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lunedì 21 giugno 2010

UN PANE COL LIEVITO MA... POCO,POCO,POCO!

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Intanto oggi è il compleanno del mio papà, Tanti auguri papo!
Questo pane è fatto con il lievito di birra, ma ce n'è davvero pochissimo... è stato un'esperimento di Leonard ed è riuscito talmente bene che si replica spesso. E' un'ottima cosa per chi non ha la pasta madre o per quando ci si dimentica di tirarla fuori dal frigo in tempo ;) in fondo basta ricordarsi di fare un rapido poolish prima di andare a letto e il giorno dopo si otterrà un ottimo pane, ben alveolato dove il lievito resta quasi solo più un'idea!

PANE DI GRANO DURO CON POCO POCO LIEVITO:

la sera prima preparate un poolish con:
200 gr. di farina 0
200 gr. di acqua tiepida
3/4 gr. di lievito di birra
Unite tutti gli ingredienti in una ciotola mescolando bene con un cucchiaio. coprite con un panno umido e lasciate riposare per 12 ore.

Il giorno dopo:
500 gr. di farina 0
500 gr. di farina di grano duro
1,5 cucchiaino di zucchero
4 cucchiaini di sale
2 cucchiai d'olio
il poolish
acqua tiepida q.b. (circa 550 gr.)

Unire tutti gli ingredienti tranne il sale impastando bene per una decina di minuti. Lasciar riposare un quarto d'ora e aggiungere il sale impastando bene per altri 10 minuti. Formare una palla, coprire e lasciar lievitare per 4 ore. Dividere l'impasto a metà e lasciar riposare per 10 minuti. Fare le pieghe alle due metà di impasto e lasciar lievitare per 1 ora. Formare un filone con ciascuna delle metà di impasto e posizionarle su una teglia rivestita di carta forno. far lievitare per 1,5 ore e infornare per 45/50 min. a 200°C. Se volete una crosticina più croccante mettete a bollire dell'acqua e posizionate una teglia sul fondo del forno al momento dell'accensione. Circa un quarto d'ora dopo aver infornato il pane buttate un pò d'acqua bollente nmella teglia in modo da dare un colpo di vapore. Ripetete l'operazione quando il vapore che si è creato nel forno si dissolve, circa 3 o 4 volte durante la cottura.

venerdì 18 giugno 2010

SCHIACCIATA LAVANDA E ROSMARINO:

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Oggi poche chiacchiere ragazzi che ogni tanto bisogna pure fà qualcosa. Quindi ricetta facile e veloce... io adoro la lavanda e il suo sapore fresco, e con questo vi auguro uno splendido venerdì!

SCHIACCIATA LAVANDA E ROSMARINO:

500 gr. di farina 0
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di miele
olio Evo
1/2 cubetto di lievito di birra (12 gr.)
acqua tiepida q.b.
1 cucchiaio di fiori di lavanda
1 rametto di rosmarino

per la salamoia:
olio Evo
acqua
sale

Preparare la salamoia mettendo in un barattolo olio Evo e acqua tiepida nella stessa quantità e 1 cucchiaino di sale. Mescolare bene sbattendo con la forchetta finchè il composto non diventa verdastro. Mettere da parte.
Sciogliete il lievito di birra in un bicchiere di acqua tiepida, aggiungete il miele e mescolate bene. Fate riposare 5 minuti prima dell'utilizzo. Versate la farina in una ciotola e aggiungete un filo di olio Evo, versateci l'acqua con il lievito e cominciate ad impastare aggiungendo acqua tiepida finchè non otterrete un impasto molto morbido che non si attacchi alle mani. Lasciate riposare 15 min. e quindi aggiungete il sale eventualmente con un ulteriore goccio d'acqua. Impastate bene per una decina di minuti e lasciate lievitare per mezz'ora. Riprendete l'impasto e rovesciatelo sulla teglia. Stendete la schiacciata leggermente con le dita senza forzare. Coprite di nuovo e lasciate riposare 10 minuti. Ricominciate a stendere solo fin dove arriva senza fare forza. Ricoprire e lasciar riposare altri 10 minuti. Stendere la schiacciata fino ai bordi della teglia e con la punta delle dita fare tanti buchetti sulla superficie. Cospargere con i fiori di lavanda e gli aghi di rosmarino. Mescolare bene la salamoia e versarla sulla schiacciata distribuendola uniformemente. Lasciar lievitare per 30 minuti e infornare a 200°C per circa 25 minuti.

venerdì 14 maggio 2010

LA PAGNOTTA NELLA CIOTOLA:

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Ciao cari... eccomi già al mio terzo giorno fiorentino! Il tempo vola davvero troppo... In questi due giorni abbiamo scoperto che la macchina per la risonanza magnetica dell'ospedale di careggi si è rotta per cui la nostra partenza superanticipata non è servita assolutamente a niente, se non a distruggere il mio equilibrio che necessita di un numero di ore di sonno congrue, e a creare una serie di eventi concatenati: all'arrivo ci siamo addormentati di schianto e la mia cara, dolce, imbranata metà (che pazienza!) si è scordato le chiavi della macchina infilate nella portiera per mezza giornata, tra l'altro su una strada con un bel via vai di gente, con il portafoglio ben in vista sul sedile... evidentemente nessuno ci poteva credere che qualcuno potesse essere tanto scemo (pardon amor!) e avranno pensato che eravamo lì nei paraggi... morale della favola siamo ancora in possesso di una macchina e addirittura del portafoglio... pieno (per compensare questa gran botta di... fortuna, mi sto aspettando la giusta controdose di sfiga!) Per il resto dopo due giorni di telefonate e sbattimenti vari siamo finalmente riusciti a trovare qualcuno che ci faccia sta benedetta risonanza che altrimenti l'incontro di Leonard sarebbe saltato, Andrè è tornato a scuola, Leonard in palestra e io cerco di barcamenarmi con le nostre mille valigie cercando di dare un senso a questa provvisoria sistemazione... ma mi sa che è una battaglia persa in partenza! Last but not least, internet qui funziona meglio che a Roma ma non sul mio computer dove ci sarebbero tutte le foto delle mie ultime preparazioni... per cui non mi resta che buttarmi sull'ultima ricetta già caricata su flickr sperando che la memoria non mi inganni, e incrociare le dita che i prossimi 8 giorni siano un attimino meno stressanti!
Questa pagnottella è stata fatta come di solito facciamo il pane a lievitazione naturale... la differenza sta nella cottura, in una ciotola d'alluminio, un pò come il no knead bread e devo dire che è venuto davvero bene!

