mercoledì 30 settembre 2009

FINALMENTE... CI SIAMO!


Finalmente, dopo mesi di lavoro, indecisioni, cambiamenti e ritocchi, eccolo qua! Pronto, stampato, lucido, sorridente, nuovissimo... E' arrivato ieri sera nel suo bello scatolone e abbiamo già cominciato a leggerlo tutti presi come se non avessimo la più pallida idea di cosa parli!
Cosa c'entra col cibo e dintorni? Assolutamente niente ma dopotutto è il mio blog, e mi posso anche concedere di gioire per qualcos'altro no? E perchè no, di fare un pò di pubblicità!
Allora, questa è la biografia di Leonard Bundu, mio marito per l'appunto, il racconto della sua vita divisa tra due posti tanto diversi come l'italia e la Sierra Leone, del suo essere atleta e del suo essere uomo. La prefazione è curata da Patrizio Oliva, le fantastiche foto sono di Michela Comisso, in più giusto per i calciofili di cui è piena l'italia, interviste a Mutu e Toni.
Ma lo so, lo so cosa state pensando, in fondo sono tre anni che tutti, senza esclusione di colpi, reagiscono allo stesso modo alla risposta: "mio marito? Fa il pugile!" Quindi ecco di seguito le risposte alle domande che mi fanno più di frequente:

1) ODDIO! Il pugilato, che sport violento, che senso ha stare su un ring a darsele di santa ragione?
Beh sul senso, posso obiettare che neanche correre dietro una palla,o cercare di non farla cadere per terra, o correre come dei forsennati su una pista abbia molto senso.
Quando ho conosciuto Leonard, non è che fossi un'appassionata di boxe, anzi! Conoscevo giusto Mohamed Ali, quel pazzo coso brutto di Tyson, e poco più. Così all'affermazione, faccio il pugile, anch'io son rimasta un pò perplessa. Però bisogna anche essere un pò disposti ad aprirsi al mondo e così piano piano, giorno dopo giorno, posso dire di essere diventata un'appassionata e un'intenditrice, e di amare questo sport tanto da, udite udite, andarmi ad allenare due volte a settimana! Ma questa è un'altra storia!
Diciamo che prima che a picchiare un pugile deve pensare a non prenderle, e in questo difficile equilibrio sta tutto il bello di questo sport, è lo studio attento di ogni singola mossa dell'avversario, e della possibile risposta. Basta un secondo di indecisione o di distrazione, a mettere fine ad un match, e sentire questa tensione penso sia una delle emozioni più incredibili che si possano provare. Insomma è tecnica sopraffina, è concentrazione sopra ogni livello, perchè appunto, a differenza degli altri sport, le conseguenze non si limitano a perdere una competizione, ma fanno male davvero! Certo che è uno sport violento, nel senso che le botte son sempre violente, ma non sono quelle il senso vero. Riporto un pò di citazioni che mi piacciono:

"I pugili sono lì per fornire un’esperienza assoluta, un resoconto pubblico dei limiti del loro essere; conosceranno, come pochi di noi sono in grado di fare, quale potenza fisica e psichica possiedono…Salire sul ring quasi nudi e mettere a repentaglio la propria vita, significa in un certo senso fare del proprio pubblico un voyeur: la boxe è così intima”

“Nessun altro soggetto è, per lo scrittore, così intensamente personale come la boxe. Scrivere di pugilato significa scrivere di se stessi; e scrivere di pugilato ci obbliga a indagare non solo la boxe, ma i confini stessi della civiltà"

"La boxe non va forse letta come metafora della vita, i suoi repentini e talora irrimediabili rivolgimenti ricordano da vicino quelli della vita, ed è il colpo che non abbiamo saputo prevedere- e che sul ring è il colpo k.o.-quello che decide la nostra sorte?"
Da: On boxing, di Joyce Carol Oats

2) Ma tu l'hai mai visto combattere?
Non ho mai perso un incontro
Oh, mio Dio, come fai?
Si soffre, non voglio mentire, si soffre un sacco, ma alla fine è un mix di emozioni che mi piace. C'è il sollievo, che finalmente sia arrivato IL MOMENTO dopo mesi di preparazione e sofferenze, c'è la voglia di vederlo vincere, e ancor di più di vederlo far bene, la speranza che sia soddisfatto della sua prestazione, la gioia nel vedere quanto sia bravo, e c'è la paura! Che fa da sottofondo a tutto e che mi fa urlare ininterrottamente per tutta la durata dell'incontro!
Dopo, quando tutto è finito, sei come svuotata, uno di quei rari momenti di felicità senza altri desideri!

