alla volta, mi raccomando che altrimenti si inceppa tutto l'ambaradan!

SUCCO D'ANANAS THE SIERRA LEONEAN WAY:


Semplice come il primo ma in più non dovete neanche faticare....
Allora, mangiatevi l'ananas ma invece di buttare le bucce mettetele a bollire in un litro d'acqua per un bel pò (più o meno l'acqua si riduce della metà), spegnete il fuoco e lasciate in infusione per un'oretta, quindi filtrate ed eccovi il succo d'ananas zero sprechi... è sorprendente, come quello comprato, un pò chiaro... solo un pò poco dolce... a questo punto basta unire il succo d'ananas a quello di canna da zucchero in proporzione 2:1 ed il gioco è fatto! (certo, potete anche aggiungere un cucchiaino di zucchero eh!)

sabato 26 settembre 2009

ECCOMI!


Oh! Finalmente dopo essermi scervellata su come impostare tutte le cosine di questo blog, sembra che stia riuscendo anche a pubblicare il mio primo post!
Oltre a ciò a cui ho già accennato nel mio profilo, cioè che sono lunatica, che mi faccio prendere da passioni passeggere, che ho un marito pugile perennemente a dieta, che posseggo solo una bellissima "lumix", ossia una compatta automatica che adoro ma che non è propriamente adatta per la fotografia del cibo, al momento ho anche il forno rotto e il frigo che proprio bene non "friga"!!!!
Quindi per farla breve, mi merito quantomeno un applauso per aver aperto un blog di cucina (più o meno).... e poi vedremo quanto durerà!
Per inaugurarlo, inizierei come si potrebbe cominciare bene la giornata, con un bel frullato che fa sembrare che l'estate non sia ancora finita!

FRULLATO DI PESCHE, MELE E CANNELLA:
Per il papà a dieta ed il mio piccolo fruttomane:
1/2 mela
1 pesca gialla
1/2 cucchiaino di cannella
2 cubetti di ghiaccio (per renderlo più schiumoso)
mettere tutto nel frullatore ed aggiungere latte a coprire il tutto. Frullare e versare nei bicchieri!
Poi si può decorare con spiedini di frutta... cosa che avevo intenzione di fare stamattina finchè non ci hanno suonato i vicini per informarci che ci stavano portando via la macchina... sarà per la prossima volta!