PAGNOTTA A LIEVITAZIONE NATURALE CON GRANO SARACENO E SEMI COTTA NELLA CIOTOLA:

300 gr. di pasta madre liquida
900 gr. di farina 0
100 gr. di farina di grano saraceno
100 gr. di semi di girasole
2 cucchiai d'olio Evo
3 cucchiaini di sale
1 cucchiaino colmo di zucchero
acqua tiepida q.b.

Sciogliere il lievito naturale in una ciotola (d'alluminio che vada in forno) con 1 bicchiere di acqua tiepida. Aggiungere le farine e i semi mescolati precedentemente a secco tra loro, quindi l'olio e lo zucchero. Aggiungere acqua tiepida q.b. ad ottenere un impasto morbido ma non colloso... il grano saraceno assorbe abbastanza acqua per cui ce ne vorrà un pò di più rispetto ad altri pani. Impastate per qualche minuto e lasciar riposare una decina di minuti. A questo punto aggiungere il sale e eventualmente un'altro goccio d'acqua e impastare per una decina di minuti fino ad ottenere un impasto elastico. Questa cosa del sale aggiunto dopo me l'avete chiesta in parecchi nei commenti al post dell'ultimo pane... per chi se lo fosse perso o per chi ha la stessa domanda vi riporto brevemente la spiegazione: "Il sale si aggiunge dopo sia per permettere il processo di idrolisi per cui la farina assorbe meglio l'acqua sia per dare maggior elasticità agli impasto. Il sale è un cristallo e più un impasto è elastico più il cristallo rischia di romperlo, quindi ad esempio in cose tipo panettone o babbà o cose che devono essere tanto tanto elastiche, è essenziale seguire questa regola. per quanto riguarda il pane non c'è poi una differenza enorme però se si hanno quei 10 minuti in più, vale la pena farlo!"
Fatto l'impasto, formate una palla, rimettetela nella ciotola e lasciate lievitare coprendo con un panno umido per 3 o 4 ore. Riprendete l'impasto e fate le pieghe. Lasciate lievitare ancora nella ciotola, (Sempre quella d'alluminio, mi raccomando!) per 3 o 4 ore. Con questo metodo non avrete bisogno di fare la forma. Mezz'ora prima della fine della lievitazione accendete il vostro forno al massimo e aspettate che raggiunga la temperatura. Infornate la vostra ciotola di pane coprendola con una teglia per il primo quarto d'ora. Se vi sembra necessario a metà cottura potete abbassare la temperatura a 180°C. Io non l'ho fatto ma dipenderà un pò dai forni! Lasciate cuocere per circa 50 minuti e otterrete questa bella pagnottella molto rustica dai sapori un pò nordici!




martedì 4 maggio 2010

PANE DI GRANO DURO E SEMI A LIEVITAZIONE NATURALE:

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L'unica cosa che è stata sistemata dal nostro trasloco, a parte i panni (il minimo indispensabile per sopravvivere), sono le cibarie: spezie ed erbette, semi e farine hanno subito trovato il loro posto e sono state perfettamente ordinate per tipologie e quantità di utilizzo mentre ancora non riesco a capire dove avrò messo quel documento importantissimo che mi servirebbe immediatamente, o che fine abbiano fatto i libretti pediatrici dei bambini! Se non è deformazione questa! Ora tra una settimana si riparte e già so che quando torneremo e finalmente cominceremo a fare sul serio con l'apertura scatoloni, non ci capirò più niente, nonostante la cura con la quale sono stati fatti e nominati in origine... mi consolerò col sifone, che come sapete è stato subito trovato, scartato e utilizzato, bestemmiando alla ricerca di libri e scarpe o qualsiasi cosa mi servirà e non troverò!

PANE A LIEVITAZIONE NATURALE CON GRANO DURO E SEMINI VARI:
1 Kg. di farina 0
1/2 Kg di farina di grano duro
300 gr. di pasta madre liquida
3 cucchiai d'olio
100 gr. di semi di zucca
100 gr. di semi di girasole
2 cucchiaini di zucchero
5 cucchiaini di sale rasi
acqua tiepida q.b.

Rinfrescare il lievito naturale liquido 3 ore prima dell'utilizzo. Si inizia a fare il pane sciogliendo il lievito in un pò di acqua tiepida. Si aggiungono quindi le farine precedentemente mescolate a secco tra loro, i semi, lo zucchero e l'olio. Aggiungere acqua tiepida q.b. ad ottenere un impasto morbido ma non colloso e lasciar riposare per una ventina di minuti. A questo punto aggiungere il sale, eventualmente con un goccio d'acqua in più e impastare per almeno 10 minuti per ottenere un impasto elastico. Formare una palla, rimetterla nella ciotola e lasciar lievitare coprendo con un panno umido per 3/4 ore. Riprendere l'impasto, dargli le pieghe e fare la forma (non avevo tempo di farlo lievitare in mezzo). lasciar lievitare ancora circa tre ore e infornare a 200°C per 1 ora o fino a cottura ultimata. Mettere un pentolino d'acqua sul fuoco e una teglia vuota sul fondo del forno. dopo circa 15 minuti dall'entrata in forno del pane, buttare un pò d'acqua bollente nella teglia sul fondo del forno per dare un colpo di vapore e far venire la crosta più fina e croccante. Ripetere l'operazione circa ogni quarto d'ora fino a cottura ultimata.

martedì 13 aprile 2010

LA MIA NUOVA PRIMAVERA...

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Nonostante continuiamo a non essere affatto organizzati in alcun modo, posso dire che alcune avvisaglie di una stabilizzazione ci sono: Frida dopo aver detto la sua prima parola (Gorilla) ha già imparato i nomi di tutti gli animali che vivono qui e li chiama a gran voce dalla mattina alla sera, Leonard ha dietro di se il suo primo giorno di palestra in cui è stato sì accolto da star, ma gli hanno fatto anche fare un culo come una capanna, Andrè ha stabilito a chiare lettere che "Io abito a Roma" e io? considerando che ieri ho lavato tre volte i piatti e che prima non ho praticamente mai tenuto una spugnetta in mano, mi sa che sono ancora alla ricerca della quadratura... spero proprio che non sia questo l'inizio di una nuova era da massaia!
Per cui, nonostante non trovi ancora davvero il tempo per raccontarvi per filo e per segno le nostre vicende, vi lascerò un pò di immagini della nostra nuova primavera In senso letterale e lato, (datemi tempo e vi faccio vedere anche la casa... per ora partiamo dall'esterno!) e la ricetta di un pane facile e veloce ma assolutamente buonissimo!