3) E i figli? Non porterai mica anche loro?
e invece sì, anche loro non hanno mai perso un incontro. E' uno sport, è il lavoro del loro papà, ed è un momento importante per tutta la famiglia. Per il resto siamo le persone più pacifiche del mondo, educhiamo i nostri figli alla non violenza come tutti, non abbiamo la televisione perchè riteniamo sia piena di modelli che non vogliamo proporre ai nostri figli, e i nostri bambini non gireranno mai con pistole giocattolo o mostri assassini come tanti che vediamo ai giardini. I bambini sono intelligenti e noi li educhiamo come esseri pensanti, capiscono, e più in là capiranno ancora meglio! Almeno spero! Non ho certezze assolute ma sono coerente in ciò in cui credo!

4) La vita del pugile è dura?
durissima direi. allenamenti estenuanti ed in più il peso. Come già accennato ogni pugile deve rientrare in una determinata categoria di peso ed ognuno fa in modo di essere nella più bassa possibile, per aver maggiori chanche di vittoria. Così la vita di un pugile è una continua lotta con la bilancia. Leonard riesce a perdere anche 9 kg in un paio di mesi, il chè vuol dire che si mangia e beve pochissimo e si suda come dei matti! Non so se riuscite ad immaginare come ci si possa sentire, che nervosismo tremendo! Io ho fatto una sola dieta in vita mia, è durata 1 settimana, ero talmente debilitata che non mi funzionava il cervello, non riuscivo a pensare e soprattutto ero depressa, davvero!

Insomma penso di aver fatto una panoramica esauriente, se avete altre domande chiedete pure... o comprate il libro! :) In toscana sarà in libreria e in edicola a partire dalla fine della settimana, per gli altri si può ordinare online al sito dell'editore www.romanoeditore.com.
Ci saranno anche diverse presentazioni, la prima alla Feltrinelli verso metà Ottobre, vi terrò aggiornati!
Dimenticavo: IN BOCCA AL LUPO AL LIBRO E A NOI!


martedì 29 settembre 2009

CHAI TRUFFLES


Ok, ok, vi starete chiedendo... ma non eravate a dieta? Sono un regalino LO GIURO, per un'amica a cui piange un pò il cuore. Quando sono un pò giù, per me, non c'è niente di meglio di una coccola piccina piccina e delicata, così ho pensato a questi.
L'idea delle spezie per il chai mi è venuta qualche tempo fa leggendo la ricetta di Sigrid, poi ho visto che le sue sono un pò diverse da come conosco il chai io, ed ho deciso di personalizzarlo. Inoltre ho usato direttamente il cioccolato fondente, perchè non avevo tempo e volevo una cosa semplice e veloce. Per le dosi invece sono andata un pò a caso... ma ha funzionato!
Prima di regalarli, un paio li ho assaggiati eh! E che dire, è incredibile come i sapori riescano a portarci indietro nel tempo. Il chai ha accompagnato il mio splendido viaggio in Birmania giorno dopo giorno... lo adoravo, e addentare questi piccoli tartufi è stato come fare un tuffo nel passato, in quell'esperienza bellissima, e mi ha fatto tornare alla mente immagini e sensazioni che pensavo ormai dimenticate.

CHAI TRUFFLES

200 gr cioccolato fondente 72%
250 ml panna (in realtà inizialmente, ne avevo messi 200, poi mi sembrava poco ed ho aggiunto il resto! Alla fine la consistenza era perfetta ma c'è da dire che ho lasciato la ganache in frigo tutta la notte. Gli ho dato un'occhiata dopo 3 ore dalla preparazione e non era affatto pronta ma non so dirvi se la colpa sia del mio frigo chiavico o della troppa panna!)
2 cucchiai di spezie da chai (per me: zenzero, cannella, cardamomo, chiodi di garofano, pepe nero in grani... io c'ho aggiunto anche del pepe rosa perchè l'adoro ed era lì a fissarmi dal suo barattolino mentre aggeggiavo con le spezie, che mi sembrava di fargli un torto escludendolo)
70 gr. di cacao in polvere

Far scaldare la panna con tutte le spezie, senza farla bollire. Quando si iniziano a vedere le prime bollicine, spegnere il fuoco e lasciare in infusione per una quindicina di minuti. Quindi filtrare la panna e rimetterla sul fuoco a riscaldare. Versarla bollente sul cioccolato spezzettato abbastanza piccolo, coprire e aspettare qualche minuto. Mescolare bene fino ad ottenere una ganache liscia ed omogenea. Riporre in frigo per una notte. Il giorno dopo, tirarla fuori una mezz'oretta prima di iniziare a fare i tartufi, quindi prelevarne delle piccole quantità e rotolarle nel cacao in polvere. A me piacciono così i tartufi, senza una forma precisa, ma se volete potete fare delle perfettissime palline o qualsiasi altra forma vi piaccia di più!


