
Finalmente, dopo mesi di lavoro, indecisioni, cambiamenti e ritocchi, eccolo qua! Pronto, stampato, lucido, sorridente, nuovissimo... E' arrivato ieri sera nel suo bello scatolone e abbiamo già cominciato a leggerlo tutti presi come se non avessimo la più pallida idea di cosa parli!
Cosa c'entra col cibo e dintorni? Assolutamente niente ma dopotutto è il mio blog, e mi posso anche concedere di gioire per qualcos'altro no? E perchè no, di fare un pò di pubblicità!
Allora, questa è la biografia di Leonard Bundu, mio marito per l'appunto, il racconto della sua vita divisa tra due posti tanto diversi come l'italia e la Sierra Leone, del suo essere atleta e del suo essere uomo. La prefazione è curata da Patrizio Oliva, le fantastiche foto sono di Michela Comisso, in più giusto per i calciofili di cui è piena l'italia, interviste a Mutu e Toni.
Ma lo so, lo so cosa state pensando, in fondo sono tre anni che tutti, senza esclusione di colpi, reagiscono allo stesso modo alla risposta: "mio marito? Fa il pugile!" Quindi ecco di seguito le risposte alle domande che mi fanno più di frequente:
1) ODDIO! Il pugilato, che sport violento, che senso ha stare su un ring a darsele di santa ragione?
Beh sul senso, posso obiettare che neanche correre dietro una palla,o cercare di non farla cadere per terra, o correre come dei forsennati su una pista abbia molto senso.
Quando ho conosciuto Leonard, non è che fossi un'appassionata di boxe, anzi! Conoscevo giusto Mohamed Ali, quel pazzo coso brutto di Tyson, e poco più. Così all'affermazione, faccio il pugile, anch'io son rimasta un pò perplessa. Però bisogna anche essere un pò disposti ad aprirsi al mondo e così piano piano, giorno dopo giorno, posso dire di essere diventata un'appassionata e un'intenditrice, e di amare questo sport tanto da, udite udite, andarmi ad allenare due volte a settimana! Ma questa è un'altra storia!
Diciamo che prima che a picchiare un pugile deve pensare a non prenderle, e in questo difficile equilibrio sta tutto il bello di questo sport, è lo studio attento di ogni singola mossa dell'avversario, e della possibile risposta. Basta un secondo di indecisione o di distrazione, a mettere fine ad un match, e sentire questa tensione penso sia una delle emozioni più incredibili che si possano provare. Insomma è tecnica sopraffina, è concentrazione sopra ogni livello, perchè appunto, a differenza degli altri sport, le conseguenze non si limitano a perdere una competizione, ma fanno male davvero! Certo che è uno sport violento, nel senso che le botte son sempre violente, ma non sono quelle il senso vero. Riporto un pò di citazioni che mi piacciono:
"I pugili sono lì per fornire un’esperienza assoluta, un resoconto pubblico dei limiti del loro essere; conosceranno, come pochi di noi sono in grado di fare, quale potenza fisica e psichica possiedono…Salire sul ring quasi nudi e mettere a repentaglio la propria vita, significa in un certo senso fare del proprio pubblico un voyeur: la boxe è così intima”
“Nessun altro soggetto è, per lo scrittore, così intensamente personale come la boxe. Scrivere di pugilato significa scrivere di se stessi; e scrivere di pugilato ci obbliga a indagare non solo la boxe, ma i confini stessi della civiltà"
"La boxe non va forse letta come metafora della vita, i suoi repentini e talora irrimediabili rivolgimenti ricordano da vicino quelli della vita, ed è il colpo che non abbiamo saputo prevedere- e che sul ring è il colpo k.o.-quello che decide la nostra sorte?"
Da: On boxing, di Joyce Carol Oats
2) Ma tu l'hai mai visto combattere?
Non ho mai perso un incontro
Oh, mio Dio, come fai?
Si soffre, non voglio mentire, si soffre un sacco, ma alla fine è un mix di emozioni che mi piace. C'è il sollievo, che finalmente sia arrivato IL MOMENTO dopo mesi di preparazione e sofferenze, c'è la voglia di vederlo vincere, e ancor di più di vederlo far bene, la speranza che sia soddisfatto della sua prestazione, la gioia nel vedere quanto sia bravo, e c'è la paura! Che fa da sottofondo a tutto e che mi fa urlare ininterrottamente per tutta la durata dell'incontro!
Dopo, quando tutto è finito, sei come svuotata, uno di quei rari momenti di felicità senza altri desideri!
3) E i figli? Non porterai mica anche loro?
e invece sì, anche loro non hanno mai perso un incontro. E' uno sport, è il lavoro del loro papà, ed è un momento importante per tutta la famiglia. Per il resto siamo le persone più pacifiche del mondo, educhiamo i nostri figli alla non violenza come tutti, non abbiamo la televisione perchè riteniamo sia piena di modelli che non vogliamo proporre ai nostri figli, e i nostri bambini non gireranno mai con pistole giocattolo o mostri assassini come tanti che vediamo ai giardini. I bambini sono intelligenti e noi li educhiamo come esseri pensanti, capiscono, e più in là capiranno ancora meglio! Almeno spero! Non ho certezze assolute ma sono coerente in ciò in cui credo!
4) La vita del pugile è dura?
durissima direi. allenamenti estenuanti ed in più il peso. Come già accennato ogni pugile deve rientrare in una determinata categoria di peso ed ognuno fa in modo di essere nella più bassa possibile, per aver maggiori chanche di vittoria. Così la vita di un pugile è una continua lotta con la bilancia. Leonard riesce a perdere anche 9 kg in un paio di mesi, il chè vuol dire che si mangia e beve pochissimo e si suda come dei matti! Non so se riuscite ad immaginare come ci si possa sentire, che nervosismo tremendo! Io ho fatto una sola dieta in vita mia, è durata 1 settimana, ero talmente debilitata che non mi funzionava il cervello, non riuscivo a pensare e soprattutto ero depressa, davvero!
Insomma penso di aver fatto una panoramica esauriente, se avete altre domande chiedete pure... o comprate il libro! :) In toscana sarà in libreria e in edicola a partire dalla fine della settimana, per gli altri si può ordinare online al sito dell'editore www.romanoeditore.com.
Ci saranno anche diverse presentazioni, la prima alla Feltrinelli verso metà Ottobre, vi terrò aggiornati!
Dimenticavo: IN BOCCA AL LUPO AL LIBRO E A NOI!