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Risultati della ricerca per fotin

PANE DI SEGALE CON SEMI DI ZUCCA:

300 gr. di farina di segale
1, 100 Kg. di farina 0
100 gr. di semi di zucca
800 gr. d'acqua tiepida
1 cubetto di lievito di birra
2 cucchiaini di zucchero
4/5 cucchiaini di sale
2 cucchiai di olio Evo

In una ciotola mescolare le farine e i semi, aggiungere lo zucchero e l'olio ed infine l'acqua tiepida nella quale avrete sciolto il cubetto di lievito. Impastate finchè non otterrete un impasto liscio e mettete a riposare mezz'ora coprendo con un panno umido. a questo punto aggiungete il sale e impastate per altri 10 min. Facendo così permetterete alla farina di assorbire completamente l'acqua senza l'azione respingente del sale. Formate una palla,
mettetela nella ciotola e lasciate
lievitare per 1 ora circa coprendo con un panno umido. Dopodichè riprendete l'impasto e dividetelo in due, fate le pieghe e dopo mezz'ora di riposo formate i vostri filoni.
Per ottenere una crosta fina e scrocchiarella dovrete creare del vapore nel vostro forno. Io ho fatto così. Ho acceso il forno a 200°C posizionando una teglia vuota sul fondo del forno. Ho messo il pane dentro una volta raggiunta la temperatura e un bollitore con l'acqua sul fuoco. Dopo circa 20 min. ho buttato un pò d'acqua bollente nella teglia vuota ripetendo l'operazione per 3/4 volte durante la cottura. Cuocere i pani per 50 min.
Ah il pane l'ha fatto Leonard, io l'ho solo cotto: siamo un team noi!

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lunedì 15 marzo 2010

CHALLAH

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Dopo un fine settimana a dir poco stressante, è di nuovo lunedì. Il momento della verità si avvicina inesorabile e la tensione cresce di giorno in giorno. L'unica cosa certa è che il fine settimana prossimo sarà finita e saremo senz'altro più rilassati (a parte il fatto che dovremo organizzare un trasloco in 10 giorni ma a quello non ci abbiamo ancora minimamente pensato;)!) Intanto ricettina del giorno!
Il challah è il pane ebraico che si prepara per lo shabbat e originariamente da questo veniva prelevata la decima, offerta poi al sacerdote. Ancora oggi simbolicamente si prende un pezzetto di pane e si fa carbonizzare in forno, non consumandolo. Si tratta di un pane bianco e soffice dalla consistenza un pò briochosa ed è di solito molto ricco (io l'ho fatto semplice, senza uvette). Per tradizione sia la preparazione che il prelevamento dell'offerta, sono incombenza esclusivamente femminile. Diciamo che quel che mi ha attratto fin da subito sono le splendide forme e i vari complessi intrecci dei pani! Mi ricorda un pò i pani da colazione austriaci e gli "strizzel", e in effetti per la colazione, con burro e marmellata, è assolutamente divino! Tra l'altro dopo aver affrontata questo mondo degli intrecci, mi sa proprio che mi son buttata in un'altra fissa, quindi rassegnatemi... per qualche mese penso che qualsiasi cosa possibile sarà intrecciata! ;) Ero partita dall'idea di fare solo una megatraccia ma alla fine con gli avanzi delle estremità ho fatto anche un panino tondo intrecciato... che soddisfazione!

CHALLAH:

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250 ml. d'acqua
250 gr di farina 0
250 gr. di farina manitoba
18 gr. di lievito di birra fresco
50 gr. di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
1 uovo
60 ml. d'olio Evo
la buccia grattugiata di 1 limone

per spannellare:
1 tuorlo
2 cucchiai d'acqua
semi di sesamo o di papavero

sciogliere il lievito di birra nell'acqua tiepida, aggiungere un cucchiaino di zucchero e lasciar riposare 5/10 minuti. In un bicchiere alto, sbattere con una forchetta l'uovo con l'olio e la scorza di limone. In una ciotola unire le farine, lo zucchero eil sale. Aggiungere l'acqua e lievito alle farine e mescolare con un cucchiaio di legno finchè non sarà assorbita. Aggiungere poi anche il composto di uovo e olio. trasferire il tutto su un piano di lavoro e impastare bene per una decina di minuti fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo che non si attacchi alle mani. Rimettere nella ciotola, coprire con un panno umido e lasciar lievitare per un'ora. Riprendere l'impasto e lavorarlo di nuovo per 2 o 3 minuti, quindi fare le pieghe e formare una palla che lascerete di nuovo lievitare per 45 minuti. A questo punto siamo arrivati alla fase interessante ossia la formatura. Se volete ottenere una treccia a 6 fili come ho fatto io seguite le istruzioni di questo video, mi sembra davvero ben fatto e a me è venuta perfetta, penso sia merito anche del modo in cui mostra come creare i cordoni di impasto da intrecciare, in modo che vengano tutti uguali e uniformi. Troverete le istruzioni su come fare trecce da 3 4 5 e 6 fili. Per questa in particolare inizia al minuto 5:06.
Se invece volete fare un pane tondo e intrecciato vi rimando a un tutorial in inglese con tanto di foto, è facile, facile, quanto sembra impossibile prima di farlo:)
Una volta formato il vostro o i vostri pani metteteli su una teglia coperta di carta forno e fate lievitare altri 45 min. Accendete il forno a 200°C. Sbattete il tuorlo con l'acqua e spennellate la superficie del vostro challah. Quindi cospargete con semi di sesamo o di papavero, secondo me è più carino se ne mettete solo un mucchietto su ogni "gobba" della treccia, ma potete anche cospargere tutto il pane. Infornate per 30/40 min. circa (io 30), fate la prova dello stecchino e state attenti che non vi bruci... deve venire scuro... ma non bruciare... se è il caso copritelo con un foglio di alluminio (io sì).