Avete visto che li ho regalati davvero? :)

lunedì 28 settembre 2009

BARRETTE ENERGETICHE AI CEREALI E FRUTTI ROSSI... D'AMOR!


Siamo di nuovo in fase di dieta! Praticamente è una costante nella nostra vita di famiglia... da un paio di mesi prima di un incontro di mio marito ( fa il pugile) si comincia a stare attenti fino ad arrivare alla fatidica, malefica, da me odiata fase del pollo e insalata... ma di questo ve ne potrete rendere conto benissimo tra qualche settimane quando nelle mie ricette l'ingrediente principale sarà solo quello, e io mi scervellerò su come fare un petto di pollo diverso ogni sera! Ma la cosa peggiore, quella che proprio mi fa imbestialire è che in questi periodi di dieta mentre mio "marito" perde tra i 7 e i 9 Kg, io calo a malapena 200 gr. Potete immaginarvi la frustrazione?!
Comunque ancora non siamo messi così male, quindi mi arrabbierò più in là!
Devo dire la verità, io amo cucinare per gli altri, non mi metterei mai ai fornelli solo per fare qualcosa per me, quando vivevo da sola non penso di aver mai consumato un unico pasto a casa, a meno che non ci fossero amici! Invece adoro vedere le facce contente dei miei amori... e devo dirlo la nostra vita ruota intorno al cibo... senza quello probabilmente non ci sopporteremmo per 2 giorni di seguito :)! Leonard poi ha una sorta di psicosi... Poverino ormai sono 15 anni che combatte con la bilancia (nel pugilato devi rientrare in una determinata categoria di peso, altrimenti vieni squalificato... e per di più sono molto pignoli! Nel suo caso 66,676 Kg non un grammo di più!), e appena ne ha la possibilità si abbuffa a più non posso!
Ho pensato di fare queste barrette per lui, perchè i suoi allenamenti si stanno intensificando e cosa c'è di meglio di un bel concentrato di energia pronta da utilizzare?

BARRETTE ENERGETICHE:

100 gr. fiocchi di frumento e riso (potete utilizzare quelli che più vi piacciono comunque)
50 gr. frutti rossi secchi ( nel mio caso fragole, lamponi e ciliegie... ma anche qui potete scegliere ciò che preferite)
50 gr. semi di sesamo
50 gr. uvetta
60 gr. burro
70 gr. miele
2 cucchiaini di fruttosio (si brucia più facilmente dello zucchero)

Mettere i fiocchi, la frutta secca e i semi di sesamo in una padella antiaderente e far tostare, poi trasferire il tutto in una ciotola e lasciar raffreddare. Quindi aggiungere l'uvetta precedentemente fatta rinvenire in acqua fredda (e ben strizzata).
Mettere burro, miele e fruttosio in un pentolino e far sciogliere. Lasciar bollire a fuoco basso per 5 minuti girando continuamente. Versare nella ciotola sugli altri ingredienti, e mescolare bene. Prendere il tutto e rovesciarlo in un contenitore quadrato coi bordi precedentemente foderato di carta da forno e schiacciare benissimissimissimo il composto in modo che il tutto si compatti bene (Io avrei dovuto farlo meglio... alcune barrette mi si sono rotte dove la compattezza degli ingredienti era minore!). Lasciar raffreddare e poi tagliare con un coltello ben affilato (cosa che non posseggo, ma voi sicuramente sì!) in barrette della forma e dimensione che preferite!
Prima di iniziare non pensavo che mi sarebbe riuscito... invece è facilissimo! Poi a me di solito non è che 'ste cose per gente fissata con sport e corpo mi facciano impazzire, cioè non andrei mai a comprarmi una barretta al supermercato, ma, sarà che le ho fatte io, sarà che assomigliano davvero a quello che avevo in mente, le trovo anche parecchio buone!