mercoledì 24 febbraio 2010

LA FOCACCIONA ALLA SOIA DI ANDRE'

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Oggi oltre alle solite incombenze da mamma, da moglie, da donna e soprattutto da donna disorganizzata, ho anche da scarrozzare amici francesi per la città, quindi sarò brevissima, tanto già ieri v'ho fatto 'na capa tant' o no? ;)
Un piccolissimo preambolo lo devo fare però: questa farina di soia mi soddisfa ogni giorno di più, mi sembra che renda tutto più soffice ed ha un sapore davvero unico che, letteralmente, adoro... e poi questa focaccia l'ha fatta praticamente il mio bimbo Andrè che da quando ha il suo cappello da gran chef sembra destreggiarsi sempre meglio in cucina (o meglio in salotto, che in cucina non ci entra;)!) Tutti quei buchini che vedete sono opera delle sue piccole dita laboriose!

LA FOCACCIA MORBIDA MORBIDA ALLA SOIA:

350 gr. di farina0
150 gr. di farina di soia
1/2 cubetto di lievito di birra
acqua tiepida q.b.
1 cucchiaino raso di zucchero
1 cucchiaino di sale
un filo d'olio EVO

per la salamoia:
3 cucchiai di olio EVO
3 cucchiai d'acqua
1/2 cucchiaino di sale

Versare le farine con lo zucchero e un filo d'olio sulla spianatoia. Sciogliere il lievito in un poco d'acqua tiepida e impastare aggiungendo acqua fino ad ottenere un impasto morbido ma che non appiccichi alle mani. Aggiungere quindi il sale e impastare per una decina di minuti. Lasciar lievitare coprendo con un panno umido per 45 min. ca. Riprendere l'impasto e metterlo in una teglia (sul piccolo se volete una focaccia bella alta e morbida) allargandolo con le dita in modo che riempa la teglia. Coprire e lasciar lievitare un'altra mezz'ora. Dopodichè fare dei buchini con le dita sulla superficie (se avete un figlio piccolo se la caverà a meraviglia;)!) e fare la salamoia unendo tutti gli ingredienti in un bicchiere e mescolandoli energicamente con una forchetta (verrà un liquido molto verde). Cospargere la superficie della vostra schiacciata con metà della salamoia, coprire e lasciar riposare per un'altra mezzora. A questo punto versare la salamoia restante e infornare a 200°C per 20 min. circa.


lunedì 22 febbraio 2010

PANINI ALLA SOIA CON RICOTTA E SEMI DI SESAMO:

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Avete presente quando fate una cosa che proprio vi convince e di cui già al primo morso sapete che entrerà a far parte dei vostri must culinari? Ecco, questa è una di quelle! Era già da un pò che aggeggiavamo con questa farina di soia e c'è piaciuta un sacco sin da subito, ora però si può dire che abbia trovato il suo giusto coronamento! La ricotta rende questi panini soffici soffici e io davvero non riesco a trovare occasione nella quale non starebbero bene ;)
In realtà avrei un sacco di cose da raccontarvi quest'oggi ma mi manca un pò il tempo e soprattutto devo ancora riorganizzare le foto (che dopo gli show di ieri non si può fare brutta figura;)! Volete sapere dove sono stata? E con chi? Vi toccherà aspettare fino a domani... nel frattempo godetevi i panini...

PANINI ALLA SOIA CON RICOTTA E SEMI DI SESAMO:

350 gr. di farina 0
150 gr. di farina di soia
100 gr. di ricotta di pecora
200 gr. di latte (tenete conto che la quantità potrà variare un pò a seconda del tipo di ricotta che usate)
1/2 cubetto di lievito di birra
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
semi di sesamo

In una ciotola unite le farine , lo zucchero e la ricotta. Fate intiepidire un pò il latte in un pentolino. Sciogliete il lievito in un pò di latte e aggiungete alla farina. Impastate aggiungendo il resto del latte. Dovrete ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso.Lasciate riposare una mezz'ora in modo che la farina abbia tempo di assorbire tutto il liquido senza che il sale inibisca quest'azione. Riprendete il vostro impasto e aggiungete il sale. Impastate per una decina di minuti abbondanti. Lasciate lievitare per un'ora circa. Riprendete l'impasto e dividetelo in pezzi da circa 100 gr. l'uno. Formate i vostri panini e lasciate lievitare sulla placca da forno per un'altra ora. Spennellate quindi la superficie dei vostri panini con un pò di acqua tiepida salata (favorisce l'appiccicarsi dei semi;)!) e cospargete con i semi di sesamo. Praticate delle incisioni a croce con un coltello ben affilato sui panini tondi e infornate a 200°C per 20/25 minuti.


venerdì 5 febbraio 2010

NODINI ALL'AGLIO

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Da quel che ho capito nei commenti alla patata bella, molti di voi non amano particolarmente l'aglio, ma io sì quindi anche oggi vi tocca una ricetta scacciavampiri. Però a me l'idea di questi nodini sembra molto carina, particolarmente adatta per un'aperitivo, e poi al posto dell'aglio potete usare un pò quello che vi pare, rosmarino, paprika, o magari in versione da colazione con uvetta nell'impasto e una spennellata di burro e cannella... insomma questo è quello che mi viene in mente ora, ma poi ognuno può variare a seconda dei gusti!
L'aglio comunque qui non è affatto prepotente, anzi... serve solo a dare un pò di gusto. per il resto sono croccantissimi fuori e morbidi morbidi all'interno, ideali da smangiucchiare accompagnando un pò di bollicine.
P.S. La macchia sul cestino del pane non l'avevo notata e quando sono andata a guardare la foto ormai era troppo tardi, i nodini erano spariti già da un pò quindi mi son detta., chissenefrega! In fondo sono la povera mamma giovane e disorganizzata di due bambini... mi perdonerete vero?

NODINI ALL'AGLIO:

400 gr. di farina 0
1/2 cubetto di lievito di birra
acqua tiepida q.b. (200/250 ml.)
1,5 cucchiaini di sale
1/2 cucchiaino di zucchero
1 spicchi d'aglio
olio Evo q.b. (1/2 tazzina ca.)

Sciogliere il lievito in un pò d'acqua tiepida. Sulla spianatoia versare la farina e lo zucchero e il sale e mescolare bene. Aggiungere il lievito e quindi l'acqua fino ad ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso. Lavorare per una decina di minuti, formare una palla e mettere a lievitare in una ciotola coperta con un panno umido. Lasciar lievitare un'ora e mezza. Nel frattempo schiacciare lo spicchio d'aglio e metterlo nell'olio in modo da farlo insaporire.
Riprendere l'impasto e stenderlo a un pò più di mezzo cm. di spessore. Spennellare la superficie con l'olio all'aglio o con ciò che preferite e ritagliare delle striscioline di circa 2,5 cm, di spessore e 12 cm di lunghezza. Fare un nodo con le striscioline senza stringere e senza tirare, altrimenti le code si bruciano. Mettere a lievitare su una teglia per un'ora. Quindi infornare a 180°C per 20 min. finchè non siano dorati.



giovedì 4 febbraio 2010

NO KNEAD BREAD: CONSIDERAZIONI

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Da quando lo abbiamo fatto la prima volta, Leonard si è fissato con questo pane, per cui per circa un mese non passava giorno che non avessimo una ciotola con quest'impasto dalla lunghissima lievitazione. Le abbiamo provate tutte, lieviti farine e cotture diverse, insomma ci siamo fatti una cultura!
CONSIDERAZIONE 1: per quanto l'idea di questo pane sia geniale, abbiamo riscontrato un problema che penso abbia a che vedere con la cottura in pentola: la crosta che ne deriva è spaziale (ed è per questo che abbiamo insistito tanto), l'alveolatura meravigliosa, ma la mollica risulta un pò "plasticosa", gommosa, non saprei come spiegarmi altrimenti. Lo stesso tipo di impasto cotto direttamente in forno nella versione stecche invece viene benissimo, quindi penso che il problema sia proprio nella cottura a pentola chiusa, per cui il vapore che viene sprigionato dal pane, non riuscendo a disperdersi, crea questo tipo di mollica. Visto che lo avete fatto in tanti, che ne dite? Avete avuto gli stessi risultati? Io ho provato con una pentola d'acciaio e con uno stampo da plum cake coperto da un'altro stampo, per quanto riguarda il lievito invece abbiamo utilizzato sia quello di birra che la pasta madre, ma mai quello secco che è riportato nella ricetta originale... insomma ditemi un pò che ne pensate. Noi siamo giunti alla conclusione (sempre per i nostri gusti, s'intende!) di lasciare in pentola per meno tempo (così prende la forma e inizia a formare la fantastica crosta), e poi finire la cottura togliendolo dalla pentola. Viene decisamente meglio.
CONSIDERAZIONE 2: Se lo fate con la pasta madre ricordatevi di usare una pasta appena rinfrescata... Inizialmente non avevamo fatto caso a questo accorgimento e utilizzando un lievito rinfrescato ore prima, veniva un pane sull'acidino!
Vi lascio le ricettine con lievito naturale sia per la versione in pentola mammaianizzata, sia per la versione stecche che io trovo ideale per dei bei panini rustici!

NO KNEAD BREAD COTTO IN PENTOLA:

450 gr. di farina 0
350 gr. d'acqua
50 gr. di pasta madre appena rinfrescata (!)
1,5 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
farina di mais, semola, o semini vari (o quello che c'avete) per spolverare

Sciogliere la pasta madre nell'acqua. In una ciotola unire la farina, il sale e lo zucchero e mescolare bene. Buttarci dentro l'acqua e mescolare rapidamente con un cucchiaio di legno (Non impastate eh!!!)! Coprite con un foglio d pellicola e lasciate lievitare finchè non vedrete delle bolle sulla superficie (dalle 12 alle 20 ore). A questo punto rovesciate l'impasto su un canovaccio spolverato con farina di mais e semini (o quello che vi pare) e dare 2 volte le pieghe semplici (video). Mettere l'impasto con la cucitura verso il basso, coprire e lasciar lievitare altre 3 ore.
Una mezz'oretta prima che scada il tempo di lievitazione accendere il forno al max.(250°C) con la pentola e coperchio che intendete usare al suo interno. Dicono che vada bene qualsiasi tipo di materiale da forno ma comunque sia pentola che coperchio devono essere già bollenti. Quindi rovesciare il pane dal canovaccio direttamente nella pentola, chiudere e rimettere in forno. Lasciar cuocere 20 minuti nella pentola, quindi abbassare il forno a 180°, togliere il pane dalla pentola e terminare la cottura (altri 20 min. ca.)

LE STECCHE:
Con questo tipo di impasto è possibile solo fare dei pani molto piatti senza metterli in una forma, in quanto è molto idratato e tende ad allargarsi.

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La ricetta è molto simile a quella di sopra, ma vi riscrivo tutto per comodità:

450 gr di farina 0
350 gr. d'acqua
50 gr. di pasta madre appena rinfrescata (!!!)
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
farina di mais (o altro) per spolverare
olio Evo
sale grosso

Sciogliere la pasta madre nell'acqua. In una ciotola unire la farina, il sale e lo zucchero e mescolare bene. Buttarci dentro l'acqua e mescolare rapidamente con un cucchiaio di legno (Non impastate eh!!!)! Coprite con un foglio d pellicola e lasciate lievitare finchè non vedrete delle bolle sulla superficie (dalle 12 alle 20 ore). A questo punto rovesciate l'impasto su un canovaccio spolverato con farina di mais e semini (o quello che vi pare) e dare 2 volte le pieghe semplici (video). Spennellare la superficie con olio Evo e spolverare di sale grosso. Chiudere il panno e lasciar lievitare 3 ore. Circa mezz'ora prima della fine della lievitazione accendere il forno a 250°, ungere la teglia che userete. Dividere l'impasto in 4 e allungare ogni parte a forma di stecca (o baguette) con le mani (l'impasto è molto morbido e sarà facilissimo). Posizionare le stecche sulla teglia, spennellarle di nuovo d'olio e spolverare con il sale grosso. Cuocere a 250° per 20 min finchè la crosta non sia ben dorata.