domenica 27 settembre 2009

MARMELLATA DI PEPERONCINI DEI MIEI E LA DIFFICOLTA' DELLA VIA DI MEZZO


Per il mio secondo post ho scelto una ricettina dei miei genitori, che da quando si sono messi a fare i contadini ne sfornano di tutti i colori!
Come ormai ho detto abbondantemente la mia dolce metà è africano, in realtà mezzo africano (mamma fiorentina e papà sierraleonese), per di più west Africano e quando l'ho conosciuto metteva il peperoncino ovunque, lo giuro, anche sulla semplice insalatina verde! Quindi inizialmente si mangiava entrambi abbastanza piccante... ora abbiamo i bimbi e all'inizio cercavo il compromesso: cucinavo un pochino piccante, con un'idea di peperoncino e, morale della favola: nessuno era contento! Per Andrè era troppo e Leonard neanche lo sentiva. Dopo qualche tentativo ho tagliato la testa al toro e cucino senza peperoncino... poi chi lo vuole piccante se lo aggiunge! (In realtà in qualche cosa di particolare lo metto, e Andrè un pochino lo mangia volentieri ed anche Leonard si è dato una calmata nella sua piccodipendenza!)

MARMELLATA DI PEPERONCINI:
Una marmellatina deliziosa che sta benissimo su carni e formaggi

Per 1 Kg di peperoncini (pesati dopo avergli tolto i semi)
1 bicchiere di vino rosso (ad es. Paiara)
600 gr. di zucchero semolato
2 cucchiai di miele di castagno

Allora intanto per la scelta dei peperoncini sta a voi, dipende da quanto amate il piccante... noi osiamo, ma vi consiglio quelli che a prescindere dalla piccantezza abbiano comunque un buon sapore. Il lavoraccio è togliere tutti i semi, quindi se volete risparmiare fatica, sceglieteli belli grandi! Per chi ha la pelle delicata o vuole strafare, consiglio anche l'uso di un bel paio di guanti durante l'operazione (mia madre s'è ustionata le mani! :))
Prendete 1 Kg di peperoncini a cui avete tolto i semi, metteteli in una pentola con 1 bicchiere di vino rosso che vi piace (ovvio, non un'Amarone, un vino da tavola va più che bene!), e fate cuocere finchè i peperoncini non si siano ammorbiditi (una decina di minuti). Fate raffreddare un pò, poi frullate il tutto.
Aggiungete 600 gr. di zucchero (come nella marmellata normale, se vi piace più dolce, aumentate fino a 800 gr.) e lasciate a macerare 5 o 6 ore.
Mettete il tutto in un pentolone a "marmellatare" a fuoco medio, girate di tanto in tanto e quando vedete che si sta addensando (prova del piattino docet) aggiungete 2 cucchiai di miele di castagno e mescolate finchè non avrete raggiunto la consistenza desiderata.
Nel frattempo sterilizzate i vasetti, e poi invasare la marmellata ancora bollente, chiudere i vasetti, metterli a testa in giù e lasciar raffreddare.
Vi giuro che è fantastica!


sabato 26 settembre 2009

ECCOMI!


Oh! Finalmente dopo essermi scervellata su come impostare tutte le cosine di questo blog, sembra che stia riuscendo anche a pubblicare il mio primo post!
Oltre a ciò a cui ho già accennato nel mio profilo, cioè che sono lunatica, che mi faccio prendere da passioni passeggere, che ho un marito pugile perennemente a dieta, che posseggo solo una bellissima "lumix", ossia una compatta automatica che adoro ma che non è propriamente adatta per la fotografia del cibo, al momento ho anche il forno rotto e il frigo che proprio bene non "friga"!!!!
Quindi per farla breve, mi merito quantomeno un applauso per aver aperto un blog di cucina (più o meno).... e poi vedremo quanto durerà!
Per inaugurarlo, inizierei come si potrebbe cominciare bene la giornata, con un bel frullato che fa sembrare che l'estate non sia ancora finita!

FRULLATO DI PESCHE, MELE E CANNELLA:
Per il papà a dieta ed il mio piccolo fruttomane:
1/2 mela
1 pesca gialla
1/2 cucchiaino di cannella
2 cubetti di ghiaccio (per renderlo più schiumoso)
mettere tutto nel frullatore ed aggiungere latte a coprire il tutto. Frullare e versare nei bicchieri!
Poi si può decorare con spiedini di frutta... cosa che avevo intenzione di fare stamattina finchè non ci hanno suonato i vicini per informarci che ci stavano portando via la macchina... sarà per la prossima volta!