mercoledì 13 gennaio 2010

SODA BREAD


Quando ho aperto questo blog qualche mese fa, Sabrine mi suggerì di provare questo pane facile, buono e veloce. Le dissi che avrei provato appena possibile... sono passati i mesi e lei avrà pensato che mi sia dimenticata, o forse sarà lei stessa ad essersene dimenticata. Comunque per dire che io sono così, sempre in ritardo ma se ho intenzione di fare una cosa, potete scommetterci che prima o poi la faccio!
Tornando al pane, è fantastico, in 50 min. è pronto, compreso di tutto, così quando ci si trova in ritardo per le lunghissime lievitazioni della pasta madre, ecco la valida alternativa, è facilissimo, davvero alla portata di tutti, ma soprattutto è buonissimo!
La ricetta originale di Sabrine la trovate qui, io ho apportato qualche variazione, ho usato una parte di farina di mais perchè ero partita dall'idea di fare un pane al mais e non volevo abbandonarla del tutto, e poi perchè mi piace troppo il colore giallino che conferisce.... poi ho usato yoghurt greco e ho diminuito la quantità di zucchero e aumentato quella del sale, perchè a me il pane sciapo proprio non piace!
Questo pane lievita grazie all'interazione tra bicarbonato e qualcosa di acido (lo yoghurt) quindi apportate pure tutti i cambiamenti che volete ma sapendo che questi due ingredienti sono essenziali.

SODA BREAD:

200 gr. di farina0
100 gr. di farina integrale
100 gr. di farina di mais (fioretto)
100 gr. di fiocchi d'avena
250 gr. di yoghurt greco bianco naturale
250 ml. di latte
2 cucchiaini di bicarbonato
1 cucchiaio pieno di zucchero di canna
1,5 cucchiaini di sale

Accendete il forno a 180°C e imburrate uno stampo da plumcake. In una ciotola mescolate bene le farine, lo zucchero, il sale, i fiocchi d'avena e il bicarbonato setacciato. In un'altra ciotola diluite lo yoghurt con il latte e versatelo nella ciotola degli ingredienti asciutti. Con una cucchiarella di legno mescolate molto velocemente fino ad ottenere una palla rugosa, versate il tutto nello stampo ed infornate subito. Lo yoghurt e il bicarbonato iniziano la loro reazione fin da subito, quindi è una cosa che va fatta velocemente. Con un coltello praticare un'incisione al centro del pane sulla parte lunga. Cuocere nello stampo per 30 min. Poi togliere il pane dallo stampo e far cuocere per altri 10 min.

lunedì 14 dicembre 2009

PANE INTEGRALE A LIEVITAZIONE NATURALE

Intanto vi informo che la mia macchinetta fotografica è andata in vacanza... ebbene sì, ha deciso di seguire la zia in kenya perchè in fondo è l'unica che riesce a fare le foto sott'acqua, così fino al 24 mi barcamenerò tra cose già fotografate, un Iphone e una vecchia macchinetta un pò così! Poi ditemi che non sono una brava cognata... insomma quale foodblogger manderebbe la sua macchinetta in vacanza complicandosi incredibilmente la vita? (A proposito ho fatto la mia prima pasta sfoglia... non potete capire la soddisfazione... e tra le decine e decine di foto passo passo che avevo fatto, ne è venuta 1 a fuoco, giuro 1 e basta.... che rabbia!!!) L'unica mia speranza è che torni dal kenya rilassata e rinvigorita comportandosi come una reflex ;)
Vabbè, passiamo al pane, come sempre non l'ho fatto io, ma Leonard, ma mi sto un pò impegnando a capire questo mondo!

PANE INTEGRALE A LIEVITAZIONE NATURALE:

300 gr. pasta madre
200 gr. di farina integrle
700 gr. di farina 0
1 cucchiaio di miele
3 cucchiaini di sale
1 cucchiaio d'olio EVO
acqua tiepida q.b. (indicativamente circa la metà della farina!)

Sciogliere la pasta madre in un pò di acqua tiepida e aggiungere il miele. Versare le farine sulla spianatoia con il sale e l'olio, versare al centro la pasta madre e impastare. Aggiungere acqua tiepida fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo che non appiccichi. Lavorare a lungo, almeno un quarto d'ora. Quindi formare una palla, mettere in una ciotola, coprirla con uno straccio umido e lasciar lievitare per circa 3 ore. Riprendere la palla, e reimpastare velocemente. Fare le pieghe (stendere l'impasto a rettangolo, piegare dal lato più corto verso il centro, ripetere con l'altro estremo in modo da formare un pacchetto) e far lievitare ancora un'ora. A questo punto fare le forme (noi abbiamo fatto due filoni), metterli su una teglia coperta di carta da forno e far lievitare altre 3 ore. Cuocere a 180°C per 50 minuti.
Vi consiglio un video sulle varie fasi di lavorazione, davvero carino e con splendida musica! QUI!

sabato 5 dicembre 2009

FOCACCIA LOCATELLI


Tadan!!! Ecco la famosissima focaccia di Locatelli... E' buona? Di più, deliziosa... però... certo che è buona, contiene la quantità d'olio che una famiglia normale consumerebbe in una settimana! ;)
Mi ricordo quand'ero giovane (ok scherzo... più giovane!) e vivevo a Roma, con il mio allora fidanzato avevamo scovato una pizzeria in Piazza Vittorio, dove facevano la pizza più unta del mondo, praticamente fritta in forno, una goduria e ogni volta che andavamo a qualche manifestazione (che di solito partivano sempre da piazza esedra... quindi!), era tappa fissa.... Visto poi che nella mia vita adolescenziale non me ne sono persa una di manifestazione sia in sede che in trasferta, capirete che sta pizzeria con noi c'ha fatto i veri soldi! ;)
Ora io non oserei mai paragonare la pizza del Locatelli con quella della pizzeria zozzona, cioè l'idea della salamoia è bellissima, la crosticina fuori è croccante e salina, la mollica all'interno morbidissima, una genialità... era solo per dire che cose così non possono non essere buone, e anche che secondo me la salamoia si può tranquillamente ridurre alla metà se si vuole mangiare sta focaccia più di una volta l'anno senza diventare una bomba! Proverò e vi saprò dire. Intanto ecco la ricetta fantastica original one:

FOCACCIA LOCATELLI:

PER L'IMPASTO:
500 gr. di farina 0 (la ricetta originale dice 250 manitoba e 250 di farina00)
15 gr. di lievito di birra
225 gr. di acqua a 20°C
2 cucchiai di olio EVO
10 gr. di sale

PER LA SALAMOIA:
65 gr. d'acqua a 20°C
65 gr. di olio EVO
25 gr. di sale

In una ciotola mescolare farina e sale, versare al centro l'olio e il lievito precedentemente sciolto nell'acqua, mescolare con un cucchiaio e ungere la superficie dell'impasto (ebbene sì, non s'impasta niente). Lasciar lievitare 10 minuti coprendo la ciotola con un cencio. Ungere una teglia e versarci l'impasto sopra, ricoprire e lasciar lievitare altri 10 min. Dopodichè stendere la focaccia col mattarello molto delicatamente senza premere troppo, e lasciar lievitare altri 20 min. A questo punto con i polpastrelli fare tanti buchini sulla focaccia e versarvi sopra la salamoia che avrete preparato emulsionando bene insieme tutti gli ingredienti con una forchetta. Lasciar lievitare altri 20 min. e infornare per una mezz'ora a 200°C

sabato 28 novembre 2009

CHAPATI... LA MIA SALVEZZA!

Vi capita mai di aver preparato una bella cena, curando tutti i particolari per poi rendervi conto al momento di apparecchiare, quando sicuramente tutti i negozi hanno chiuso, di esservi scordati il pane? Beh a me almeno una volta a settimana!!! Invece di andare nel panico fate come me... un paio di chapati al volo, tanto scelte non ce n'è, i negozi sono chiusi, mettersi a fare il pane è assurdo perchè tanto non avrà mai il tempo di lievitare, quindi non vi resta che questo... velocissimo, niente lievitazione ed è molto più buono di quello che si pensi!
Il chapati è il pane forse più mangiato in India e nel sud dell'Asia. Qui per cuocerlo si usa il ghee (burro chiarificato) che in teoria si può anche fare in casa, ma noi stiamo cercando di semplificarci la vita no? Quindi vada per l'olio (o il burro!)

CHAPATI:

300 gr. farina integrale (se ce l'avete, altrimenti va benissimo quella normale)
acqua tiepida q.b.
2 cucchiaini di sale

Creare un impasto liscio e omogeneo come quello del pane, dividetelo in palline di pari peso e stendete ciascuna molto sottile delle dimensioni della padella che andrete ad utilizzare. Ungete la vostra padella con un filo d'olio o un pò di burro (ripetete per ogni chapati) e cuocete i vostri dischetti di pane per circa un minuto per lato. Volendo potete condirli in superficie con sali aromatizzati o erbette a piacere o mangiarvelo così, caldo e croccantello!

martedì 24 novembre 2009

N° 8: CASSAVA O MANIOCA

Eccoci con un'altro degli ingredienti del giochino ( a proposito, l'ho aggiornato!) In africa è chiamata cassava, in sud america manioca. E' una pianta che ha un radice a tubero commestibile, si può utilizzare sia bollita, che sotto forma di farina, che come fecola (chiamata tapioca). La cassava è una delle principali colture per la sicurezza alimentare mondiale. Ricchissima di carboidrati, è incredibilmente adattabile, tollera lunghi periodi di siccità ed ha un potenziale produttivo tra i più alti, inferiore solo alla canna da zucchero. Purtroppo rimane una delle principali colture orfane (che ricevono scarsa attenzione dal mondo scientifico), nonostante possa dare un contributo fondamentale alla riduzione della fame e della povertà nel mondo.
Dato che in questo blog si parla di cibo, ogni tanto è anche giusto ricordarsi del suo valore primario, ossia quello di sfamare no?
tra i tanti vantaggi la farina di manioca può essere utilizzata dai celiaci.
Io personalmente ho un rapporto abbastanza ravvicinato con questo tubero, un pò per l'origine africana di mio marito ( loro le mangiano principalmente bollite con burro e sale, o sotto forma di farina in una preparazione chiamata fufu... prima o poi vi posterò la ricetta!) Un pò per il mio grande amore per i libri di Jorge Amado che mi hanno accompagnato, e insegnato qualcosa della splendida e affascinante cucina di Bahia e dei suoi manicaretti, tantissimi dei quali a base di manioca. A proposito, sua figlia ha scritto anche un libro di ricette con la sua collaborazione, pieno di racconti, davvero intrigante che ovviamente al momento non trovo (chissà a chi l'avrò prestato?!), però ve lo consiglio vivamente!

CONSIGLI PER L'USO:
La cassava (o manioca) assomiglia molto alle patate anche se ha un gusto più dolce e particolare e un odore meraviglioso e inconfondibile, quindi si può mangiare bollita, o al forno, o farci le chips. In sudamerica le vendono anche industriali e sono decisamente buone!

RICETTE:
Ieri abbiamo fatto indigestione di cassava (da ora in poi la chiamo così ok? Tanto avrete capito che è la stessa cosa ;)!)... già che c'ero ho deciso che bisognava consumarla tutta quindi pranzo, merenda e pure nel pane :)

GNOCCHI DI CASSAVA:


500 gr. di cassava bollita e schiacciata
1 tuorlo
100 gr. di farina ca. (sinceramente non l'ho misurata, sono andata a occhio, ma non ne ho utilizzata tanta.)

Pelare la cassava con un pelapatate o incidendo la buccia con un coltello anche a mano. Sciacquarla, tagliarla a pezzi e bollirla (a proposito, non vi fate venire in mente di assaggiarla cruda che contiene delle sostanze tossiche!).
Schiacciarla con una forchetta mentre è ancora calda ed eliminare la parte dura contenuta al centro del tubero. Quindi incorporare l'uovo ed aggiungere farina finchè l'impasto non sia simile a quello degli gnocchi di patate, morbido ma non colloso. Fare dei salsicciotti di circa tre cm e tagliare gli gnocchi. farli rotolare sul retro di una forchetta per ottenere la classica decorazione degli gnocchi. Quindi bollirli finchè non tornano in superficie e condire a piacere. Sono buonissimi, per me meglio di quelli di patate!

PANE CON PASTA MADRE ALLA CASSAVA:
L'ha fatto Leonard s'intende, quindi questa è la sua ricetta:



200 gr. di cassava bollita e schiacciata
200 gr. di pasta madre
400 gr. circa di farina0
2 cucchiaini di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaio di olio EVO
acqua tiepida q.b.

Versare la farina sulla spianatoia con lo zucchero, il sale e l'olio, quindi incorporare la pasta madre (rinfrescata) e la cassava, aggiungendo acqua tiepida fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Formare una palla, metterla in una ciotola coperta con un cencio umido e lasciar lievitare per 3 ore. Rimpastare e fare la forma desiderata. Lasciar lievitare per altre 3 ore. Quindi infornare a 200°C per circa 50 minuti. Viene un pane buonissimo, sofficissimo, insomma da provare!

TORTINI CASSAVA E COCCO:

Questi sono la mia personalissima gloria, ne sono talmente fiera che non potete immaginare... insomma li ho inventati io e sono deliziosi, sofficissimi, una goduria!


21o gr. di cassava bollita e ridotta in purea (era quella rimasta dopo le altre preparazioni)
150 gr. di farina
100 gr. di farina di cocco
100 gr. di zucchero
2 cucchiaini di lievito per dolci
2 uova
125 gr. di burro
220 gr. di latte di cocco

Sbattere le uova con lo zucchero, aggiungere il burro fuso e continuare a lavorare, quindi incorporare il latte di cocco. Aggiungere la purea di cassava e sbattere con delle fruste finchè non sarà perfettamente incorporata. In una ciotola unire la farina, con la farina di cocco ed il lievito ed incorporare lentamente al composto a base di cassava. Versare in degli stampi da muffin (io ho quelli profondissimi a cilindro dell'ikea) a 2/3 e far cuocere per 25 min. ca. a 160°C.



lunedì 16 novembre 2009

MONTREAL BAGELS


Oggi niente ingredienti esotici, però se continuate a indovinare gli ingredienti sconosciuti qui, io ne sarò molto contenta.
Stasera si va alla presentazione di firenze del libro del cavolo, spero di incontrarvi in tanti, sarà bello dare un volto a tutte queste conoscenze virtuali ;)!
Dunque questi sono i bagels di Montreal, considerati i migliori da molti... non so se è così ma sono parecchio buoni! ;) La loro caratteristica rispetto agli altri è che contengono miele (sono profumati e particolari ma non dolci), e, dopo essere stati bolliti, vengono cotti nel forno a legna (io non l'ho fatto, anche se i miei ce l'avrebbero, solo che è in giardino e al momento diluviava... insomma vengono buonissimi anche in un forno normale, ma se qualcuno di voi vorrà provare la versione originale... fatemi sapere come è venuto!) Si possono farcire a piacere, sono belli, semplici, e si mantengono per qualche giorno: ottimi per un picnic o un pranzo fuori casa!
Per la ricetta ho studiato un pò di siti 'mmericani (o canadesi?) e ho fatto poi un pò di testa mia!

MONTREAL BAGELS:
per 9 bagels

600 gr. di farina 0
2 cucchiai di miele di fiori
1 cucchiaino pieno di sale
1/2 cubetto di lievito di birra (13 gr. ca.)
1 cucchiaio d'olio
1 uovo
acqua tiepida q.b. (ca. 250 ml.)

Sciogliere il lievito di birra in mezzo bicchiere di acqua tiepida ed unire il miele. Lasciar riposare una decina di minuti, dopo i quali vedrete un pò di schiumetta sulla superficie.
Mettere quindi 300 gr. di farina in una ciotola o sulla spianatoia e mescolare con il sale, aggiungere quindi il la pappetta di lievito e miele e mescolare bene, incorporare il resto della farina poco alla volta ed unire l'acqua tiepida fino ad ottenere un impasto tipo pane ma bello sodo. Formare una palla e rotolarla nell'olio. Lasciar riposare per un'ora, un'ora e mezza. Dopodichè formare 9 palline di peso uguale , fare un buco al centro di ognuna con il manico di un mestolo o con le dita, e lasciar lievitare di nuovo per una mezz'ora. A questo punto, se il buco si sarà un pò chiuso, riapritelo di un pò più grande delle dimensioni che desiderate abbia alla fine. Prendete i bagels e tuffateli ad uno ad uno in un pentolone d'acqua bollente leggermente salate (io ho messo 1 cucchiaino). Lasciateli bollire per circa 1 minuto (io li ho anche girati, non so se è necessario... ma son venuti bene!). fateli scolare bene e spennellate la superficie di ciascun bagel con un uovo sbattuto con un pò di latte. Spolverate quindi i bagels con i semi che più vi aggradano e mettete in forno a legna (o anche no!;)) per circa 30 min. Io il forno elettrico l'ho messo a 180°. A questo punto farciteli come vi pare, e vi assicuro che sarà uno dei vostri panini preferiti in assoluto!

venerdì 16 ottobre 2009

PER IL WBD MEDITO SU QUANTO SONO FORTUNATA

In casa nostra il pane lo fa il marito. Per questo qui non troverete facilmente ricette per il pane... Un paio di volte c'ho provato anch'io, ma non so perchè non è mai la stessa cosa... è un pò come il pollice verde, se non ce l'hai ti puoi sbattere e puoi studiare quanto ti pare, ma le tue piante sembreranno sempre un pò sofferenti.... così per il pane, io mi metto lì, studio, leggo, ricerco, rispetto dosi e tempi ma alla fine il pane non esce mai perfetto come quello di Leonard che invece aggeggia, senza rispettare alcuna regola apparente, butta farine di qua e di là, impasta et voilà!!! Insomma, c'ha l'anima del fornaio quindi, anche volendo non potrei neanche darvi le sue ricette perchè in pratica va a caso. Comunque il pane di casa nostra è rigorosamente a lievitazione naturale... da quel dì di qualche anno fa quando Leonard si mise in testa di fare la pasta madre, non la molla più e la riempie di cure e attenzioni, come fosse il nostro terzo figlio... ne ha passate di disavventure la poveretta, come ad esempio rimanere qualche minuto nel forno acceso... ma alla fine grazie all'amore infinito del suo creatore ha sempre superato ogni crisi alla grande (oddio mi sembra di star diventando un pò blasfema! ;))
Insomma tutto questo per dire che sono una donna fortunata e che ringrazio la mia dolce metà per tutto il bene che ci fa!
E' proprio una bella iniziativa quella del Worl Bread Day, di Zorra (il mio gatto si chiama Zora...)
e così ci tenevo a parlare di pane quest'oggi anche se non con una ricetta, (sorry!)